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Come ogni anno, da quattro anni a questa parte, è arrivata la classifica di BusinessWeek, relativa ai 100 brand globali a più elevato valore economico.
La classifica ¿ redatta in collaborazione con la società di consultancy Interbrand ¿ ha premiato quest¿anno quelle società che hanno saputo costruire intorno ai propri prodotti e servizi delle ¿comunità¿ di fedelissimi, creando dei veri e propri ¿cult brand¿, che permettono ai consumatori di percepire il marchio stesso come proprio.
Buone le performance delle aziende a elevata innovazione tecnologica: quattro delle cinque società che hanno registrato il maggiore incremento nel valore del proprio marchio appartengono infatti proprio al settore hi-tech.
Altri brand molto consolidati, quali Coca Cola, Microsoft e Disney hanno invece visto una riduzione del valore del proprio brand, pur restando tra i primi 10 marchi a livello mondiale.
Il marchio Microsoft, saldo al secondo posto della classifica, ha un valore stimato in 61 miliardi di dollari (-5% rispetto allo scorso anno). Al terzo posto, IBM, valutato 53 miliardi (+4%), mentre all¿8° posto ¿ primo marchio europeo ¿ la finlandese Nokia, per un valore di 24 miliardi di dollari, in discesa del 18% rispetto allo scorso anno.
Sulla base della forte fedeltà dei clienti e grazie alle elevate vendite dell¿iPod, Apple è l¿azienda che ha ottenuto il maggiore incremento, con un guadagno del 23,7% in termini di valore del brand.
La società è riuscita a creare una vera e propria rivoluzione nel settore della musica digitale: il suo lettore iPod ha letteralmente sbaragliato le più ottimistiche previsioni, facendo registrare alla società di Steve Jobs profitti da capogiro.
In ambito tlc, la sud coreana Samsung, con una crescita del 16% e un valore di 12,55 miliardi, si colloca al 21° posto della classifica.
La casa d¿aste virtuale eBay, con un marchio del valore di 4,7 miliardi, fa il proprio debutto assoluto in classifica alla sessantesima posizione, seguita da Yahoo! che con un valore di 4,55 miliardi (+17%) si piazza al 61° posto; al 66° posto troviamo invece Amazon, (+22%) a 4,16 miliardi di dollari.
Complessivamente, i valori di quest¿anno sono cresciuti del 2%, riflettendo un¿economia globale sulla strada del recupero. E, nonostante 8 delle prime 10 posizioni siano occupate da società statunitensi, il numero complessivo di società americane si è ridotto, passando da 64 a 58.
Come osservato da BusinessWeek, anche brand consolidati quali Coca Cola e Microsoft ¿¿hanno riconosciuto la necessità di coltivare legami più stretti con i propri consumatori¿.
Microsoft ha iniziato una campagna di mini-trade show in diverse lounge aeroportuali, e Coca Cola ha aperto in diversi centri commerciali delle ¿Coke Red Lounges¿ destinate ai teenager.
La graduale ripresa dell¿economia ha aiutato il settore finanziario: Goldman Sachs ha visto il valore del proprio brand crescere del 14%, collocandosi in trentasettesima posizione. Altre buone performance nel settore vengono da J.P. Morgan al 30° posto (con un aumento del 7%); Morgan Stanley al 27° (+8%); e Merrill Lynch al 26° (+9%).
A tenere alto il nome dell¿Italia è invece la moda, con Gucci al 59° posto, Armani al 93° e Prada al 95°.
Tra le sorprese, nel settore automobilistico, la giapponese Toyota scalza dalla top ten la tedesca Mercedes ed è anche sul punto di superare l¿americana Ford in termini di vendite a livello mondiale.
Le difficoltà dei brand globali americani sono divenute quest¿anno ancora più evidenti: Ford perde il 15% del valore del proprio marchio per effetto della crescente competizione negli USA e di una relativa debolezza nei mercati europei. Per contro, la leadership nei mercati asiatici spiana ad Audi la strada verso il debutto in classifica, al numero 81.
Interbrand ha calcolato il valore di questi brand utilizzando la metodologia sviluppata 16 anni fa, utilizzata per valutare oltre 3500 marchi. Questo dato corrisponde al valore attuale netto dei flussi attesi generati e garantiti dal brand nei periodi futuri. La classifica identifica i 100 brand globali a più alto valore economico superiore ai 2,1 miliardi di dollari. I brand sono stati selezionati sulla base di due criteri:primo, la presenza globale, tale da garantire entrate significative sui principali mercati internazionali;secondo, la disponibilità di dati finanziari e di mercato sufficienti a condurre una valutazione sostenibile.
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