Europa
Un nuovo studio dell¿Institute for Prospective Technological Studies esamina alcuni trend tecnologici e di business nel settore dei sistemi di comunicazione mobile e, tenendo conto sia degli attuali sviluppi che degli scenari a lungo termine, evidenzia il ruolo chiave del 3G nello sviluppo delle comunicazioni mobili europee in vista della cosiddetta quarta generazione (4G).
L¿espansione delle comunicazioni mobili nei prossimi anni, dipenderà dall¿interazione di diversi fattori, inclusi i progressi fatti nello sviluppo delle attuali tecnologie, l¿emergere di nuove applicazioni e l¿adozione dei nuovi servizi da parte degli utenti.
Sebbene la tecnologia sia un elemento fondamentale, un concreto modello di business è il fattore cruciale.
Concentrandosi però sulle tecnologie, l¿istituto identifica due possibili scenari.
Il primo è un¿estensione degli attuali trend verso l¿aumento della larghezza di banda offerta dalle comunicazioni mobili e prevede la disponibilità delle tecnologie 4G verso il 2010. Questo scenario ¿ definito ¿linear 4G vision¿ ¿ proietta la visione delle comunicazioni mobili come evoluzione di una serie di generazioni successive. Una visione implicita nel termine ¿quarta generazione¿.
Lo scenario alternativo ¿ definito ¿concurrent 4G vision¿ ¿ considera invece l¿impatto sul mercato delle diverse tecnologie alternative, in particolare della diffusione dell¿accesso WLAN (wireless local area network).
A livello abbastanza limitato, le reti WLAN sono già disponibili, mentre sono già state definite le strategie per una più ampia diffusione di hot spot per l¿accesso a Internet semi-mobile.
Questo approccio, permette l¿offerta di servizi a costi relativamente più bassi, in location ad alta concentrazione d¿uso.
Dopo aver preso in esame trend attuali e futuri, lo studio esamina diversi business plan, concentrandosi su quelli degli operatori, dei fornitori di infrastrutture e delle compagnie IT, tenendo anche conto delle implicazioni degli schemi di valore e delle strutture organizzative.
Chiaramente è nell¿interesse dell¿industria europea delle telecomunicazioni tenersi aggiornata dei trend emergenti nel settore mobile, anche se questo può implicare difficili scelte su cosa puntare per recuperare i passati investimenti.
Ed è nell¿interesse di imprese e cittadini avere accesso alle tecnologie della società dell¿informazione per restare competitive (le aziende) e per godere di una piena partecipazione ai servizi dell¿information society (i cittadini).
La situazione si evolve in modo molto rapido, ma sostenere la ricerca e facilitare i processi di standardizzazione e di assegnazione dello spettro deve rientrare nelle priorità delle istituzioni, che possono influenzare in maniera decisiva la direzione dell¿industria.
Soprattutto, bisogna educare gli utenti all¿uso ¿letterato¿ del computer e ogni misura atta a costruire nuove figure professionali è benvenuta.
La transizione dalla prima generazione di comunicazioni mobili analogiche, alla seconda generazione digitale, ha generato la visione dello sviluppo delle comunicazioni mobili come una sequenza di generazioni successive.
Su questa strada, il prossimo stadio è l¿abilitazione alla trasmissione multimediale di dati e voce ¿ definita, appunto, nella terza generazione (3G).
Tuttavia, gli alti costi e le difficoltà tecniche hanno provocato notevoli ritardi nello sviluppo di questa tecnologia.
Un rudimentale accesso a Internet è stato nel frattempo proposto attraverso il 2,5G nella forma dello standard GPRS, con l¿emergere delle WLAN come potenziali competitor.
Questi network, sono stati concepiti inizialmente per creare piccole reti locali per collegare case, uffici, università, usano uno spettro libero e operano su brevi distanze.
Le WLAN non sono dotate di un meccanismo di sicurezza, ma il sistema di codifica (WEP o WPA) garantisce un livello di sicurezza che va si migliorato, ma apre già la strada per l¿accesso a pagamento.
Nel loro stato attuale, le WLAN non possono competere col 3G in termini di sicurezza, qualità e copertura, ma i loro costi di implementazione, decisamente inferiori, le rende attraenti agli utenti mobili ma non in mobilità (ad esempio a chi si vuole connettere a Internet da un laptop seduto in un caffè o in aeroporto).
Se però il VoIP si trasformasse in una valida alternativa per le attuali comunicazioni vocali, le WLAN sarebbero sì un temibile avversario del 3G nel proficuo segmento voce delle comunicazioni business.
Con l¿espansione delle WLAN nelle aree urbane, gli utenti dotati di telefonino dual mode potrebbero avvantaggiarsi dei costi inferiori delle chiamate via Internet, lasciando agli operatori 3G le aree meno popolate e meno remunerative.
Al di fuori dell¿Europa, sembra non esistere una visione unitaria di come le telecomunicazioni mobili possano evolversi. La tendenza negli Usa è verso nuove tecnologie proprietarie sviluppate su spettro privo di licenza, in grado di coesistere con i nuovi standard sviluppati per l¿uso sia sullo spettro libero che su quello concesso su licenza.
Allo stesso tempo, sono state rese disponibili maggiori porzioni di spettro libero e una gestione più flessibile sta supportando l¿interoperabilità dei prodotti e delle tecnologie offerte da un¿industria molto frammentata.
Nessuna sorpresa dunque, se gli Usa guideranno lo sviluppo di tecnologie dirompenti come le WLAN.
In Asia invece (Giappone e Corea in primis) i maggiori operatori hanno scelto un approccio molto diverso, promuovendo lo sviluppo di standard pubblici per la trasmissione dati ad alta velocità in sistemi 4G.
Sia la Corea che la Cina hanno adottato politiche industriali volte a far loro raggiungere la supremazia nelle comunicazioni mobili del futuro.
La Cina in particolare ha il potenziale per produrre infrastrutture molto economiche.
Gli operatori mobili cinesi offrono tariffe 2G molto vantaggiose e puntano anche a tagliare quelle fisse.
C¿è dunque un business case per il 4G?
I dubbi relativi al potenziale mercato per i dati e la multimedialità mobile hanno abbassato le aspettative per il 3G e lo sviluppo dei nuovi servizi ha incontrato diverse difficoltà.
Nondimeno, il 3G si sta facendo largo in Europa, anche se le date di lancio sono state rinviate a più riprese.
Gli approcci principali dei diversi operatori si possono restringere a due: il primo è quello di offrire applicazioni multimediali come mezzo per incrementare i profitti.
Il secondo è quello di usare la tecnologia per alleggerire la congestione e meglio supportare e-o combinare i servizi e le applicazioni esistenti e offrire chiamate vocali a prezzi più vantaggiosi.
Il 3G è dunque un complemento o una sostituzione delle attuali tecnologie?
Nel breve periodo, il 3G in Europa sarà trainato dai player tradizionali, in particolare dagli attuali fornitori di infrastrutture.
Questo approccio, che enfatizza un¿evoluzione basata sul 3G e l¿integrazione di reti eterogenee, costituisce una opportunità fondamentale per recuperare gli investimenti fin qui sostenuti.
Di quello che viene dopo il 3G, si potrà comunque parlare dopo il 2008-2010, quando lo scenario andrà probabilmente verso un insieme di sistemi interoperabili, ciascuno a soddisfare una diversa nicchia del mercato.
La visione più probabile è quella condivisa da Europa e Asia, con i paesi orientali più orientati verso la visione lineare dello sviluppo del 4G come evoluzione sequenziale delle comunicazioni mobili.
Gli operatori asiatici infatti si stanno concentrando sullo sviluppo di nuovi sistemi e componenti e non sulla loro integrazione con le precedenti tecnologie. Questi Paesi prevedono anche un grande coinvolgimento dei loro governi nel dirigere l¿industria verso i primi standard di quarta generazione.
Il modello avanzato dall¿ Eurescom, (European Institute for Research and Strategic Studies in Telecommunications) e sostenuto dalle maggiori telcos si fonda sull¿attuale forza degli operatori in termini di relazioni con i clienti, fornitura dell¿accesso, fatturazione e marchio.
In questa visione, le attuali forze in campo potranno agire come terze parti fidate per i pagamenti e i servizi dati.
Questo approccio obbligherebbe gli operatori a spostarsi dalla competizione basata sulla copertura geografica e sulle tariffe, verso una competizione basata sui servizi offerti.
In questo contesto, è necessaria però una maggiore collaborazione tra i fornitori d¿accesso alla rete, i fornitori di servizi e gli utenti mobili, per consentire l¿integrazione e la personalizzazione dei servizi.
Inoltre, la visione del 4G, condivisa sia dal WWRF (Wireless World Research Forum) che dal WSI (Wireless Strategic Initiative) ¿ che rappresentano i fornitori di infrastrutture più che gli operatori ¿ enfatizza l¿eterogeneità delle reti e il ruolo delle infrastrutture per i nuovi servizi, piuttosto che la larghezza da banda di per sé.
Secondo questa visione, i primi prodotti 4G non arriveranno sul mercato prima del 2011-2012.
Quello che comunque sembra chiaro allo stato attuale e alla luce dei problemi affrontati dal 3G, è che un¿evoluzione lineare verso la quarta generazione dipenderà in gran parte dalla capacità degli utenti di generare profitti supplementari dai servizi 4G.
E a questo punto, però, sorge spontaneo un altro interrogativo: come potranno finanziare gli operatori lo sviluppo dei nuovi servizi e delle nuove tecnologie?
Ogni previsione, in questo senso lascia un po¿ il tempo che trova: quello che conviene sottolineare in conclusione è che gli operatori europei sono in parte avvantaggiati dalla standardizzazione e dall¿adozione su larga scala del 3G. questo però non vuol dire che essi dovranno sottovalutare l¿impatto delle nuove tecnologie emergenti, come il Wi-Fi e il WiMax
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