Mondo
Le forze dell¿ordine mondiali sono sempre più impegnate nello smantellamento di vere e proprie reti criminali che hanno fatto di Internet il loro nuovo territorio di scorribande.
Dalla Russia agli Usa, passando per l¿Europa si susseguono indagini, perquisizioni, arresti e processi, ma andiamo con ordine.
In seguito a un¿inchiesta svolta in ambito internazionale, la polizia russa ha arrestato tre persone, sospettate di essere la mente di un¿organizzazione dedita al racket in Rete.
La banda aveva infatti lanciato una serie di avvertimenti ad alcuni bookmaker britannici e francesi, minacciando la chiusura dei loro siti Internet ¿ attraverso degli attacchi di tipo DoS – se non avessero versato loro delle ingenti somme di denaro.
I tre malavitosi chiedevano dai 10 mila ai 20 mila dollari, per scongiurare il pericolo di blocco del sito, in concomitanza con gli avvenimenti sportivi di maggiore interesse per le società.
La gang operava tra San Pietroburgo, Saratov e Stavropol e i tre arrestati non erano che i vertici di un¿organizzazione ben articolata che si occupava anche del riciclaggio del denaro.
Negli Stati Uniti, invece le autorità hanno accusato Scott Levine, un uomo di 45 anni, di essere penetrato nei sistemi informatici di una società di marketing e di aver sottratto illecitamente oltre 8,2 gigabytes di dati tra l¿aprile del 2002 e l¿agosto del 2003.
Levine, a capo della società Snipermail, e altri suoi collaboratori sarebbero penetrati a più riprese nei databse della Acxiom Corporation, una delle maggiori società mondiali in grado di gestire dati personali, finanziari e industriali.
Le autorità non hanno comunicato la quantità di dati personali sottratta, dicendo soltanto che sono stati compiuti 139 accessi illegali e che Levine è stato accusato di cospirazione, accesso non autorizzato in sistemi protetti, frode, riciclaggio e intralcio alla giustizia.
Tanta roba insomma: si tratta infatti ¿ dice il Dipartimento di giustizia Usa – del maggiore caso di intrusione e furto di dati mai registrato finora.
In Gran Bretagna, invece, è stato condannato a tre anni e mezzo di prigione un prolifico contraffattore, beccato con materiale piratato per un valore di oltre 250 mila sterline.
John Lamb, 45 anni, avrebbe contraffatto di tutto: giochi, software, film, ma il fatto più grave è che dopo l¿arresto avrebbe continuato a esercitare la sua attività di vendita del materiale piratato servendosi di un altro indirizzo e di nuove attrezzature per la contraffazione.
Recidivo.
L¿arresto di Lamb è seguito a 18 mesi di indagini condotte congiuntamente dall¿ELSPA (Entertainment and Leisure Software Publishers Association) dal Torfaen Trading Standards, dalla polizia del polizia del South Wales e dal BPI (British Phonographic Institute).
L¿uomo gestiva un vero e proprio business ¿ a livello locale e internazionale – e attraverso il ¿Brian Green Software Café¿ distribuiva una vasta selezione di materiale contraffatto, conducendo allo stesso tempo massicce campagne di spamming per promuovere i suoi prodotti.
La prova decisive è stata un ordine per materiale informatico del valore di 12 mila sterline, venduto per poche decine di sterline.
Si tratta, anche qui, della maggiore pena mai imposta a un contraffattore di materiale protetto da copyright ed ¿¿è una soddisfazione vedere che anche la corte sta iniziando a prendere sul serio la pirateria, comminando sentenze severe¿, ha commentato il direttore generale dell¿ELSPA, Roger Bennet.
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