Europa
Quattro fornitori d¿accessi Internet, Free, Neuf Telecom, Tele2 e Tiscali hanno incontrato questa mattina a Bercy un consigliere del Ministro dell¿Industria, Patrick Devedjian, per discutere delle nuove offerte di Wanadoo per le connessioni a banda larga. Lo hanno riferito stamani alcune fonti ministeriali.
Questi Isp concorrenti, contestano ormai da tempo a Wanadoo i prezzi troppo bassi che l¿ex divisione di France Télécom (vedi scheda), oggi reintegrata nell¿operatore storico, ha annunciato per il 20 agosto, confermando le indiscrezioni che erano già apparse sul quotidiano francese Libération.
France Télécom ha, infatti, annunciato un¿offerta a partire da fine agosto a 34,90 euro al mese, per la velocità di 2 megabyte al secondo
Secondo Libération, gli operatori dovrebbero far pesare in ministero l¿attuale situazione che si è creata sul mercato francese della banda larga, dove France Télécom riesce a operare in totale libertà tariffaria, a danno degli altri operatori.
Pare proprio quindi che il governo abbia deciso di intervenire. Il mese scorso, Wanadoo si era trovata nuovamente al centro delle polemiche, per le tariffe praticate nei servizi Adsl, quando i propri uffici hanno ricevuto la visita, senza alcun preavviso, degli ispettori della Commissione europea e degli agenti della Direzione Generale della Concorrenza del Consumo e della Repressione delle Frodi (DGCCRF).
L¿ispezione è stata condotta nel merito dell¿indagine che riguarda le tariffe Adsl lanciate dal provider da inizio d¿anno.
A quasi un anno di distanza dalla multa da 10,3 milioni di euro inflitta dalla Commissione europea a Wanadoo, le pratiche commerciali dell¿Isp fanno nuovamente discutere i player del settore.
I motivi che hanno portato la Ue a sanzionare la divisione di France Télécom (l¿inchiesta era stata aperta nel settembre 2001, ndr), potrebbero aiutare a far luce sull¿attuale situazione della società e sulle sue scelte strategiche.
Bruxelles in quell¿occasione aveva asserito che la propria decisione, era stata motivata dal fatto che Wanadoo aveva adottato delle scelte commerciali con il fine di ¿arginare la concorrenza¿ al lancio dell¿Adsl.
La decisone della Commissione europea, in un documento di 160 pagine, era motivata dal fatto che Wanadoo aveva abusato della sua posizione dominante fino all¿ottobre 2002, lanciando l¿Adsl a prezzi veramente aggressivi.
Di fronte a queste accuse, la direzione di Wanadoo aveva lamentato alla Commissione un approccio discriminatorio al caso. L¿Isp aveva fatto anche appello al tribunale di prima istanza di Lussemburgo.
Da tempo numero uno sul mercato francese, Wanadoo vantava a fine marzo 2 milioni di utenti alla banda larga, su 4,1 milioni di francesi che hanno una connessione Internet Adsl.
Le possibilità dei suoi concorrenti di poter competere ¿sembrano quasi inesistenti¿, aveva affermato allora Bruxelles, precisando che ¿lo scenario più verosimile¿ è il mantenimento da parte di Wanadoo, di una quota del mercato della banda larga ¿tra il 50-60%¿.
In dettaglio, la Commissione aveva puntato il dito contro alcune scelte strategiche dell¿Isp francese per il lancio dell¿Adsl, ritenute lesive della concorrenza.
E infine aveva concluso che la divisione di France Télécom si era deliberatamente impegnata in una strategia ¿non sostenibile¿ dai suoi concorrenti.
Per giustificare le sue pratiche commerciali, Wanadoo ha sempre spiegato che le sue tariffe sono state ¿condizionate dall¿atteggiamento dei suoi concorrenti¿.
La divisione di France Télécom ha interpretato ¿il fiorire delle offerte promozionali¿ a partire dall¿ottobre 2002, ¿come una prova della vitalità della concorrenza e del mercato¿.
Asserendo di fronte alle accuse di Bruxelles, di aver visto nelle sue scelte le uniche che gli avrebbero garantito di sopravvivere sul mercato e di guadagnare una certa visibilità.
I vertici di Wanadoo hanno confermato di aver inizialmente scelto di sacrificare la redditività ¿a beneficio di uno sviluppo del mercato, con lo scopo di contribuire a pubblicizzare meglio la banda larga¿. Scelta di cui, secondo la società, si sarebbero avvantaggiati anche gli altri operatori.
Il Gruppo ha anche asserito che una simile scelta si possa giustificare alla luce di un motivo che non era quello di alterare la concorrenza, ma quanto, addirittura, di andare incontro alle esigenze dell¿utente.
In conclusione, la Commissione ha ritenuto che Wanadoo abbia alterato le condizioni di mercato in circa 20 mesi, nel corso dei quali la sua fetta di mercato dell¿Adsl è andata dal 40-50% al 70-80%.
Nel momento in cui altri mercati stanno emergendo, come quello della Tv via Adsl per esempio, la Commissione è del parere che un atteggiamento aggressivo su ¿un mercato nuovo e a forte potenziale, arrivato a uno stadio importante del suo sviluppo¿, costituisca ¿un¿infrazione grave¿.
Al fine di assicurarsi che Wanadoo non pratichi più ¿prezzi predatori¿, la Commissione ha imposto all¿Isp francese l¿obbligo, fino al 2006, di fornire in dettaglio le voci di ¿entrata e uscita¿ dei suoi servizi Adsl, cosa che non è stata sufficiente per distogliere l¿Isp dalla pratica non rispettosa delle regole della concorrenza.
Al centro del mirino della Ue, le due offerte: quella da 128 kbps limitata a 20 ore per 14,9 euro e quella da 512 kbps limitata a 5 gigabites per 24,9 euro, entrambe per due anni.
L¿Autorità francese di regolamentazione delle Tlc (ART) ritiene che ¿¿le due offerte non permettono di coprire i costi¿.
Per il momento, le Autorità della concorrenza non hanno sospeso le tariffe di Wanadoo, come richiesto dall¿ART, ma porteranno le indagini fino in fondo.
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