Italia
Si torna nuovamente a parlare di calcio e Tv, dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, che la scorsa settimana è tornato sull¿argomento, nell¿occasione della consegna del tricolore a Yuri Chechi, portabandiera azzurro alle Olimpiadi di Atene.
Tutto lo sport, in particolare quello arricchito dagli sponsor e dai flussi pubblicitari ¿¿ha il dovere di guardare agli effetti dei propri comportamenti sui cittadini¿, ha commentato Ciampi.
In particolare il calcio richiede una ¿rigenerazione morale¿, senza la quale ¿i danari dei diritti televisivi rischiano di essere una droga che uccide il calcio italiano¿, ha detto il Presidente.
¿Vicende recenti manifestano l”urgenza di una rigenerazione morale, economica e organizzativa del calcio. E io non so se i provvedimenti più recenti siano tecnicamente i più appropriati¿ ha commentato il Capo dello Stato.
Opinione, quella di Ciampi, condivisa dai Ds, che affidandosi alla dichiarazione Anna Paola Concia, responsabile nazionale Sport Ds, e Giovanni Lolli deputato Ds, membro della Commissione Cultura e Sport, hanno fatto sapere di essere d¿accordo con quanto rilasciato dal Presidente.
Riferendosi a quanto dichiarato da Ciampi, la Concia e Lolli, hanno detto che ¿Le parole del presidente della Repubblica Ciampi ci rafforzano nelle nostre convinzioni. E” da molto tempo che chiediamo allo sport e in particolare al calcio, essendo quello più sovresposto tra gli sport, una rinascita etica economica e organizzativa¿.
””Abbiamo più volte sottolineato ¿ proseguono – il problema, chiesto al mondo del calcio un grande sforzo rigenerativo. Abbiamo cercato di dare indicazioni, consigli, suggerimenti, rispettando sempre la piena autonomia dello sport italiano¿.
Poi, i due esponenti dell¿opposizione hanno fatto riferimento alla questione dei Diritti Tv, che, a loro dire, rappresenta uno dei problemi del calcio.
¿Abbiamo presentato, in questi giorni, alla Camera un quesito per i ministri Gasparri e Urbani a proposito della vendita dei diritti Tv da parte del terzetto Juventus, Milan e Inter, che a parer nostro, anche in questo modo può alterare le regole economiche e sportive del mondo del calcio¿.
Concia e Lolli hanno anche detto di aver presentato alla Camera una Proposta di Legge che modifichi la Legge del 1999 sui Diritti Tv, la quale obbliga le società di calcio a vendere individualmente i proprio diritti.
¿Riteniamo invece che si debba tornare alla vendita collettiva, in modo tale da garantire almeno un minimo di equità all”interno del mondo del pallone. Naturalmente, sappiamo che questo è solo un tassello. Ci sembra, però, che il calcio continui a comportarsi in modo autoreferenziale, come se potesse fare a meno delle regole generali¿.
¿Auspichiamo, invece, che il calcio sappia ascoltare una voce così autorevole e disinteressata come quella del Presidente della Repubblica e voglia cogliere questo momento in cui anche il Parlamento si appresta, a presentare la prossima settimana, i risultati dell”indagine conoscitiva sul calcio e a proporre soluzioni precise e immediate ai tanti problemi che lo attanagliano. Lo sport, oltre ad avere una grande valenza economica è un potentissimo mezzo di comunicazione e uno straordinario fenomeno sociale¿.
La polemica sui Diritti televisivi si è aperta all¿indomani dell¿accordo, da 86 milioni di euro, chiuso da Mediaset con Milan, Inter e Juventus per la trasmissione a pagamento in Tv digitale terrestre, cavo e Adsl delle partite interne della 3 squadre.
L”acquisizione, come spiega la stessa in un comunicato, conferma la vocazione, in un momento in cui la moltiplicazione delle piattaforme digitali enfatizza la centralità dei contenuti, ¿¿di rivestire un ruolo da content provider, oltre che da broadcaster, nei principali generi: intrattenimento, informazione, fiction e sport¿.
I che vuol dire che Mediaset vuole acquisire contenuti dal mercato per poi negoziarli con i possessori di altri canali e piattaforme.
Si vocifera già che potrebbe rivendere i diritti per la trasmissione via cavo a Fastweb e via Adsl a Telecom Italia
L”operazione si affianca ai già annunciati progetti di canali gratuiti per lo sviluppo dei contenuti per il digitale terrestre.
I diritti di Juventus, Milan e Inter, spiega Mediaset, verranno utilizzati a titolo sperimentale nella stagione 2004-05, per testare il modello di business, le tecnologie e il gradimento da parte del pubblico della modalità pay-per-view.
L”offerta commerciale al pubblico potrà quindi essere formalizzata a partire dalla stagione 2005-2006.
Il sistema vuole favorire la diffusione del digitale terrestre, che sta incontrando qualche difficoltà e introdurrà un innovativo metodo di pagamento, mediante carte prepagate acquistabili in tabaccheria, come succede per le carte telefoniche.
Sono stati infatti ceduti a Mediaset anche i diritti di prima negoziazione e prelazione sui diritti criptati a pagamento a partire dalla stagione sportiva 2007-2008. Ovvero i diritti per la trasmissione satellitare, il che sta facendo sobbalzare l¿intero gruppo dirigente della Pay TV Sky Italia. Ma non solo, sono già in tanti a non aver condiviso una simile operazione.
Il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, nell¿occasione, ha dichiarato: ¿La Legge Gasparri trionfa producendo effetti che vanno oltre ogni negativa previsione. L”acquisto da parte di Mediaset dalle maggiori società di calcio dei diritti televisivi criptati per il digitale terrestre aggrava le preoccupazioni e rappresenta l”ennesimo effetto degenerativo della legge¿.
Per Serventi Longhi l”assenza di veri limiti antitrust di settore l”unico soggetto forte presente sul mercato, Mediaset, ¿¿mentre la Rai sotto il controllo governativo si ritaglia un ruolo residuale per non dare troppo fastidio alla concorrenza¿.
E ha ancora commentato che con questo accordo, ¿Mediaset scende in campo nel digitale terrestre, acquista diritti di Juve, Milan e Inter, prenota un aumento indiscriminato delle sue già cospicue risorse pubblicitarie. Murdoch, illuso dall”attuale monopolio satellitare, rischia la crisi e sarà probabilmente costretto a scendere a patti con Mediaset per restare in Italia sperando in un rinvio del digitale terrestre¿.
¿Il quadro della Gasparri è completo ¿ conclude Serventi Longhi ¿ (¿) dal 2008 Mediaset di fatto controllerà sia l”analogico sia il digitale terrestre, potrà espandere la raccolta della pubblicità in base al Sic, mentre si determinerà un ruolo residuo e di sudditanza per Rai, Sky e La7. Il far west dell”etere, con il previsto prevalere dell”azienda del presidente del Consiglio schiaccia il mercato dell”informazione e ogni forma di concorrenza e di pluralismo. I giochi del conflitto d”interessi sono fatti¿.
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Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Mediaset-diritti calcio: far west dell¿etere? La Rai si tira fuori e Veltroni minaccia ricorso all¿Antitrust e alla Ue
Mediaset Pigliatutto. Dalla concorrenza fra tv alla competizione tra piattaforme
Mediaset, da broadcaster a fornitore di contenuti. Si annunciano scontri. Rai alla finestra
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