Italia
A un anno dal rilascio della regolamentazione sull”uso del Wi-Fi per applicazioni hot spot (28 Maggio 2003), non si è ancora arrivati al giro di boa della tanto attesa regolamentazione sulle tecnologie IEEE 802.xx per l¿ultimo ultimo miglio (utenze fisse). Lo riferisce Assoprovider in una nota.
Secondo quanto dichiara l¿associazione, tale possibilità di applicazione è stata espressamente limitata nel DL del 28 maggio 2003, in fase di audizione non era stata in precedenza prevista alcuna limitazione, mentre nel DL è stata posta una dicitura che ne limita l”uso in aree confinate.
Assoprovider fa presente che, dopo aver diverse volte inoltrato numerose richieste e solleciti, il ministero ha concesso una nuova sperimentazione che prevedeva in particolare la realizzazione di reti wireless ultimo miglio.
Nella nota dell¿associazione, si legge anche che già molti Internet service provider italiani hanno beneficiato della sperimentazione con ottimi risultati, comunicando anche al ministero che tale tecnologia può essere applicata senza nessun tipo di problema.
Ma, come fa presente Assoprovider, siamo quasi al termine del periodo di sperimentazione e ¿¿non si vede ancora nulla all”orizzonte sul dopo-sperimentazione.¿
¿Gli Isp ritengono di avere dato al governo, al Ministero delle Comunicazioni e a tutti i soggetti interessati, una prova di responsabilità e di grande correttezza in questi mesi, ora è venuto il momento che finalmente dall¿altro lato ci sia una risposta che ne tenga conto, e che dimostri coraggio e volontà vera di liberalizzare il mercato della larga banda da parte dei decisori¿, riferisce ancora l¿associazione.
Ad oggi, aggiunge la nota, Italia è appesa solo alla Adsl con tutti i rischi che una scelta monotecnologica comporta sia in termini di distorsione del mercato che di arretramento tecnico del Paese.
Assoprovider dichiara che la stessa Confcommercio ha sostenuto la propria richiesta di sblocco immediato di questa situazione, ¿¿interpretando la nostra posizione come un segnale ¿vero¿ di innovazione delle PMI italiane, dal basso e con costi assolutamente competitivi¿.
L¿associazione ritiene che il continuo evolversi delle tecnologie e la mancanza di una regolamentazione chiara danneggi gli operatori in particolar modo sotto alcuni aspetti: innanzitutto per l¿impossibilità di approdare in libera concorrenza al mercato delle Tlc in mano ai soli grandi operatori; per il blocco degli investimenti e di conseguenza un non incremento dell”organico aziendale; inoltre si sono sviluppati progetti di connettività tra enti pubblici togliendo mercato agli operatori di comunicazione.
Assoprovider ritiene invece che, in riferimento alla regolamentazione dei Wi-Fi Ultimo Miglio, è necessario un libero uso delle frequenze delle bande non protette R-LAN ed Hyper-Lan (2,4 e 5 GHz) in modalità punto-multipunto (offerta di servizio alle utenze fisse) che punto-punto (offerta di servizio al pubblico e trunking tra sedi e stazioni base dell”operatore). Necessario anche, non prevedere alcun costo di licenza né per l”operatore né per l”utenza. Nessuna limitazione sulle aree di copertura né geografiche né territoriali. E infine nessuna limitazione circa la tipologia di servizi IP offerti con tecnologia wireless.
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Wi-Fi: un mercato in crescita ma ancora tutto da definire
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