Europa
Dopo diverse esitazioni e intensi dibattiti in seno all¿esecutivo europeo, il Commissario alla Concorrenza Mario Monti ha fissato al 20 luglio la fine dell¿inchiesta su France Telecom, aperta a gennaio 2003.
Il Commissario Monti sembrerebbe intenzionato a chiedere all¿ex monopolista delle tlc francesi, il rimborso di sgravi fiscali per 1,1 miliardi di euro, più gli interessi, a fronte dell¿antico regime derogatorio sulle tasse professionali, di cui avrebbe beneficiato l¿operatorio storico francese.
Il caso France Télécom è stato al centro della riunione della Commissione del 14 luglio, durante la quale sarebbe anche stato deciso l¿annullamento del dossier relativo al sostegno ¿verbale¿ per 9 miliardi di euro, accordato nel 2002.
Dal punto di vista giuridico, infatti, aver messo a disposizione verbalmente la cifra, tra l¿altro mai utilizzata dall¿operatore, non costituisce un aiuto di Stato, anche se la dichiarazione del sostegno economico del governo ha avuto l¿effetto di condizionare positivamente il mercato, spingendo al rialzo i titoli del gruppo sulla Borsa di Parigi.
L¿operatore, al trapelare delle prime indiscrezioni relative al maxi risarcimento, si diceva sereno riguardo l¿inchiesta di Bruxelles e aveva già riferito di non essere disposto a versare neanche un centesimo e di voler contestare ogni decisione sfavorevole davanti alla Corte di giustizia europea.
Probabilmente, però, gli avvocati di FT avevano previsto uno scenario un po¿ diverso: il loro obiettivo era di regolare il dossier sulle tasse professionali prima della fine di luglio, e rimandare a dopo la pausa estiva la parte più complessa dell¿inchiesta, quella relativa agli aiuti di stato e, più, in generale sul sostegno verbale concesso all¿operatore.
Questo piano, che avrebbe prolungato di diversi mesi l¿inchiesta, si è però scontrato con la prudenza dei servizi legali della Commissione, secondo i quali la tesi del sostegno verbale sarebbe stata difficile da sostenere in caso di ricorso davanti alla Corte di Giustizia europea.
“Nel caso di una decisione negativa per France Telecom ¿ aveva infatti riferito un portavoce della compagnia telefonica ¿ la società si difenderà in tutti i modi portando il caso alla Corte di Giustizia”.
L¿equipe di Monti, dunque, non dovrebbe esigere alcun rimborso per compensare la messa a disposizione dei nove miliardi.
In seno all¿esecutivo, comunque, si sono riscontrate profonde divergenze riguardo la decisione ostile a FT, dal momento che molte commissari hanno contestato l¿analisi dell¿Antitrust, soprattutto sul montante del risarcimento che, secondo alcuni, avrebbe potuto fermarsi a 600 milioni di euro.
I servizi della Concorrenza, hanno basato la loro decisione su un rapporto fornito nel 2003 dalle autorità francesi stesse, anch¿esso causa di scontro tra i Commissari Ue.
Su questo punto, Monti ha deciso di seguire l¿operato dei propri collaboratori, ma secondo alcune fonti, sarebbe disposto a lasciare alla Francia la decisione finale sul montante, per prendere in conto le regole d¿imposta sulle società.
Il governo francese e l¿operatore hanno infatti contestato punto per punto la tesi della Commissione Antitrust.
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