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La società finlandese Nokia ha pubblicato i risultati relativi al secondo trimestre 2004.
Come atteso dagli analisti, le performance del gruppo non sono state esaltanti, così come le previsioni per i prossimi tre mesi.
La società, attuale numero uno della telefonia mobile mondiale, ha chiuso il periodo con ricavi in calo del 5% a 6,64 miliardi di euro, contro i 7,02 miliardi del 2003 e utili netti per 712 milioni, in crescita del 14%.
L¿utile per azione si è attestato a 0,15 euro, contro 0,13 euro di un anno fa e stime per 0,14 euro.
Il risultato operativo si è attestato a 907 milioni di euro, in aumento rispetto agli 818 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio.
Il margine operativo si è attestato al 13,7% contro l¿11,7% di un anno.
I risultati, in linea con le previsioni degli analisti, riflettono un calo del 13% nelle vendite di telefonini, a 4,1 miliardi di euro (pari a 45,4 milioni di unità vendute), mentre la divisone Network hanno fatto segnare un progresso del 6% in termini di fatturato.
La vendita di apparecchi multimediali sono invece cresciute del 24% a 739 milioni di euro.
I dati, inoltre, riflettono un¿erosione dei margini delle divisioni reti e telefonia mobile.
La redditività della telefonia è passata dal 27,2% del secondo trimestre 2003, al 19,1% di quest¿anno.
Per quanto riguarda le reti, il margine è crollato del 23,6% su base annua, attestandosi al 16,2%.
A deludere particolarmente gli analisti, non sono stati tanto i risultati presentati da Nokia, ma le previsioni per il prossimo trimestre.
Il gruppo ha anticipato vendite comprese tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro a fronte di un fatturato di 6,9 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno.
L¿utile per azione per il prossimo trimestre dovrebbe attestarsi tra 0,8 e 0,10 euro. Nel 2003 l¿eps per il secondo trimestre è stato di 0,17 euro.
Per il terzo trimestre, gli analisti puntavano invece su un eps di 0,14 euro.
Cosa succede, dunque, al numero uno mondiale dei telefonini?
Il gruppo sta facendo molta fatica ad approfittare di un boom di cui la concorrenza beneficia in pieno, come confermano i risultati di Sony Ericsson, pure appena pubblicati.
E il mercato non ha tardato a riflettere questo disagio, con il titolo – ai minimi da 6 anni ¿ crollato del 14,5% a 9,71 euro.
Alle 12,15 il ribasso è del 10,92% a 10,11 euro.
Nel primo trimestre di quest¿anno, la quota di Nokia è scesa dal 34,6 al 28,9%, a tutto vantaggio della statunitense Motorola, che sale dal 14,7 al 16,4% e della sud coreana Samsung, che sale dal 10,8 al 12,5%. Seguono la tedesca Siemens, con l”8% e la joint venture Sony Ericsson, con il 5,7%.
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