Europa
Si sono concluse con un accordo di collaborazione, le trattative tra l¿Unione europea e Israele sul progetto Galileo.
I negoziati erano iniziati il 16 gennaio scorso e un primo accordo era stato ratificato già a marzo dal Direttore generale per l¿Energia e i Trasporti dell¿Unione europea François Lamoureux e dal Direttore generale del ministero dell¿Industria israeliano Ra”anan Dinur.
Patteggiato in tempi record, l¿accordo riguarda le attività di sviluppo delle tecnologie e dei servizi, la standardizzazione, le frequenze e la certificazione e apre anche la strada alla collaborazione finanziaria di Israele, attraverso la partecipazione al Galileo Joint Undertaking, l¿ente che gestisce il progetto di navigazione satellitare europeo.
L”intesa è stata firmata dal commissario europeo per i trasporti Loyola de Palacio e dal ministro del Commercio e dell”industria israeliano Ehud Olmert, in presenza del ministro per gli affari esteri olandese Bernard Bot.
L”apporto finanziario di Israele dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 50 milioni di euro.
Israele ha dimostrato una significativa competenza e background tecnologico nel settore dei Sistemi di navigazione satellitare globali (GNSS), incluse le applicazioni, le attrezzature e le tecnologie regionali.
Il Paese ha espresso il suo interesse nella partecipazione al programma e la sua volontà di supportare la posizione europea in merito alla standardizzazione e all¿assegnazione delle frequenze per promuovere i servizi di Galileo già dal giugno del 2003.
Due settimane fa, una delegazione dell¿Unione europea si è recata anche in Brasile, per cercare il sostegno e la collaborazione del paese sud americano nel progetto che renderà l¿Europa indipendente dal GPS americano.
Olivier Onidi, capo dell¿unità Galileo della Ue, ha indicato di aver proposto al governo di Luiz Inácio Lula da Silva di ¿¿concludere un accordo istituzionale perché il Brasile diventi uno dei Paesi associati al progetto Galileo¿ che, contrariamente al GPS non è gestito da uno staff militare, ma civile.
Tra gli altri Paesi dell¿America Latina, anche il Cile potrebbe prendere parte ai lavori di implementazione del sistema, così come il Messico.
Il sistema Galileo, che sarà operativo dal 2008, prevede l”utilizzo di 30 satelliti – in orbita circolare intorno alla terra ad un”altitudine di 24.000 chilometri – che offriranno la possibilità di individuare l”esatta posizione di un qualsiasi veicolo o altro oggetto si trovi sul pianeta, con uno scarto massimo di 4 metri. Oltre ai satelliti prevede 14 stazioni al suolo, dislocate in vari punti del globo, connesse a quella centrale europea, che terranno sotto controllo la posizione dei satelliti e il loro funzionamento.
Galileo avrà un uso solo civile, producendo vantaggi e risparmi in diversi settori dell” economia.
Se ne prevede l¿uso per la gestione del traffico aereo, ferroviario e stradale, nell”agricoltura e pesca, protezione civile, attività di prospezione petrolifera, opere pubbliche.
Nelle telecomunicazioni, la combinazione con le tecnologie Gsm e Umts aumenterà il potenziale di fornitura di informazioni e di servizi sofisticati.
Sottolineando la necessità di dare un impulso positivo alle industrie e ai servizi e di garantire al contempo l”indipendenza dell”Europa in una tecnologia tanto essenziale, il programma Galileo di progettato in varie tappe: la prima fase (entro il 2005) sarà dedicata alla progettazione dei satelliti e delle componenti terrestri e alla verifica del sistema orbitale. La seconda (2006-2007) sarà destinata alla costruzione e al lancio dei satelliti e alla completa installazione delle stazioni di terra. Dal 2008 la fase operativa.
La Commissione considera l¿allargamento di Galileo a nuovi associati un obiettivo indispensabile, a dispetto della iniziale resistenza opposta dagli Stati Uniti, che non vedevano di buon occhio l¿autonomia del Vecchio Continente nel settore della navigazione satellitare.
Bruxelles ha preso anche contatti con la Federazione Russa, in vista di un¿integrazione progressiva di Glonass ¿ il sistema russo concepito all¿epoca della guerra fredda – in Galileo, e col Giappone, che sarebbe sul punto di aderire al progetto.
Gli Stati Uniti si sono in un primo momento opposti allo sviluppo di un sistema europeo indipendente, giudicandolo inutile ma, dopo quattro anni di trattative, un accordo di collaborazione è stato firmato il 26 giugno in Irlanda.
L¿intesa riguarda la promozione, la fornitura e l¿utilizzo congiunto dei servizi dei due sistemi e delle applicazioni a essi connesse e consentirà a ogni sistema di funzionare in parallelo, senza interferenze di segnale.
Secondo gli ultimi dati, il valore complessivo del mercato della navigazione satellitare raggiungerà nel 2005 i 40 miliardi di euro.
I costi di sviluppo e di spiegamento del sistema Galileo, stimati intorno ai 3,2-3,4 miliardi di euro, sono quindi giustificati alla luce dei vantaggi che ne deriveranno per gli interessi strategici ed economici europei.
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul Progetto Galileo