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La Rete è un territorio virtuale sterminato, che raccoglie tutto e il contrario di tutto. Se infatti su Internet trova posto l¿opinione di chiunque voglia crearsi uno spazio per farsi sentire, il World Wide Web ci mette poco a trasformarsi in World Wild Web.
I pericoli, per chi naviga in Rete senza la consapevolezza di potervi trovare qualunque cosa l¿umana mente possa concepire, sono tanti, perché si sa che non è solo il sonno della ragione a generare a mostri, ma anche e soprattutto la sua depravazione.
Dilagano sul web ¿ inteso come riflesso della società ¿ siti, (ma anche chat, forum e quant¿altro) che raccolgono materiale pedofilo e pornografico rendendolo praticamente pubblico, a disposizione di quanti approfittano della libertà della Rete per dare sfogo a pulsioni che definire animali sarebbe un affronto nei confronti di esseri che non sono dotati delle facoltà di discernimento di cui tante persone si fregiano senza averne nessun diritto.
Chi lo fa, però, non tiene conto che su Internet navigano anche tanti bambini, o comunque persone che sono stufe della facilità con cui si può ormai imbattersi in tanta meschinità.
Le iniziative intraprese da istituzioni e associazioni per proteggere quanti potrebbero incorrere in tali esempi della degenerazione della civiltà umana, sono tante e tutte meritevoli di considerazione, comprese le continue operazioni delle forze dell¿ordine, tuttora impegnate in una vasta operazione antipedofilia nell¿astigiano, che ha coinvolto 465 persone, indagate per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
L¿ultima iniziativa per bloccare questo odioso fenomeno è www.114.it, istituito per facilitare la segnalazione di materiale che possa offendere o arrecare disagio a bambini e adolescenti su Internet, Televisione, Radio e stampa.
Il sito è il prolungamento ideale di 114 Emergenza Infanzia, una linea telefonica di emergenza accessibile gratuitamente da telefonia fissa 24 ore su 24 da parte di chiunque intenda segnalare situazioni di emergenza in cui la salute psico-fisica di bambini o adolescenti è in pericolo o in cui il bambino o l¿adolescente sono a rischio di trauma, rendendo necessario un intervento immediato di tutela attraverso il coinvolgimento di specifici Servizi e Istituzioni del territorio.
Il Servizio 114 – gestito da Telefono Azzurro per conto dei Ministeri delle Comunicazioni, del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Pari Opportunità – è attivo dal mese di maggio in Lombardia, Veneto e Sicilia, in vista dell”estensione a tutto il territorio nazionale prevista per la fine del 2005 e si avvale di Internet per garantire una maggiore prontezza d¿azione in casi di emergenza.
Attraverso il sito, infatti, è possibile segnalare in modo molto più tempestivo, situazioni di disagio derivanti da immagini, messaggi e dialoghi diffusi attraverso televisione, radio, carta stampata e Internet.
Il corretto funzionamento della struttura è garantito da una èquipe multidisciplinare di supporto all”attività degli operatori, costituita da diverse figure tecniche e professionali quali consulenti legali, consulenti sui temi dell”emergenza, psicologi giuridici, esperti di multiculturalità.
In più il 114 si avvale della collaborazione di diversi servizi e istituzioni, quali le Forze dell¿ordine e di Pubblica Sicurezza (Uffici Territoriali del Governo; Polizia; Carabinieri; Municipale;) di soccorso sanitario (118; Pronto Soccorso; Guardia medica), le Procure presso i Tribunali (ordinaria e minorile), i servizi socio-sanitari della ASL (Neuropsichiatria Infantile, consultorio familiare; etc.) o del Comune, gli Enti Locali, la Protezione Civile e i Centri di Accoglienza (Comunità, Case Famiglia, etc.).
Una struttura, dunque, composta in modo molto articolato e attraverso cui le segnalazioni vengono inoltrate alle autorità competenti.
Uno strumento, dice il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo, ¿¿indispensabile nello svolgimento del nostro lavoro, oltre che un potente mezzo di comunicazione. Per noi riveste poi una duplice funzione: di informazione (per sapere, ad esempio, dove il numero è già attivo e a cosa serve) e di segnalazione. Attraverso 114.it chiunque può porre alla nostra attenzione l”uso improprio dei media¿.
Per restare nello specifico di Internet, nei giorni si scorsi si è tenuto a Roma il convegno internazionale ¿Pedofilia on-line: strategie di contrasto e di prevenzione¿, promosso dal Ministero delle Comunicazioni, nell¿ambito della campagna di educazione e sensibilizzazione ad una navigazione sicura e protetta dei minori.
Il quadro emerso ¿ sulla base di uno studio condotto dalla società Symantec ¿ è a dir poco impressionante.
In collaborazione con l¿Icaa (Associazione internazionale per l”analisi del crimine) Symantec ha realizzato il cosiddetto Progetto Cirp (Child Internet risk perception).
L”Internet risk perception questionnaire (Irpq) è stato invece utilizzato per capire quali siano gli strumenti e gli scopi della navigazione da parte dei più piccoli; e per comprendere quali siano le loro reazioni di fronte a contenuti scabrosi, di fronte infine al manifestarsi degli orchi o dei potenziali tali.
Il questionario è stato sottoposto tramite personale Icaa a 5.000 individui fra gli 8 e i 13 anni di età nelle scuole di otto grossi centri della Penisola. Rispettivamente 500 e 250 sono stati invece i genitori e gli insegnanti che hanno acconsentito a rispondere a un succinto test sul controllo di figli e alunni online.
I dati indicano che il 77% dei minori naviga online, soprattutto per studiare (79%) o per svago. Ma per un significativo 13%, Internet rappresenta uno strumento adatto a “parlare con gli altri”.
Più della metà (52%) dei ragazzi si è imbattuto in materiale pornografico, mentre il 13% ha avuto dei contatti in chat con adulti che intraprendono discorsi su tematiche sessuali.
Il responsabile Icaa Marco Strano ha dichiarato che le chat rimangano gli ambiti di maggiore rischio. Strano sottolinea anche che il 10% di rispondenti dichiara di navigare preferibilmente fra le 22 e le 24 o su quel 27% che sostiene di avere libero accesso al Web senza la sorveglianza dei genitori.
Sconfortante è proprio il quadro delle famiglie, dove un 10% non sa neppure come funzioni Internet e il 32% non lo ha mai usato, mentre dove le informazioni offerte ai figli in tema di pedofilia sono poche (ne dà solo il 66% dei nuclei interpellati) e le spiegazioni richieste (28%) ancora meno.
È per questo che istituzioni e associazioni chiedono da tempo, con forza, un maggiore impegno all¿interno della famiglia, dal momento che in questo contesto, la comunicazione fra genitori e figli e l¿educazione a un uso corretto e consapevole della Rete giocano un ruolo decisivo per il successo dell¿esperienza dei minori in Internet.
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