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La Stelor Productions, operatore di un sito Internet per bambini, Googles.com, ha annunciato di aver depositato una denuncia contro il primo motore di ricerca al mondo Google.com, che è prossimo a lanciare un¿offerta pubblica che ha già attirato l¿interessi di diversi operatori e investitori.
Secondo quanto riporta l¿agenzia Reuters, Stelor ha avviato due azioni legali contro Google all¿Ufficio statunitense responsabile per i marchi e i brevetti.
L¿azienda ritiene che il marchio Google è troppo simile al suo, e determinerebbe una confusione negli utenti.
L¿azienda, che ha sede a Darnestown nel Maryland, si oppone ad una procedura intrapresa da Google per apporre il proprio marchio ad una lunga serie di prodotti e servizi, compresi libri e abiti per bambini.
Stelor sta cercando di far annullare il deposito del marchio Google per i servizi di posta elettronica e del motore di ricerca.
L¿Amministratore delegato di Stelor, Steven Esrig, ha dichiarato che senza dubbio, la loro azienda era già sul mercato, prima del motore di ricerca Google.
Esrig ha detto anche che Stelor sta provando da sei anni a raggiungere un accordo con Google. ¿Ma fino a oggi non siamo riusciti neanche a dialogare¿, ha commentato l¿Ad.
Il portavoce di Google non ha voluto commentare le informazioni circolate a riguardo.
Al momento Google è impegnata in una serie di operazioni, che dovrebbero portare all¿ormai imminente quotazione in Borsa. L¿enterprise value è al momento intorno ai 33 e i 40 miliardi di dollari.
Lo scorso 29 aprile, è stato dato l¿annuncio ufficiale dell¿Ipo, quando la società ha fornito all¿Autorità Usa di Borsa (SEC ¿ Security Exchange Commission) la documentazione necessaria per la quotazione, sperando di raccogliere dalla collocazione almeno 2,7 miliardi di dollari.
La quotazione, che prevede l¿acquisto di un lotto di minimo 5 azioni, non avverrà secondo i tradizionali schemi. Non saranno quindi le banche d¿affari a curare l¿operazione, l¿Ipo infatti avverrà secondo un meccanismo conosciuto come quello dell¿asta olandese, che dà maggiori possibilità al grande pubblico, che può accedere liberamente al collocamento.
Scelta quella decisa dalla società, che permetterà di limitare l”influenza esercitata dalle banche d”investimento. Solitamente, infatti, quando viene fissata un¿Ipo, il prezzo delle azioni viene abbassato artificialmente, in modo che quando le azioni cominciano a essere scambiate e il prezzo a salire, i primi investitori possono rivendere ottenendo il massimo profitto, cosa che però non agevola la performance del titolo.
Google, temendo tutte le speculazioni che si sono create intorno ai titoli tecnologici nel periodo dello scoppio della bolla speculativa (primavera 2000, ndr), sta tenendo un atteggiamento molto cauto, nonostante il grande interesse che c¿è già intorno a quest¿operazione.
La società non ha ancora chiarito i meccanismi dell¿asta, ma ha già fatto sapere che è nelle sue intenzioni aumentare il numero di azioni in vendita, o aggiustare il prezzo in base alla domanda, per prevenire qualsiasi tipo di speculazione quando le azioni cominceranno a essere scambiate sul mercato.
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