Italia
All¿indomani della missiva inviata dalla Ue al governo italiano, riguardante il digitale terrestre, si è aperta nuovamente la discussione su uno stato di cose già denunciata più volte dalle Associazioni a difesa dei consumatori.
Al centro della lettera indirizzata dalla Commissione europea al governo italiano sarebbe l¿incentivo da 150 euro che il governo ha previsto per l”acquisto di ogni decoder, all¿articolo 4 dell¿ultima Legge Finanziaria. La spesa complessiva dello Stato è di 110 milioni di euro.
La Ue teme che una simile situazione possa causare una distorsione del mercato.
Ad avvantaggiarsi di questo regime, potrebbero essere solo gli operatori che hanno già avviato il processo per il passaggio alla nuova tecnologia di diffusione, vale a dire Rai e Mediaset.
La decisone della Commissione fa seguito a una denuncia deposita da Francesco Di Stefano proprietario della rete Europa7, che ritiene che il governo italiano, prevedendo questo incentivo, abbia violato ¿¿le norme comunitarie in tema di aiuti di Stato¿.
Di Stefano dichiara l¿incompatibilità delle misure adottate dallo Stato italiano con l¿art. 87 del Trattato Ue. Aiuto tra l¿altro concesso, sottolinea Di Stefano, senza aver ottenuto il preventivo via libera da Bruxelles.
Europa7 ha ricevuto regolare concessione per trasmettere programmi gratuiti in Italia, ma al momento non dispone delle frequenze necessarie.
Riguardo alla missiva, inviata dalla Ue, il Movimento Difesa del Cittadino ha dichiarato di non essere affatto sorpreso.
¿Al danno di aver acquistato dei decoder su cui non si vede nulla o al più qualche sparuto canale, si potrebbe aggiungere la beffa, soprattutto per i commercianti che li hanno messi in vendita, di dover pure restituire o di non ricevere mai i 150 euro del contributo statale¿, ha commentato l”avvocato Francesco Luongo, responsabile nazionale Tlc dell”Associazione.
Da mesi il Movimento è in prima linea per denunciare le anomalie di quella che definisce una operazione affrettata e ingannevole su quella che doveva essere una rivoluzione tecnologica e che invece si sta dimostrando una forzatura del mercato a tutto vantaggio di alcune aziende private, fatta per di più con 110 milioni di euro, soldi degli stessi contribuenti.
L¿Associazione ha denunciato che ad oggi l”87,6% di coloro che hanno acquistato il decoder vedono al più i canali di un solo multiplex, ed in molti casi solo dopo essersi sobbarcati i costi di un tecnico per la modifica o la sostituzione della propria antenna.
Il Movimento asserisce che ¿la tanto decantata interattività, con la possibilità di interagire con i programmi è una bufala come confermato dalla Autorità delle Comunicazioni¿, secondo cui: ¿Le verifiche effettuate al 30 aprile 2004 evidenziano che i programmi digitali trasmessi presentano un limitato numero di contenuti interattivi dalle caratteristiche ancora in fase di elaborazione¿.
Nel mese di giugno, il Movimento aveva definito ingannevole la pubblicità degli spot Mediaset che invitano all¿acquisto dei decoder per la televisione digitale terrestre, innanzitutto perché non si dice ai telespettatori che a fronte dell¿acquisto dell¿apparecchio non si ha un servizio garantito e completo nella fruibilità nell¿immediato, ma soltanto la possibilità di aderire alla sperimentazione della televisione in tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività, che si concluderà a luglio 2005.
A seguito della denuncia del Movimento, anche l”Antitrust italiano ha avviato un procedimento.
Al centro dell¿inchiesta, gli spot di promozione della Tv digitale terrestre mandati in onda su Canale5, Italia1 e Rete4.
Analogo provvedimento è stato avviato nei confronti delle società Nokia e Mediaset per la promozione dei modelli di decoder.
Secondo l¿Associazione si omette di indicare che i cosiddetti ¿servizi interattivi¿ dipenderanno dalla utilizzazione della linea telefonica e quindi saranno onerosi e non gratuiti; e infine non si precisa che il contributo governativo di 150 euro ¿non è riconosciuto per tutti i decoder ma solo per alcune tipologie, dalle quale sono esclusi i modelli più economici che permettono solo la ricezione dei programmi senza permettere l¿interattività¿.
Bisogna però dire che, nonostante le polemiche sui decoder, le vendite proseguono secondole le aspettative dell”associazione DGTVi, costituita dalla Fondazione Ugo Bordoni(si veda anche www.fub.it/dvb/dvbt/), Rai, Mediaset e La7 Televisioni, i principali operatori coinvolti nello sviluppo della televisione digitale terrestre in Italia.
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