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L¿interim di Berlusconi apre un nuovo fronte di crisi. Tv pubblica e privata nella mani del premier

Italia



Procede il piano di fusione della Rai, primo passo verso la privatizzazione, mentre il premier Silvio Berlusconi sostituisce Giulio Tremonti al dicastero dell¿Economia, diventando anche azionista della Tv pubblica. La situazione diventa inquietante, specie davanti alla questione del conflitto di interessi che la Ue chiede a gran voce di risolvere in breve tempo.

Ieri, il Consiglio d¿amministrazione della Rai ha approvato all¿unanimit&#224 il progetto di fusione per incorporazione dell”azienda in Rai Holding, previsto dalla legge 112 del 3 maggio 2004.

Il documento passato al vaglio dei vertici di Viale Mazzini contiene tra l”altro lo Statuto della nuova societ&#224 e la situazione patrimoniale della Rai con il bilancio al 31 maggio 2004.

Nei cinque mesi di attivit&#224 (gennaio-maggio 2004), la Rai presenta un bilancio con un utile netto di 94,9 milioni di euro.

Il consigliere Giorgio Rumi ha commentato che l”approvazione del progetto di fusione rappresenta ¿¿un passaggio necessario anche per fare altri discorsi, cio&#232 la nuova Rai e un nuovo Cda”.

L”incorporazione di Rai Spa in Rai Holding Spa, prevista entro oggi 6 luglio, &#232 la prima tappa considerata dalla Legge Gasparri in vista della privatizzazione della radiotelevisione pubblica e del rinnovo dei vertici del Cda.

Dopo la fusione, Rai Holding si chiamer&#224 Rai Radiotelevisione italiana Spa e l”attuale Consiglio sar&#224 quello della societ&#224 risultante dalla fusione.

Secondo quanto previsto dalla Legge di riforma del sistema radiotelevisivo, che porta la firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, entro quattro mesi dal completamento della fusione, viene avviata l”offerta pubblica di vendita delle azioni Rai.

Il CIPE decider&#224 la quota di capitale da offrire sul mercato e il relativo prezzo.

Agli abbonati in regola con il pagamento del canone verr&#224 riservata una quota delle azioni, che non potranno venderle prima di 18 mesi.

In ogni caso, nessun azionista potr&#224 superare l”1% del capitale. Inoltre fino al 31 dicembre 2005 &#232 vietata la cessione di rami di azienda.

La Legge Gasparri prevede anche dei nuovi criteri di nomina dei membri del Consiglio.

Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avr&#224 un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.

Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sar&#224 la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cio&#232 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il s&#236, a due terzi, della Vigilanza.

Le nuove disposizioni normative prevedono tra l¿altro la nomina del nuovo Cda a circa 9 mesi dall”entrata in vigore della normativa. Per cui, gli attuali vertici dovrebbero rimanere in carica fino a febbraio 2005.

Le stesse procedure per il rinnovo dei vertici valgono anche nel caso in cui sia necessario nominare il nuovo Consiglio, dice la Legge, “per scadenza naturale del mandato o per altra causa“.

Ma la cosa che oggi pi&#249 che mai preoccupa il mondo politico, e non solo, &#232 che il premier Silvio Berlusconi ricopre, dopo le dimissioni di Tremonti, anche la carica di Ministro dell¿Economia, quindi anche quella di azionista della Rai.

Il presidente del Consiglio ha annunciato da Bruxelles di voler mantenere l”incarico del ministero ad interim fino al prossimo dicembre per poter avere il tempo di fare la riforma fiscale.

Nella sua nuova veste di azionista della Tv pubblica e proprietario del primo gruppo televisivo italiano, Berlusconi acquisisce un potere enorme sul mercato mediatico.

Berlusconi “potr&#224 indicare perfino il nuovo presidente della Rai“, ha sottolineato il segretario dei Ds Piero Fassino, secondo quanto previsto dalla Legge Gasparri.

E Paolo Gentiloni, della Margherita, dichiara: ¿Il conflitto di interessi esiste da dieci anni. Ma oggi la sovrapposizione di ruoli tra Berlusconi politico e Berlusconi editore tocca il suo culmine¿.

Anche dalla maggioranza stanno chiedendo un¿immediata nomina del successore di Tremonti.

Il segretario dell”Udc Marco Follini ha dichiarato al Corriere della Sera che se Berlusconi non provveder&#224 immediatamente alla nomina si rischia una crisi di governo.

Secondo quanto riporta La Repubblica, tra oggi e domani, l”Udc dovrebbe fare una prima mossa anche per quanto riguarda la situazione Rai, e potrebbe depositare una mozione in Commissione parlamentare di Vigilanza.

La richiesta dovrebbe riguardare la fissazione di una scadenza a breve per l¿attuale Cda Rai. Insomma, un rinnovo ex novo dei vertici di Viale Mazzini,che non escluderebbe anche il Direttore generale Flavio Cattaneo

Questa mattina, altra giornata calda per l¿Udc, Follini ha riunito i propri colonnelli per discutere la situazione.

Il segretario del partito centrista ha ricordato anche che “il proprietario di Mediaset non pu&#242 nominare il presidente Rai” e lancia un appello: “A Berlusconi chiedo di scegliere il nuovo ministro subito. Lo faccia liberamente, ma lo faccia. Non si pu&#242 lasciare un vuoto in una posizione strategica, e tanto pi&#249 in un momento come questo. La minaccia di crisi sta nelle cose”.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

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