Europa
Dalle parole ai fatti. Gli operatori dell¿industria del disco, come avevano preannunciato, hanno dato il via alle azioni legali contro gli utenti francesi che praticano il downloading illegale di musica dal Web.
Sulla stessa linea, di quanto avviene già da mesi negli Stati Uniti, anche la Francia ha deciso la via dura e ha dato una svolta alla guerra contro la pirateria online.
Marc Guez, Direttore generale della SCPP (Société civile des producteurs phonographiques), ha fatto sapere che i discografici hanno depositato una ventina di denunce contro ignoti.
Le denunce riguardano tutti gli utenti Internet di Parigi e dintorni, appassionati di musica e di Web, che praticano il downloading illegale servendosi delle reti peer-to-peer.
L¿obiettivo è quello di ottenere delle pene simboliche e dissuasive che pongano fine a questa pratica altamente dannosa per l¿industria discografica. Il messaggio è chiaro: ¿mettiamo la parola fine all¿impunità¿.
Il mese scorso, l¿industria di settore aveva lanciato in Francia una massiccia campagna di informazione sui rischi di chi pratica la pirateria.
Il downloading illegale di file musicali è infatti passibile di tre anni di prigione e 300.000 euro di multa.
Per le case discografiche, la pirateria è una delle causa, se non la sola, che ha determinato la crisi del settore.
Parliamo di un grosso calo nelle vendite di Cd: del 15% nel 2003 e del 2% nel primo trimestre 2004, solo per limitarci al mercato francese.
Ma non tutti gli osservatori condividono questa osservazione. Bisogna infatti riflettere su altri elementi, prima di attribuire con facilità delle colpe.
Se è vero che il downloading illegale ha pesato sulla crisi, è anche vero che i prezzi troppo alti dei Cd scoraggiano l¿acquisto dei maggiori fruitori di musica, che sono i giovani, spesso studenti o disoccupati.
A conferma di ciò, recentemente, il ministro francese dell¿Industria, Patrick Devedjian, ha dichiarato che se i giovani piratano musica, è perché ¿i dischi sono troppo cari e alcune canzoni non sono disponibile che su Internet¿.
A questo vanno ad aggiungersi anche delle politiche commerciali ormai superate.
Alcuni operatori hanno capito l¿importanza che vieppiù sta acquisendo Internet come canale di distribuzione, infatti, quelli che hanno deciso di raccogliere la sfida della musica online, proponendo dei servizi legali, stanno mettendo a segno degli ottimi risultati, primo fra tutti l¿iTunes Music Store di Apple.
Ma l¿industria del settore è ormai lanciata, e vuole ottenere la condanna dei più grossi praticanti del downloading illegale, in modo che abbia un effetto dissuasivo, come sta avvenendo negli Usa, dove pare che questa strategia stia sortendo i primi risultati positivi sulla vendita dei Cd.
La prossima tappa, adesso, sembra essere quella di rivolgersi ai fornitori d¿accessi Internet, per chiedergli ¿di chiudere i conti dei loro clienti che sono dediti al downloading illegale¿, come asserisce Marc Guez.
I discografici sono convinti che gli Isp facciano il doppio gioco per promuovere i loro servizi a banda larga, facendo leva sulle possibilità di scaricare velocemente qualsiasi tipo di contenuti¿
Bisognerà adesso vedere che posizione prenderà il governo francese, propenso a raggiungere un accordo con i fornitori d¿accessi, più che a sostenere una guerra aperta.
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