Italia
Non sono bastate le polemiche e le discussioni seguite all¿invio, da parte del premier Silvio Berlusconi a tutti gli italiani, di unsms che invitava a recarsi alle urne in occasione del primo turno delle elezioni amministrative.
E così,all¿indomani della chiusura dei seggi elettorali, riaperti in diverse città italiane per i ballottaggi, divampa la polemica per l¿invio di sms di propaganda elettorale, da parte stavolta del presidente uscente della provincia di Milano Ombretta Colli (Forza Italia).
I fatti: g
li elettori della provincia di Milano hanno ricevuto sul proprio telefonino un messaggino con su scritto: ¿Cinque anni di buon lavoro: sostegno alle donne e alle piccole imprese, attenzione agli anziani, nuovo Idroscalo. Sabato e domenica vota OMBRETTA COLLI¿.
La trovata non ha funzionato, visto che a vincere il ballottaggio è stato il candidato dell¿Ulivo Filippo Penati, ma è servita a riaccendere le polemiche tra i poli sulla liceità dello strumento propagandistico.
Se infatti, l¿sms inviato da Silvio Berlusconi poteva essere considerato un semplice invito ¿ seppur discutibile – a non disertare i seggi in vista del primo week end col sole su tutta Italia, quello della Colli viene definito da Sergio Fumagalli, membro del direttivo nazionale dello SDI ed ex deputato dell”Ulivo, ¿Un atto in spregio della legge, della correttezza e della buona educazione, un atto ignorante, fatto da maleducati¿.
L”opposizione ha accusato Ombretta Colli di aver violato la privacy con gli sms di propaganda elettorale, soprattutto perché a differenza di quanto fatto dal governo non esiste un decreto che autorizzi un atto che è decisamente contrario alla normativa sulla privacy.
Fumagalli denuncia infatti che ””¿si tratta di pubblicità elettorale vietata in quanto nessun consenso e” stato chiesto ne” tantomeno acquisito””.
La gestione dell¿invio è stata affidata alla società milanese Babila che si è affrettata a dire che l¿operazione è in regola con le norme stabilite dal Garante per la protezione dei dati personali.
“L”invio degli sms – si legge in un comunicato – è stato fatto nel più assoluto rispetto delle norme relative alla privacy”, con particolare riferimento al provvedimento del garante del 12 febbraio 2004, dove veniva evidenziata “la necessità di avere il consenso preventivo e specifico dell”interessato” per poter procedere all”invio di messaggi di carattere politico o di sollecitazione al voto.
I centralini di giornali e TV, tuttavia, sono stati subito inondati dalle proteste dei consumatori: nessuno, infatti, aveva mai autorizzato l¿onorevole Colli o la società Babila a utilizzare il proprio numero personale per fare campagna elettorale.
Mentre il Movimento Difesa del Cittadino di Lombardia ha dato mandato al proprio Ufficio Legale di citare in giudizio la signora Ombretta Colli per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti all¿invio di un considerevole numero di SMS.
Rincara la dose il presidente della Margherita milanese, Nando Dalla Chiesa, secondo cui “¿Non solo gli sms violano la privacy dei cittadini, ma ricaricano il credito dell”utente mentre chiedono un voto per il ballottaggio”.
Il primo messaggio ¿ quello che invita al voto ¿ è infatti seguito da un secondo in cui viene specificato che il mittente per il cliente ”Comitato elettorale Ombretta Colli” non è una persona fisica, ma è riconducibile a Ricarica Gratis, e dunque, ¿Il messaggio in oggetto ti ha fatto accumulare 2,6 centesimi di ricarica telefonica”.
Resta ora da chiarire con quale criterio la società abbia scelto le persone a cui inviare l¿sms e, soprattutto, in che modo la Babila abbia reperito i numeri di telefonino degli elettori milanesi.
Risultato politico a parte, dunque, i ballottaggi si tireranno dietro ancora qualche polemica e, forse, anche l¿intervento del Garante della Privacy, che per il momento non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda e sta ancora analizzando il caso del messaggio inviato dalla Presidenza del consiglio.
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