Mondo
Il Pentagono ha chiesto al capo della Coalition Provisional Authority, Paul Bremer, di revocare le tre licenze regionali di telefonia mobile assegnate in Iraq ad AsiaCell, un consorzio telefonico guidato da Wataniya Telecom, Asia-Cell Telecommunications e United Gulf Bank of Bahrain, Orascom Telecom e Atheer Telecom.
Il Dipartimento della Difesa statunitense ritiene la misura necessaria alla luce di un¿indagine che ha scoperto possibili attività illegali collegate al regime di Saddam Hussein.
Nella lettera inviata dal sottosegretario Usa alla difesa, John Shaw, a Paul Bremer si legge che il memorandum inviato alla CPA contiene le prove di una frode perpetrata dalle tre aziende ai danni del ministero delle Comunicazioni.
Shaw ha riferito che le informazioni sono già state comunicate all¿FBI e che la mancata revoca delle licenze ratificherebbe un ruolo della CPA nella distorsione dell¿iter di assegnazione.
Un¿azione decisa verso la rescissione delle licenze, invece, manderebbe un chiaro messaggio a coloro che vedrebbero nel compromesso un segnale di debolezza della coalizione nei confronti di simili pratiche illecite, che potrebbero perciò essere estese anche ad altri settori.
Non è ancora chiaro in che modo Bremer voglia gestire la vicenda, considerando anche la delicatezza dell¿attuale situazione nel Paese in vista del passaggio dei poteri al governo iracheno, previsto per il 30 giugno.
Le polemiche riguardo l¿assegnazione delle licenze sono iniziate già da molto tempo: sin da prima dell¿attribuzione delle concessioni, erano stati infatti manifestati forti dissensi per la presunta politicizzazione dell¿asta.
Le licenze, insomma, sarebbero state assegnate non ad aziende con gli adeguati requisiti tecnici, bensì con gli adeguati legami politici.
Secondo fonti industriali vicine al dossier, alcuni candidati avrebbero addirittura ¿rielaborato¿ la propria struttura societaria per mascherare i propri legami con i governi arabi.
Nel mirino delle investigazioni, motivate proprio dai possibili brogli nel corso delle licitazioni private che hanno preceduto l¿assegnazione vera e propria, in particolare il magnate egiziano Nadhmi Auchi, azionista di maggioranza di Orascom Telecom, che si è aggiudicata la licenza più importante, quella per la parte centrale del paese e per Baghdad. Auchi è coinvolto in diversi scandali finanziari e su di lui pende un mandato di arresto internazionale.
Il miliardario iracheno sarebbe anche coinvolto in un traffico d¿armi a favore di Saddam Hussein.
E così a dicembre il Pentagono ha aperto un¿inchiesta per chiarire i presunti brogli.
Nel frattempo, anche il General Accounting Office, il braccio investigativo del Congresso, ha indagato su tutti i contratti portati a termine nell¿ambito della ricostruzione, per stabilire se i miliardi di dollari versati dai contribuenti Usa siano stati spesi con criterio e senza sperperi.
Pare dunque che il popolo iracheno, sicuramente vessato da problemi ben più gravi di questo, dovrà comunque aspettare ancora per poter usufruire di linee telefoniche adeguate.
Gli abitanti del Paese sono privi di ogni mezzo di comunicazione per volere di Saddam Hussein, che aveva vietato l¿uso dei telefoni cellulari, ma speravano che col termine della gara di assegnazione delle licenze la situazione potesse al più presto evolversi al meglio.
Attualmente l¿Iraq – con appena 850 mila linee telefoniche per 26 milioni di abitanti – è dotato di una rete provvisoria costruita da MCI che fornisce il servizio alle truppe stanziate nel nord del Paese. A sud del Paese invece MTC-Vodafone è impegnata nella costruzione di una rete GSM per dare supporto alle organizzazioni internazionali che sono occupate nella ricostruzione e nella distribuzione degli aiuti umanitari.
Il ripristino dei network telefonici distrutti dai bombardamenti ha inoltre dato vita, nei mesi scorsi, a un vero e proprio scontro diplomatico tra Usa ed Europa riguardo la scelta dello standard, GSM o CDMA.
Alla fine, il pragmatismo sembra aver avuto la meglio e lo standard adottato è stato il GSM, utilizzato da oltre 1,5 miliardi di persone sparse per il mondo.
© 2004 Key4biz.it