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La Cina fa sul serio e dopo diverse smentite arriva l¿annuncio ufficiale: i primi prodotti 3G arriveranno sul mercato entro giugno del prossimo anno, basati sullo standard locale TD-SCDMA.
Entro cinque o sei mesi al massimo ¿ dice il ministro dell¿Industria dell¿Informazione Zhang Qi ¿ i produttori locali sveleranno i primi telefonini di terza generazione.
¿Sono sicuro che entro giugno del 2005 una serie completa di prodotti TD-SCDMA sarà pronta per il lancio commerciale e non ci saranno fattori ritardanti nella costruzione delle reti di terza generazione, dal momento che sia i chip, che gli apparecchi e le stazioni radio sono state testate con successo ¿.
I primi microprocessori ¿ prodotti dalla società cinese Spreadtrum ¿ saranno pronti già entro la fine del mese prossimo.
Entro la fine di quest¿anno, poi, il ministero dell¿Information Industry dovrebbe anche assegnare le licenze TD-SCDMA, lo standard locale promosso dal governo in aperta concorrenza con il Wcdma, adottato in molti paesi europei, e il Cdma2000, proposto dalla statunitense Qualcomm.
Il governo ha comunque assicurato che gli operatori saranno liberi di scegliere la tecnologia che preferiscono e non saranno in alcun modo condizionati dallo standard locale.
Nei giorni scorsi, inoltre, la GSM Association – l¿organizzazione che riunisce oltre 630 operatori GSM e 3G mondiali – ha deciso di unirsi al TD-SCDMA Forum per coordinare lo sviluppo congiunto dello standard europeo e di quello cinese.
Con questa collaborazione, le due associazioni promuoveranno l¿interoperabilità e il roaming internazionale tra le due tecnologie in modo da massimizzare le economie di scala a vantaggio degli utenti finali e di tutte le parti coinvolte nello sviluppo dei sistemi ¿ fornitori di attrezzature, di contenuti e operatori.
La Cina, tuttavia, ha investito molto nello sviluppo di una tecnologia indipendente da quelle occidentali, annunciando anche che il governo si riservava il diritto di non imporre alcuna royalty sulla vendita. Una decisione che influirebbe in modo decisivo sulle scelte degli operatori che intendono investire sul gigantesco mercato locale.
La mossa, visti anche i ritardi nell¿implementazione dello standard, è stata subito indicata come un espediente per indurre le aziende occidentali ad abbassare le loro di royalties, che nel caso di Qualcomm vanno dal 5 al 6 per cento.
Il 26 aprile scorso il governo di Pechino si era impegnato col governo americano a non continuare nell¿implementazione di uno standard 3G indipendente, con un accordo salutato come un¿importante vittoria della diplomazia Usa a vantaggio del libero scambio tra oriente e occidente e come un evidente segno che la Cina volesse allinearsi al resto del mondo in fatto di tecnologie wireless.
L¿intesa, però, è durata ben poco: si sa che la Cina è sempre stata molto restia a condividere il proprio know how con l¿occidente e ora appare ormai evidente che l¿accordo è servito solo a prendere un po¿ di tempo, consentendo al governo di proseguire di nascosto all¿implementazione della tecnologia indigena.
Il mercato TD-SCMDA potrebbe infatti valere miliardi di dollari: secondo i dati diffusi dal ministero dell¿Industria, il mercato cinese dei telefonini ha aggiunto 30,6 milioni di utenti nei primi cinque mesi di quest”anno, arrivando a quota 300,56 milioni.
La quota di penetrazione dei telefonini in Cina ha raggiunto la soglia del 20,9% alla fine di maggio: il potenziale di crescita è dunque enorme.
Secondo la società di ricerca EMC, da qui al 2009, ci saranno in Cina 550 milioni di nuovi utenti, più del doppio rispetto agli Stati Uniti.
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