3G: istituzioni europee e aziende di fronte alle nuove sfide del mobile

di |

Europa



I servizi mobili di terza generazione si sono da poco affacciati sui mercati europei, dove gli operatori sperano di bissare il successo delle tecnologie GSM, che hanno appena raggiunto globalmente quota 1,5 miliardi di utenti.

Lo scenario, rispetto alla precedente generazione di servizi mobili, &#232 per&#242 diverso e pi&#249 difficile da gestire, soprattutto perch&#233 tutti gli elementi dell¿industria puntano sulla convergenza tra i settori della telecomunicazione, del broadcasting e di Internet.

Convergenza che contribuir&#224 alla proliferazione dei servizi multimediali a banda larga sulle reti mobili.

In questo contesto, la visione della Commissione europea &#232 quella di una societ&#224 dell¿Informazione in cui Internet ¿ e virtualmente qualsiasi tipo di contenuti, dal broadcasting, alla musica e ai film ¿ siano disponibili su piattaforme multiple (computer, telefonini, TV digitale).

L¿emergere di questo paradigma implica la creazione di un background capace di replicare l¿approccio alla precedente generazione di comunicazioni mobili, focalizzando per&#242 l¿attenzione di istituzioni e industria sui fattori tipici e determinanti ¿ Ricerca e Sviluppo, interoperabilit&#224, ambiente normativo – perch&#233 questo avvenga nel modo pi&#249 rapido possibile.

Nell¿ampio contesto dell¿agenda di Lisbona, le comunicazioni mobili a banda larga sono intese come un fattore chiave per lo sviluppo della produttivit&#224 europea.

Le tecnologie GSM hanno avuto in Europa un enorme successo: l¿80% degli europei possiede attualmente un telefonino, ma perch&#233 il 3G raggiunga gli stessi livelli di penetrazione bisogna superare ancora diversi ostacoli.

Prima di tutto quelli relativi all¿interoperabilit&#224 e alla standardizzazione: le diverse applicazioni mobili, infatti, devono essere in grado di interagire una con l¿altra di modo che dati, voce e contenuti possano essere scambiati senza difficolt&#224.

Esse inoltre devono essere adottate su scala mondiale affinch&#233 i mercati globali non siano frammentati.

Secondo la Commissione Ue, insomma, &#232 essenziale che i contenuti e i servizi siano sviluppati autonomamente dai diversi segmenti dell¿industria – telecom, broadcasting, internet, computer, media ¿ che possano perseguire interessi differenti e vedere le cose da prospettive diverse.

I contenuti, in particolare, devono essere di alta qualit&#224 perch&#233 i consumatori ne siano attratti e pronti a spendere per poterli utilizzare.

In ambito europeo sono stati lanciati diversi programmi per tranquillizzare i content provider: tra questi, ad esempio, l¿uso di sistemi di gestione del diritto digitale (DRM) per proteggere le opere coperte da copyright.

Bisogna poi risolvere il problema della sicurezza e dell¿identificazione degli utenti sulle reti mobili, per fare in modo che prendano piede servizi essenziali quali i pagamenti mobili (mPayments). Il tutto con un occhio di riguardo alla privacy degli utenti.

I rappresentanti dell¿industria, che gi&#224 hanno formato diverse associazioni per creare standard comuni e favorire l¿uso dei servizi, dovrebbero al pi&#249 presto riunirsi e accordarsi anche su un sistema di autenticazione comune e interoperabile per l¿mPayment.

Il ¿denaro elettronico¿ e i suoi usi sono definiti nella direttiva europea 2000/46/EU sull¿e-money, e attualmente l¿Ue ha allo studio un metodo per applicare la direttiva anche ai pagamenti mobili.

Tutte queste questioni ¿ pagamenti, spettro, barriere fisiche all¿implementazione delle reti ¿ devono essere inoltre esaminate da un punto di vista legislativo, a fronte del nuovo quadro regolamentare europeo per le comunicazioni elettroniche, che ancora deve essere pienamente adottato da tutti gli Stati membri.

¿L¿industria mobile europea si trova nel suo terzo maggiore ciclo di investimenti ¿ ha dichiarato il presidente di GSM Europe Kaisu Karvala ¿ &#232 importante perci&#242 che i regolatori e i governi colgano l¿opportunit&#224 offerta dal nuovo regime regolamentare europeo per evitare azioni che deprimano gli investimenti¿.

&#169 2004 Key4biz

Alessandra Talarico

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz