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Continuano a susseguirsi le notizie sul futuro riassetto della prima holding editoriale italiana, Rcs MediaGroup. Il mercato tiene gli occhi puntati sui nuovi equilibri che si determineranno tra i soci e il nuovo management, che segnano la fine dell¿era Romiti e l¿avvio di una nuova fase.
Ieri è stato confermato l¿arrivo a Rcs MG di Vittorio Colao, che lascia i vertici di Vodafone Italia, per lanciarsi nell¿avventura editoriale.
La notizia circolava da settimane ormai, è già alcune agenzie di stampa avevano dato per certo il passaggio delle cariche da Maurizio Romiti a Colao.
Così è stato. La perdita di Colao è un duro colpo per l¿operatore britannico di Tlc mobile, per l”esperienza di lunga data che egli aveva all”interno di Vodafone, visto che Colao era fin dal 1996 a capo di Omnitel, poi confluita in Vodafone.
Vittorio Colao, che prenderà ufficialmente le sue funzioni a Rcs il 1° agosto, verrà sostituito a Vodafone Italia da Pietro Guindani, fino a ieri direttore finanziario del Gruppo.
L¿accordo raggiunto tra i soci di Rcs MG, lunedì sera, ha determinato l¿uscita quasi completa di Gemina dal capitale Rcs, che passerà dal 9,7% all”1% circa, pari a 63 milioni di azioni, incassando 277,2 milioni per la vendita cash agli altri soci dell”8,6%.
La quota sarà ceduta proporzionalmente agli altri soci del patto al prezzo di 4,4 euro per azione.
Il premio riconosciuto alla finanziaria che fa riferimento alla famiglia Romiti è vicino al 33% circa, agli attuali corsi di Borsa.
L”ipotesi della cessione della quota Gemina a fronte di un pagamento cash ha preso corpo alla fine della scorsa settimana, una volta tramontato il progetto di scissione delle attività libri.
La vendita dei titoli della finanziaria Gemina sarà perfezionata il 9 luglio, mentre il patto di sindacato scadrà il 30 giugno.
La domanda è: come saranno redistribuite le quote lasciate libere dalla famiglia Romiti?
L¿Amministratore delegato di Intesa, Corrado Passera si è detto convinto che una quota minima rimarrà inoptata.
Sembra che l”unica convinta nel non voler incrementare la propria quota sia Fiat (10,2%), mentre ancora incerte le posizioni dell¿ex presidente del Patto, Luigi Lucchini, Mittel, Edison e Bertazzoni.
Si sono invece già impegnati a rilevare le azioni Italmobiliare (4,8), Intesa e Pirelli (con quote sotto il 2%). Nell¿eventualità, quest¿ultimo dovrà sciogliere entro un anno la partecipazione incrociata. Infine è attesa per oggi la decisone di Mediobanca (9,4%).
E¿ possibile quindi che gli equilibri rimangano inalterati nonostante l”ingresso di Diego Della Valle, Salvatore Ligresti e Francesco Merloni, le cui quote sono ancora da stabilirsi.
L”Opa sarebbe obbligatoria solo nel caso di un aumento di quota superiore al 3%.
Intanto, per oggi è previsto l¿incontro del Cdr del Corriere della Sera con il presidente di Rcs Guido Roberto Vitale. La notizia sarebbe nell¿assemblea che si è tenuta nella sede storica del quotidiano, a via Solforino. Tutti sono in attesa di sapere cosa cambierà con il riassetto della proprietà.
Come già annunciato nei giorni scorsi, a Vitale il Cdr chiederà garanzie per l”indipendenza della testata.
Sarà infatti chiesto ai nuovi vertici di inserire nello Statuto un richiamo formale, testuale e preciso ai testi storici a difesa dell”autonomia dei giornalisti che hanno sempre contraddistinto la storia del Corsera: la Dichiarazione di indipendenza e lo Statuto del giornalista, che rappresentano accordi già presi e sottoscritti, come è stato fatto notare, da decenni con le precedenti proprietà.
Durante l¿assemblea, il Cdr ha anche commentato positivamente l¿arrivo di Vittorio Colao, ma sono emersi anche degli interrogativi sul peso che avrà sul nuovo Patto Salvatore Ligresti, che dovrebbe arrivare a una quota del 5%.
A riguardo, si sta valutando la possibilità di istituire un organismo ad hoc che funga da cuscinetto tra la direzione giornalistica e la redazione, da consultare in particolare per avere i nomi dei candidati sui futuri direttori.
Stamani sul Midex correva il titolo di Rcs MediaGroup, che guadagnava in mattinata quasi il 5% a quota 3,55 euro.
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