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Jean-Marie Messier, ex presidente della società francese di media e comunicazioni Vivendi Universal, questa mattina ha diramato alla stampa un comunicato per fornire alcune spiegazioni sul proprio arresto, nell¿ambito dell¿inchiesta per false comunicazioni sociali, abuso di beni sociali, insider trading e manipolazione dei corsi azionari.
Messier, fermato lunedì mattina dalla polizia, è stato liberato dietro versamento di una cauzione di 1,35 milioni di euro e sottoposto a libertà vigilata dal tribunale dopo essere comparso in tribunale a Parigi davanti ai magistrati Henri Pons e Rene Cros.
Per quel che riguarda la manipolazione dei corsi azionari, l¿ex presidente di Vivendi ha dato una giustificazione che si riallaccia alla situazione venutasi a creare sui mercati finanziari all¿indomani degli attentati terroristici dell¿11 settembre negli Stati Uniti.
I magistrati francesi, infatti, hanno in particolare concentrato la loro attenzione su un massiccio riacquisto di 21 milioni di azioni per un controvalore di oltre 1 miliardo di euro, effettuato tra settembre e ottobre 2001, sulla scia dell¿attentato al World Trade Center.
Tale operazione avrebbe sostenuto i corsi azionari di Vivendi nel momento della presentazione dei risultati finanziari del Gruppo, comportamento vietato dalla legge francese.
A riguardo Messier ¿ricorda¿ che la Sec (Security Exchange Commission) aveva autorizzato dopo gli attentati ¿l¿acquisto dei titoli senza limite di volume¿.
L¿ex presidente aggiunge che ¿si assume la piena responsabilità della decisione di realizzare interventi massicci sul titolo di Vivendi durante questo periodo, nell¿interesse degli azionisti e in modo non speculare e al fine di non lasciare campo libero alle manifestazioni eccessive dei mercati¿.
Nel comunicato di Messier si legge ancora che, per quanto riguarda le informazioni finanziarie, rese pubbliche da Vivendi, ¿sono principalmente quelle legate al consolidamento compatibile realizzato da Vivendi nelle principali attività di telecomunicazioni, Cégétel (vedi scheda) dalla sua creazione nel 1996, Maroc-Telecom e Elektrim dalla loro entrata negli asset del Gruppo nel 2001.
Secondo Messier, queste scelte hanno ottenuto l¿approvazione da parte dell¿Autorità francese di Borsa, la COB, alla quale è sottoposta Vivendi essendo società quotata in Borsa. Decisioni da parte di Vivendi che sono state approvate interamente dalla COB dal 1996 al 2002.
Per quel che riguarda ¿l¿abuso di posizione dominante¿, l¿indagine è limitata alla sola firma del protocollo delle proprie dimissioni da Vivendi, avvenute nel luglio 2002, e ¿¿non riguarda alcun pagamento o vantaggio che sia¿, assicura Messier.
Messier ha dichiarato che le sue decisioni non sono state adottate in vista di un arricchimento personale, aggiungendo che non è possibile imputargli alcun reato di insider trading.
L¿ex presidente ha anche sottolineato che ¿aveva chiesto lui stesso¿ l¿apertura di un¿inchiesta il 29 marzo scorso.
Messier spera che le spiegazioni e i documenti forniti alla magistratura e alla polizia possano contribuire a gettare luce sui fatti, a riportare l¿affaire Vivendi nella giusta proporzione, in modo da chiarire la situazione per quanto riguarda le accuse formulate dal momento della sua uscita dai vertici di Vivendi per lasciare il suo incarico a Jean-René Fourtou.
L¿ex presidente conclude dicendo: ¿¿sarà con questo spirito che risponderò con precisione alle domande dei magistrati che si occupano dell¿indagine¿.
Nell¿ambito del caso Vivendi, Messier è la quinta persona indagata, hanno ricevuto un avviso di garanzia anche l¿ex direttore finanziario Guillaume Hannezo, il tesoriere Hubert Dupont-Lhotelain, il tesoriere aggiunto François Blondet, e il presidente del Direttorio di Deutsche Equities (Gruppo Deutsche Bank) Philippe Guez.
Secondo fonti vicine al dossier, contrariamente ad Hannezo, Messier non dovrebbe essere incriminato per insider trading ma solo per diffusione di informazioni false e manipolazione del corso delle azioni Vivendi.
“Il signor Messier ha riaffermato che giudicò essenziale intervenire nel nome dei piccoli azionisti“, comprando le azioni di Vivendi Universal nel 2001, ha detto il suo avvocato Olivier Metzner dopo l”interrogatorio di Messier da parte dei magistrati.
“Jean-Marie Messier ha potuto spiegarsi, talvolta convincere, e spero che le cose continueranno ad andare avanti“, ha aggiunto Metzner.
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