Europa
Il mercato finanziario è stato scosso da un incredibile scandalo. Jean-Marie Messier, ex presidente e amministratore delegato del colosso di media e comunicazione Vivendi Universal è stato arrestato, nell”ambito dell”inchiesta sui conti del gruppo 2001-2002.
L”accusa è di false comunicazioni sociali, abuso di beni sociali, insider trading e manipolazione dei corsi azionari. I magistrati francesi, hanno in particolare fermato la loro attenzione su un massiccio riacquisto di 21 milioni di azioni proprie per un controvalore di oltre 1 miliardo di euro, effettuato tra settembre e ottobre 2001, sulla scia degli attentati terroristici dell”11 settembre negli Stati Uniti.
Tale operazione avrebbe sostenuto i corsi azionari di Vivendi nel momento della presentazione dei risultati finanziari del Gruppo, comportamento vietato dalla legge francese.
Ex icona del mercato finanziario francese e americano, ambizioso, personaggio mediatico, pronto a tutto per conquistare gli Stati Uniti, J2M, come è soprannominato dal jetset, dovrà fare i conti con la giustizia, due anni dopo aver lasciato la presidenza di Vivendi Universal a Jean-René Fourtou.
Messier, 47 anni, è in carcere da ieri per essere ascoltato dalla polizia finanziaria, nell¿ambito dell¿inchiesta giudiziaria condotta da due a questa parte sulle pratiche finanziarie di Vivendi.
Solo due anni fa, quest¿uomo sembrava avere il mondo in mano, ex allievo del Politecnico e della Scuola d¿Amministrazione di Parigi, suscitava l¿ammirazione per aver fatto della rispettabile Générale des eaux il numero due del mondo dei media, vicina a scalzare dal primo posto la storica Time Warner.
Il 17 dicembre 2001, J2M ha avviato le trattative per l¿acquisizione del network televisivo USA Network e dopo aver concluso l¿operazione d¿acquisto degli studios cinematografici Universal, ha cominciato la penetrazione di Vivendi sul mercato statunitense, trasferendosi in un appartamento newyorchese a Park Avenue, acquistato per la modica somma di 17,5 milioni di dollari.
Ma dopo diversi mesi, il capitalismo americano aveva perso la misura, e Messier con lui.
Mentre le molteplici acquisizioni avevano comportato delle perdite per svariati miliardi di euro sui conti 2001, determinando un preoccupante indebitamento, il presidente nel marzo 2002 assicurava che ¿tutto procedeva per il meglio¿.
Ma davanti all¿aggravarsi della crisi, i vertici francesi lo avevano costretto a lasciare il suo posto, era il luglio 2002.
Messier ha lasciato quindi la presidenza del Gruppo francese e si è trasferito definitivamente a New York dove ha fondato la Messier Partners, avrebbe potuto rassegnare semplicemente le dimissioni e aggrapparsi al paracadute d¿oro di 20,55 milioni di liquidazione, ma ha continuato a creare problemi, fomentando ulteriormente a collera degli azionisti danneggiati dal corso di Borsa.
E mentre Messier lamentava a fine 2001 ¿l¿assenza di un contropotere¿ alla globalizzazione, il gran capo doveva fare i conti con l¿Associazione francese dei piccoli azionisti (Appac), che decideva di depositare nell¿estate 2002 una denuncia contro di lui. Ed è l¿inizio delle indagini.
Ma Messier, non ha perso ugualmente il proprio gusto per la comunicazione. Dopo soli quatto mesi dalle sue dimissioni, ha pubblicato un libro, Mon vrai Journal, un libro di confessioni e rivelazioni che ha fatto tremare tutta l¿alta finanza.
Nel dicembre 2003, a seguito di una transazione con Vivendi negli Stati Uniti, rinuncia alla sua indennità di liquidazione, che due mesi e mezzo dopo considerava ¿più che legittima¿ davanti alla commissione delle Leggi dell¿Assemblea nazionale.
Messier continua a dire che considera Vivendi come un¿ambizione mancata. Recentemente davanti agli studenti di un¿importante scuola di Parigi, ha commentato ¿se potessi, rifarei tutto¿.
L¿avvocato di Messier, Olivier Metzner, ha dichiarato che l¿ex presidente si sarebbe presentato davanti alle forze di polizia con dei documenti importanti.
¿Messier ha portato con sé dei documenti che potrebbero contribuire a dare delle risposte precise e dettagliate alle questioni oggetto dell¿inchiesta¿.
Intanto ieri sera, il giudice istruttore Henri Pons ha prolungato di altre 24 ore il fermo di Messier, lo ha riferito oggi una fonte giudiziaria.
Per il momento Messier è stato interrogato solo dalla polizia finanziaria, che dovrebbe proseguire oggi prima di lasciarlo a Pons che deciderà se metterlo o no sotto inchiesta, come è avvenuto per altri manager di Vivendi, incluso l”ex direttore finanziario Guillaume Hannezo.
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