Europa
Non è sicuramente a cuor leggero, che i servizi della concorrenza europea si apprestano a raccomandare al collegio dei commissari di approvare, senza alcuna concessione, la fusione tra Sony e BMG (Gruppo Bertelsmann).
Ma Bruxelles ritiene di non avere alternative. La Commissione sostiene che non è possibile provare davanti alla Corte di Lussemburgo la ¿collusione¿ tra tutte le major.
Questa decisione porterà alla nascita del numero uno sul mercato mondiale della musica. Una casa discografica con una quota del 25,1%, contro quella del 23,5% di Universal. Quell¿1,6% farà la differenza in un settore che vive una crisi senza precedenti.
Le autorità Antitrust, nel volgere di qualche giorno, hanno cambiato completamente opinione, in un modo che nessuno si aspettava.
Solo alcune settimane fa, i servizi del Commissario Ue alla Concorrenza, Mario Monti, avevano inviato una lista di obiezioni all¿attenzione di Sony e BMG, che faceva il punto della situazione ed esprimeva parere contrario alla fusione che faceva stato di una ¿collusione delle major sul mercato interno¿.
L¿operazione Sony e BMG non avrebbe fatto altro che accentuare tale situazione, secondo l¿Antitrust Ue. Un punto a favore, per tutte le case discografiche, specie quelle indipendenti, che si oppongono a questa fusione.
Le etichette indipendenti europee avevano addirittura presentato alla Commissione dei documenti che proverebbero che le major portano avanti una politica ¿coordinata¿ dei prezzi.
Ma questo non è stato sufficiente. Patrick Zelnik, presidente dell¿UPFI (sindacato dei produttori indipendenti francesi), ha giudicato molto duramente la Commissione, ¿Sony e BMG hanno minacciato la Commissione di ritirarsi dai mercati locali. Se questa fusione va a buon fine, non ci sarà futuro per gli artisti e le società europee. Questa operazione è veramente scandalosa. A che serve avere un¿Autorità della concorrenza se il mercato non è sottoposto ad alcuna restrizione?¿.
Gli indipendenti stanno considerando l¿ipotesi di avviare un¿azione contro la Commissione, una volta che sarà presa la decisione definitiva.
Apple aveva denunciato l¿integrazione verticale della vendita di musica online. Infine, le dichiarazioni di Edgar Bronfman sui rischi di creare un ¿duopolio¿ sul mercato della musica con Sony BMG e Universal, in Europa, non ha sortito l¿effetto sperato.
L¿importanza del dossier ha certamente pesato sul bilancio finale. Sony e Bertelsmann hanno i mezzi per essere convincenti. E Mario Monti, come tutti gli alti funzionari di Bruxelles, non vuole pesare sulle ristrutturazioni che i due Gruppi dovranno fare.
La decisione sembra, per numerose etichette, avere delle motivazioni in parte politiche e in parte giuridiche.
L¿annunciato licenziamento del 60% degli artisti tedeschi di BMG, due giorni prima dell¿audizione a Bruxelles, è stata interpretata come una minaccia diretta contro l¿Autorità della concorrenza.
Ufficialmente, Sony e BMG non hanno mai emesso dei diktat ma hanno portato ¿numerose prove¿, come si dice a Bruxelles, per spiegare che non esisterebbe un¿intesa tra le major sui prezzi dei Cd.
Un panel di specialisti è stato rapidamente istituito per verificare la solidità delle argomentazioni dei servizi della concorrenza.
Davanti la Corte di Lussemburgo, la Commissione avrebbe dichiarato: ¿Pensiamo che la fusione Sony-BMG sia un ulteriore elemento che va ad accentuare la concentrazione del settore. E¿ nociva per i consumatori. Non approviamo la fusione, ma non possiamo opporci senza alcun elemento tangibile¿.
Una constatazione un po¿ debole da parte dell¿Antitrust Ue, che preferisce alzare bandiera bianca davanti alla minaccia di un processo.
La decisione ufficiale sarà resa pubblica entro il 22 luglio. Ma alcuni sostengono che la cosa è alquanto imminente. Ai servizi di Mario Monti adesso l¿arduo compito di redigere un ¿progetto di decisione solido¿.
Il nuovo organigramma, a grandi linee, è ormai noto. Rolf Schmidt-Holtz, patron di BMG, sarà chiamato alla presidenza del Consiglio d¿amministrazione dell¿unità Sony-BMG, mentre il presidente di Sony Music, Andrew Lack, sarà il nuovo Amministratore delegato.
Il tandem avvierà un riorganizzazione delle etichette. In un primo tempo, verranno conservate le strutture locali. L¿obiettivo di questa fusione è di adottare dell¿economie di scala per ridurre le grosse perdite, da cui sono afflitte oggi tutte le major discografiche.
Sony-BMG si eleveranno al vertice del mercato mondiale di settore, precedendo Universal che, anche se perde la leadership mondiale, conserva tuttavia il primato sugli importanti mercati degli Stati Uniti e dell¿Europa.
Davanti a questa ormai certa fusione, il Gruppo britannico di editoria musicale EMI e il colosso americano Warner starebbero per riprendere i loro negoziati di fusione. Lo riporta il Times, citando fonti vicine alle due major.
Un dirigente della Warner Music avrebbe dichiarato fra l”alto al quotidiano che ¿¿se la Commissione è d”accordo a passare da cinque major a quattro, è probabile che accetterà anche di passare da quattro a tre¿.
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