Europa
¿Abbiamo rispettato le regole, sia nei rapporti con i clienti che con la concorrenza¿.
Questa la posizione del presidente di Intel Craig Barrett, riguardo la riapertura, da parte della Commissione europea, di un¿inchiesta per verificare se le attività commerciali del colosso mondiale dei chip sono corrette o viziate da pratiche di marketing abusive.
Pur dichiarandosi rispettoso della volontà dell¿Ue di riaprire l¿indagine, ferma da tre anni, Barret giudica prive di fondamento tutte le accuse nei confronti della sua azienda, che si è ¿¿sempre mossa nella piena osservanza di leggi e regolamenti e non ha mai lesinato i fondi per la formazione del personale al rispetto delle regole¿.
L¿inchiesta era partita nel 2001 su segnalazione del rivale Advanced Micro Devices (AMD), che denunciò le pratiche anti-concorrenziali di Intel.
Molti concorrenti, infatti, lamentavano da tempo che la società minacciava rappresaglie contro i produttori di personal computer che avessero sottoscritto con altre aziende per la fornitura di microprocessori.
Bruxelles ha deciso di riaprire il fascicolo in seguito a nuove segnalazioni provenienti anche stavolta da AMD e che hanno causato, nel mese di aprile, l¿incriminazione formale di Italia e Germania, accusate di aver favorito l¿uso di chip Intel sul mercato, dettando particolari procedure che avrebbero escluso senza motivo la concorrenza nell¿ambito di bandi pubblici per la fornitura di materiale informatico.
L¿indagine è ancora agli inizi e l¿Atitrust Ue ha preferito commentare con un laconico avvertimento a non saltare subito alla conclusione che c¿è un vero e proprio caso contro Intel.
La Commissione però ha ricominciato a inviare a produttori e rivenditori di computer, questionari estremamente dettagliati sulle pratiche commerciali del colosso.
Fujitsu Siemens, ad esempio, ha confermato di aver ricevuto il questionario.
Sembra che la commissione Antitrust stia indagando su presunte politiche di non collaborazione o di disinformazione parziale nei confronti delle aziende clienti e dei suoi diretti competitor.
Sempre AMD denuncia infatti che Intel abbia consapevolmente nascosto particolari informazioni relative alle interfacce per le macchine che avrebbero utilizzato sistema operativo Windows.
A seguire l¿indagine su Intel sarà lo stesso gruppo che ha svolto l¿inchiesta su un altro colosso Usa accusato di abuso di posizione dominante: la Microsoft di Bill Gates.
Il fascicolo su Microsoft si è chiuso con una maxi multa da 497 milioni di euro, una sanzione record affiancata dall”ingiunzione di cambiare linea di condotta, rispetto a quella che sinora – a giudizio dell¿Antitrust – ha permesso di ostacolare la libera concorrenza sul mercato dei sistemi operativi per personal computer.
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