Europa
Alcune associazioni di difesa dei minori hanno chiesto al governo spagnolo di intervenire contro dei siti che elargiscono alle ragazze pericolosi consigli sul mantenimento del loro stato di anoressia o bulimia.
L¿associazione spagnola Protégeles, che ha condotto un¿inchiesta di sei mesi su questo problema, che ha ormai assunto dimensioni preoccupanti, ha rilevato l¿esistenza di una trentina di comunità virtuali spagnole, con delle denominazione che ruotano attorno al termine ¿ana¿ (che sta per anoressia) e ¿mia¿ (bulimia), sui quali gli adolescenti si scambiano consigli per vivere la loro malattia senza farsi scoprire da genitori e medici.
L¿associazione Protégeles fondata da un¿azienda di filtraggio della Rete, Optenet, inizialmente si occupava della lotta alla pornografia infantile. Recentemente ha deciso di dedicarsi ai disturbi del comportamento alimentare e di condurre un¿inchiesta sulla comunità virtuale.
Il Difensore dei Minori madrileno, Pedro Nunez Morgades, ha chiesto immediatamente al Ministero di Giustizia spagnolo di creare una Commissione interministeriale che ¿vigili sulla sicurezza dei minori in Internet¿.
Morgandes ha chiesto che ¿l¿incitazione all¿autolesionismo¿ sia considerato come un reato, per evitare che questi forum non possano costituirsi impunemente.
Alcuni di questi siti, che riportano delle foto di ragazze patologicamente magre e che diffondono slogan come ¿l¿alimentazione è la droga che uccide più lentamente¿ o dove si discute degli inconvenienti del vomito, sono stati già oscurati dagli Internet service provider, una volta che sono stati messi in allerta dall¿ONG. Ma sta circolando una petizione inglese per sostenere, in virtù della ¿libertà d¿espressione¿, i siti ¿Mia¿ e ¿Ana¿.
¿Qualcuno ha già provato gli ansiolitici per diminuire la sensazione della fame?¿, si legge su un forum spagnolo. ¿Ho cominciato a prenderli per dimagrire¿, scrive una giovane internauta.
O ancora, su un forum inglese: ¿Ho ordinato delle pillole su Internet e ne ho prese 90 in 3 giorni. Non lo sa nessuno (uccidono la mia fame e mi rendono felice). Ho paura d¿essere dipendente¿.
Guillermo Canovas, di Protégeles, dichiara che al momento tante, troppe, pagine che utilizzano l¿acronimo mia e ana si trovano con facilità sul Web, ¿specie in inglese e spagnolo, molto meno in francese e in tedesco¿.
L¿associazione ha constatato che tra le 500-600 persone che partecipano a questi forum di discussione, tra queste il 95% sono ragazze, il 78% ha meno di 18 anni.
Per quanto riguarda l”esordio della patologia, è solitamente collocabile fra i sedici ed i diciassette anni, proprio nel delicato momento della trasformazione adolescenziale, si riscontrano tuttavia anche casi a sviluppo preadolescenziale, o al contrario attorno ai trent”anni.
La grande maggioranza, al momento del loro arrivo in questa comunità virtuale, presentava la malattia ancora allo stato iniziale, secondo la stessa fonte, che ricorda che questi tipi di disturbi hanno un tasso di guarigione del 60%, il 30% di ricaduta e il 10% di morte.
Entrambi i disturbi alimentari si basano su una distorta percezione del proprio corpo e sul timore ossessivo di aumentare di peso, e spesso ognuna delle patologie coincide con altri disturbi psichiatrici come depressione, ansia o abuso di sostanze.
Coloro che soffrono di disturbi alimentari sono esposti ad un maggiore rischio di suicidio rispetto alla popolazione generale.
Colpisce profondamente l”immagine di queste giovani donne così segnate nel corpo, proprio perché così profondamente convinte di essere impotenti ed inefficaci. Il controllo brutale che cercano di esercitare su se stesse, cela infatti il tentativo disperato di acquisire un”efficacia e un controllo che sembrano impossibili e che ci mostrano dietro l”angolo la convinzione di non valere nulla che le attanaglia.
In Italia, sempre più giovani rimangono vittime dell”anoressia. Un disordine alimentare che colpisce anche a 13 anni, e non più solo le femmine. Secondo gli ultimi dati l”1,5% degli adolescenti ne soffre, ma si tratta solo dei casi noti. Secondo gli esperti della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinfp), che si riunirà a Congresso a Bologna ai primi di giugno, le vittime sono circa quattro volte di più.
Sotto accusa soprattutto il peso della realtà quotidiana e dei rapporti familiari difficili. Per risolvere il problema gli scienziati stanno cercando di capire quali fattori intervengono nella regolazione dei meccanismi che stimolano il senso di fame e di sazietà, messi fuori uso dall”insorgere della patologia. Ma, mentre per fronteggiare la bulimia è ormai consolidato l”uso dei regolatori della serotonina, manca un farmaco in grado di contrastare efficacemente gli effetti degenerativi dell”anoressia, come le disfunzioni cognitive e l”affievolimento di altre importanti funzioni cerebrali. Si sta lavorando alla messa a punto di nuove terapie farmacologiche, ma per ora la cura rimane affidata a counseling nutrizionale e familiare e psicoterapia.
La situazione è allarmante, e sicuramente iniziative Internet simili a quelle segnalate non aiutano a risolvere il problema, anzi aggravano una situazione già di per sé preoccupante.
L¿associazione Protégeles dichiara che questi forum sono molto pericolosi per questi adolescenti che vengono spinti ad atteggiamenti pericolosamente autolesionisti.
Il sentimento di appartenere a una comunità e i ¿consigli¿ che si scambiano, contribuiscono ad aggravare la sintomatologia, lì dove invece sarebbe giusto sfruttare le moderne tecnologie per tentare di diffondere sani consigli a chi soffre di questi disturbi, spingendoli verso la strada della guarigione.
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