Europa
La telefonia VoIP avanza spedita verso la conquista dell¿Europa, con BT in prima linea nella trasformazione delle proprie reti tradizionali in reti IP.
L¿ex monopolista britannico, infatti, è il primo gruppo telecom europeo a elaborare un preciso programma volto all¿evoluzione dei propri network in reti IP, capaci di inglobare tutta una serie di servizi multimediali di nuova generazione.
Il piano quinquennale ¿ battezzato 21st century network (21CN) – prevede investimenti per 3 miliardi di sterline (più della spesa annuale per la manutenzione delle strade del Regno) e la graduale chiusura delle reti tradizionali PSTN (Public Switched Telephone network).
Gli utenti, assicura la società, non si accorgeranno nemmeno del passaggio che tuttavia è epocale, trattandosi del primo programma concreto verso la creazione di una rete completamente basata sui protocolli IP.
¿Il processo di modernizzazione creerà le infrastrutture necessarie alla crescita futura dell¿intera industria britannica delle telecomunicazioni¿, spiega Paul Reynolds, CEO della divisione Wholesale del colosso britannico.
¿Il programma 21CN è il primo esempio in atto della convergenza e quando sarà operativo garantirà l¿accesso a qualsiasi servizio di comunicazione da qualsiasi dispositivo e da qualunque posto, sempre a banda larga¿, ha aggiunto Reynolds.
Il programma, inoltre, porterà a una radicale semplificazione delle operazioni di BT, incluse significative riduzioni dei costi, e alla capacità di lanciare nuovi servizi sul mercato in modo molto più rapido.
21CN ¿ continua Reynolds ¿ ¿¿Darà ai nostri clienti controllo, scelta e flessibilità come mai prima d¿ora¿.
La trasformazione delle reti prevede la migrazione dalle venerabili reti PSTN a una rete multi-service IP che trasporterà sia la voce che i dati.
Migrazione che avverrà in più riprese a partire dal 2006 e dovrebbe essere completata entro il 2008.
Il progetto 21CN, dichiara gongolante Reynolds, porrà la Gran Bretagna all¿avanguardia nell¿ambito delle innovazioni nelle comunicazioni: gli utenti potranno infatti avere il pieno controllo sui servizi e potranno cambiare la linea per usare la banda larga in modo autonomo senza aver bisogno né di interventi fisici né di cambiare dispositivo di accesso.
Grazie agli investimenti nel progetto, BT potrà risparmiare ¿ a partire dal 2008 ¿ un miliardo di sterline all¿anno ma ha anche ammesso che quando la nuova rete sarà a regime, dovranno essere tagliati un po¿ di posti di lavoro.
Il processo di rinnovamento delle reti è tuttavia fondamentale per recuperare parte delle perdite registrate nel settore della telefonia fissa, nonostante gli investimenti portati avanti senza soste nei network PSTN.
La società potrà infatti offrire i cosiddetti pacchetti ¿triple play¿ che inglobano i servizi di telecomunicazioni per i tre media (voce, dati e video), utilizzando le tecnologie di Internet a velocità di accesso molto elevate, con la possibilità di pagare una sola bolletta.
La convergenza tra reti fisse e mobili, dunque, prende sempre più forma, almeno in Gran Bretagna, anche alla luce del recente accordo tra BT e Vodafone, volto all¿abbattimento delle barriere tra telefonia fissa e mobile.
Ieri è stata inoltre ufficializzata la nascita della “Fixed-to-Mobile Convergence Alliance” che riunisce alcuni tra i maggiori operatori mondiali, con lo scopo di influenzare le future evoluzioni tecnologiche del settore delle telecomunicazioni, assicurandosi in primo luogo che i maggiori produttori sviluppino dispositivi in grado di funzionare sia sulle reti fisse che su quelle mobili.
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