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Le prime reti 3G sono state aperte in Europa lo scorso anno da H3G, ma solo ora la tecnologia sta arrivando in modo massiccio sul mercato consumer, grazie alle offerte che i maggiori operatori europei hanno appena lanciato o sono pronti a fare entro la fine di quest¿anno.
Tutte tecnologie che sembrano offrire quelle connessioni Internet più convenienti e veloci e quei video ad alta risoluzione che la terza generazione ha promesso ma non ha ancora offerto su larga scala.
Prima fra queste, la tecnologia Flash-OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing) per il mobile broadband, sviluppata dalla statunitense Flarion e supportata da colossi come Vodafone Nextel, IBM, Cisco e Nortel.
La tecnologia OFDM è un sistema di modulazione digitale che divide la banda di frequenza in numerosi sottocanali paralleli per prevenire qualsiasi tipo di interferenza. Secondo Flarion, l¿OFDM può supportare in media 1,5 Mbit/s di dati per utente, usando solo 1,25 MHz di spettro.
In parole povere, la tecnologia permette un miglior utilizzo dello spettro radio, con la possibilità di assegnare nuove gamme d”onda, di accedere a Internet tramite protocollo Ipv6 ed è più economica da realizzare rispetto alle tecnologie 3G.
Un operatore può infatti coprire le spese relative a un abbonato con un investimento di 10 dollari, cioè un decimo di quanto occorre per un abbonato al 3G. Inoltre, la velocità massima dei network Umts è di 400 kilobits al secondo, ma quando le reti saranno a pieno regime, la velocità massima di scambio dati sarà di appena un terzo, quindi appena sufficiente per uno streaming di alta qualità.
Secondo Flarion, la soluzione costa dal 30 al 50% in meno delle reti 3G, tecnologia principalmente orientata alla voce. Le compagnie hanno però bisogno di tecnologie orientate alla trasmissione wireless dei dati e, sostiene Flarion – il 70% delle aziende è pronto a non implementare reti wireless piuttosto che comprare tecnologie 3G poco efficienti per la trasmissione dati.
Quello che è peggio, gli operatori europei quattro anni fa hanno accettato di utilizzare le frequenze radio soltanto per le celle delle reti 3G, condizione introdotta per assicurare che la terza generazione potesse ripetere il successo dello standard GSM.
A questo punto ¿ spiegano molti osservatori del mercato ¿ queste restrizioni non sono altro che un pesante fardello che annulla il valore delle licenze e crea un enorme spreco di spettro radio, quando invece reti utilizzate in modo più oculato potrebbero aiutare le telecom a trasmettere una maggiore quantità di dati.
Sembra però che i regolatori stiano pensando di alleggerire un po¿ le restrizioni sullo spettro di banda per consentire agli operatori di creare valore dai loro investimenti nel 3G.
Il Commissario europeo alle Imprese e alla Società dell¿Informazione Erkki Liikanen ha infatti detto che l¿Ue starebbe pensando di abbandonare gli obblighi relativi alla distribuzione dello spettro.
Una simile decisione potrebbe segnare un altro punto a favore del Flash-OFDM, che potrebbe operare sullo stesso spettro radio Umts e sulle stesse antenne.
Ronny Haraldsvik, direttore marketing Flarion, spiega che ¿¿dopo un incontro con gli operatori europei, abbiamo capito che c”è interesse per la nostra tecnologia, sebbene nessuna società voglia disfare i propri business plan per il 3G. Allo stesso tempo, però, gli operatori vogliono soddisfare le esigenze e le aspettative del mercato, soprattutto aziendale”.
Ecco perché le tecnologie Flash-OFDM sembrano interessare sempre più le telecom europee, mentre – secondo fonti industriali – diversi operatori stanno già conducendo verifiche sulla tecnologia con molta discrezione.
Tra gli investitori di Flarion, tra l¿altro, c¿è anche T-Ventures, affiliata di T-Mobile, il secondo provider di telefonia mobile europeo dopo il colosso britannico Vodafone che, da canto suo, sta iniziando i test sul Flash-OFDM in Giappone.
In un primo momento, il Flash-OFDM partirà sui laptop, fornendo connettività a banda larga ininterrotta anche quando il segnale passa da una stazione base ad un¿altra e permettendo ad esempio ai dipendenti di una compagnia di accedere in mobilità alle reti aziendali.
I responsabili di Flarion si sono affrettati a chiarire che la loro tecnologia ¿ concepita principalmente per un uso dai laptop – non intende in alcun modo spodestare l¿Umts, concepito per uno scambio dati sicuramente più limitato.
Sono in molti infatti a credere che Flarion farà fatica a trasportare la tecnologia sul mercato della telefonia mobile, anche alla luce del fatto che la velocità di trasporto dei dati sulle reti Wideband-CDMA sarà migliorata a breve con l¿introduzione della tecnologia HSDPA (high-speed downlink packet access) che in Giappone sarà lanciata nel corso del 2005.
Il Wideband-CDMA è il nome generico per le reti 3G Umts costruite dagli operatori che ora utilizzano reti GSM.
Secondo Nokia, tra tutte le tecnologie attualmente in circolazione, nessuna eccede le capacità dell¿W-CDMA.
Ma ovviamente queste dichiarazioni devono essere prese con le dovute distanze, dal momento che ogni vendor ha interesse a promuovere le tecnologie su cui ha investito. E vale anche per Flarion.
Su tutto, poi, incombe anche il WiMax ¿ ovvero il WiFi per le lunghe distanze ¿ che aspira a diventare lo standard universale per la connettività a banda larga attraverso dispositivi mobili.
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