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Texas Instruments (TI) continuerà a produrre e a vendere dei microprocessori destinati al cinema digitale anche se dovrà affrontare la
nuova concorrenza di Sony. Lo ha dichiarato questo fine settimana un responsabile dell¿azienda americana di semiconduttori.
In questi giorni, a Hollywood, TI ha presentato, ai professionisti dell¿industria cinematografica e alla stampa, un sistema di proiezione battezzato DLP Cinema, basato su un processore 2K.
Il giorno prima, Sony Electronics aveva presentato un nuovo proiettore dotato del chip 4K, che offre, secondo quanto riferisce la società, delle immagini di una risoluzione e di un contrasto superiore a quello della tecnologia 2K.
Nella dimostrazione, la differenza di qualità tra i proiettori 2K e quelli 4K era visibile, anche se non evidente allo spettatore comune.
Sony ha quindi fatto ufficialmente il suo ingresso sul mercato nascente del cinema digitale, dominato, fin dalla sua nascita alla fine degli anni ¿90, da TI.
“Non penso che questi cambiamenti modificheranno l¿attuale stato si fatto¿, ha commentato Doug Darrow, responsabile di DLP Cinema.
Aggiungendo ¿Siamo arrivati a un livello di qualità considerevole per lo sviluppo del cinema digitale¿.
La qualità dei film proiettati su dei sistemi digitali dotati del chip 2K è adesso equivalente a quella ottenuta con le migliori immagini e i migliori sistemi di proiezione nelle sale, ha assicurato Darrow.
In più, i sistemi di proiezione di DLP Cinema sono già realizzati da alcuni produttori come Christie Digital Systems, la società belga Barco NV e la giapponese NEC.
Questi sistemi hanno già dato dimostrazione nelle sale della loro ¿affidabilità e stabilità¿, ha spiegato Darrow.
Il prototipo del proiettore Sony non sarà prodotto in serie prima di gennaio 2005 e al momento non è quindi stato testato in condizioni reali.
A parte le immagini qualitativamente migliori, i proiettori Sony dovrebbero avere dei costi inferiori rispetto a quelli del suo competitor.
Un modello destinato alle piccole sale dovrebbe essere commercializzato al prezzo di 60.000 dollari, e quello per gli schermi più grandi a 80.000 dollari, ha indicato Tom Mykietyn, direttore della creazione di contenuti per Sony.
Questo prezzo è molto inferiore ai 100.000 dollari a proiettore di cui si parla attualmente a Hollywood.
Il mercato del cinema digitale non dovrebbe mostrare dei segni di crescita significativi prima del 2005, e questo perché al momento delle regole tecniche comuni devono ancora essere definite.
Il cinema digitale promette ai cinefili una migliore qualità delle immagini e agli studios hollywoodiani dei costi di distribuzione più contenuti.
Potrebbe permettere agli studios di economizzare milioni di dollari l¿anno, attualmente investiti nella duplicazione e alla spedizione delle bobine dei film, che potrebbe invece farsi via satellite, Internet o con dei supporti simili ai Dvd.
Il mercato potrebbe rivelarsi come veramente profittevole per i produttori. Il costo di un sistema digitale gira intorno ai 100.000 dollari per sala. Alla fine del 2003, gli Stati Uniti contavano più di 35.100 schermi, secondo l¿Associazione nazionale dei proprietari delle sale.
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