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L¿Umts è arrivato sui mercati mondiali con due anni di ritardo in rapporto alle previsioni iniziali degli operatori, a causa di problemi tecnici ed economici di non facile soluzione, che hanno spaziato dalla mancanza di telefonini adeguati alla scarsa copertura di rete.
La realizzazione di apparecchi capaci di passare senza problemi dalla rete GSM a quella Umts è stata infatti più difficile del previsto, per non parlare della necessità di rinnovare completamente la concezione del display, in vista della trasformazione del cellulare da semplice apparecchio per telefonare a surrogato del Pc e della TV.
Allo stesso modo, diversi problemi sono stati causati dalle batterie, le cui scarse performance non permettevano il supporto delle funzionalità avanzate tipiche della nuova generazione di servizi.
Oltre ai problemi tecnici, gli operatori hanno dovuto affrontare diverse difficoltà di ordine economico: l¿assegnazione delle licenze Umts è avvenuta infatti nel pieno della bolla speculativa e i singoli governi europei hanno fissato delle cifre esorbitanti che hanno costretto gli operatori a esborsi spropositati, nell¿ordine dei 200 miliardi di euro totali, per la sola concessione della licenza.
Le cifre pagate per le licenze hanno di conseguenza frenato la posa delle infrastrutture, provocando ritardi a catena che hanno peggiorato ulteriormente l¿esposizione debitoria delle maggiori società telefoniche europee. Significativi gli esempi di France Telecom e Deutsche Telekom.
A monte, questa catena di incovenienti ha intaccato anche le attività dei maggiori fornitori di infrastrutture da Alcatel a Nokia, da Nortel a Ericsson, che hanno subito il contraccolpo del blocco degli investimenti da parte, appunto, degli operatori.
Fortunatamente, grazie al mai scemato successo della telefonia di seconda generazione, gli operatori hanno in parte potuto bilanciare le perdite derivate dal 3G, e la maggior parte di loro sono pronti a lanciare i servizi di nuova generazione entro la fine dell¿anno in corso.
In Europa, così come in Asia, già diversi operatori hanno lanciato le loro offerte, ma il numero di utenti resta ancora marginale.
In Italia, dove il 3G è partito a marzo del 2003 grazie a 3, si sono aggiunte nelle scorse settimane le offerte ¿pure¿ di Vodafone e quelle Edge di Tim che però non garantisce ancora la videochiamata.
I problemi, sono dunque superati?
Apparentemente sì, dal momento che operatori e vendor stanno recuperando il terreno perduto e ai prodotti delle case occidentali, si affiancano quelli dei fornitori asiatici: coreani e giapponesi in testa.
La maggior parte dei fornitori europei hanno dato vita a partnership con aziende asiatiche per unire le rispettive conoscenze in un settore in continua evoluzione: è il caso di Ericsson e Sony, Alcatel e Fujitsu, Siemens e Nec.
Secondo la società di ricerca GfK, nel solo mese di Aprile sono stati venduti 225.000 telefonini UMTS in Europa. La cifra corrisponde al 2% di tutti i dispositivi mobili, ma entro dicembre la percentuale dovrebbe salire al 10% di tutti i cellulari venduti, con circa 34 nuovi operatori nel mondo pronti a lanciare i servizi entro la fine di quest¿anno.
Il 2004 sarà dunque l¿anno dell¿Umts e tra un po¿ se ne potrà davvero parlare con cognizione di causa, sia in termini di gradimento degli utenti che di profitto degli operatori.
Con l¿avvio delle offerte 3G, gli operatori contano infatti di risollevarsi dalla grave crisi che ha interessato il settore negli ultimi tre anni e ha fatto temere per lo stesso futuro della telefonia mobile.
Da più parti si levava alto il coro dei detrattori della nuova tecnologia, considerata inutile in un mercato ormai più che saturo.
Il fatto è che il mercato è sì saturo, ma non ancora del tutto, dal momento che esso continua a svilupparsi sia in volume che in valore e che il GSM continua a beneficiare del rinnovamento regolare di materiali e servizi.
Già ora, non possedere un telefonino con la fotocamera ti fa sentire un po¿ diverso, poiché il successo di questa funzionalità ha conosciuto un successo strepitoso, soprattutto tra i giovanissimi, ma non solo.
Il cellulare è diventato uno strumento sociale familiare e professionale indispensabile tanto che molte persone ne possiedono più di uno con diversi numeri a disposizione.
Il futuro, dunque, sembra essere tornato a brillare per la telefonia mobile che, tra l¿altro, già si prepara alla quarta generazione.
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