Italia
Nuovo passo avanti nel processo di fusione di Rai Spa e Rai-Holding Spa.
Flavio Cattaneo, Direttore Generale Rai, ha illustrato martedì 1° giugno al Consiglio d¿Amministrazione le modalità di realizzazione del progetto che, come previsto dall”art. 21 della Legge Gasparri, dovrebbe avere luogo entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge, ossia entro il prossimo 6 luglio, e che porterà alla nascita della nuova società che avrà il nome di Rai-Radiotelevisione Italiana.
La fusione, che costituirà il primo step della privatizzazione dell”azienda pubblica, implica l¿elaborazione di un nuovo statuto sociale e, soprattutto, l¿operazione di concambio del valore azionario, in base agli ultimi dati di bilancio, valutati al 31 maggio.
Per il momento, i criteri del concambio sono stati inviati alla Siae (in quanto socio di minoranza con lo 0,45% del capitale) per l”approvazione.
Illustrando l¿articolazione dei differenti passaggi, Cattaneo ha spiegato come il progetto dovrà essere approvato in primis da Rai Spa e Rai Holding, per essere poi sottoposto al placet di entrambe le assemblee degli azionisti, alle quali spetterà il compito di deliberare la fusione.
Per formalizzare l”operazione sarà quindi necessario depositare, come di norma, tutta la documentazione in tribunale, inscrivendola presso il registro delle imprese. A quel punto la Legge Gasparri prevede che i creditori abbiano 30 giorni di tempo (anziché i 60 previsti dal Codice Civile) per presentare eventuali obiezioni.
Formalizzata la fusione, saranno necessari altri quattro mesi affinché prenda corpo l¿avvio dell¿offerta pubblica di vendita delle azioni Rai. La quota di capitale da immettere sul mercato sarà stabilita dal CIPE, così come il prezzo, ma comunque nessun azionista potrà possedere più dell”1% del capitale. Infine, fino al 31 dicembre 2005 non sarà possibile procedere alla cessione di alcuna divisione dell¿azienda.
Secondo quanto stabilito dalla Legge Gasparri, il cda di Rai Spa assumerà le funzioni di consiglio amministrazione per la nuova società ma, a tre mesi dalla chiusura della prima offerta pubblica, si procederà al suo rinnovo. Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avrà un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e saranno rieleggibili soltanto una volta.
Certo, i risultati delle elezioni europee potrebbero pesare sulle future nuove nomine, accendendo nuovamente le polemiche seguite alle dimissioni di Lucia Annunziata dalla presidenza Rai e ai ripetuti, e non sempre velati, attacchi nei confronti di molti consiglieri che, secondo la stessa Annunziata, avrebbero assunto in più di un¿occasione un atteggiamento poco obiettivo nei confronti dell¿azienda.
L¿opposizione inoltre, all¿indomani delle dimissioni presentate dalla Annunziata, aveva già chiesto l¿immediato scioglimento del Cda di Viale Mazzini, essendo nel frattempo stata approvata la Legge Gasparri cheprevede questi nuovi criteri di nomina per gli consiglieri.
Di fatto, fino alla prima fase della privatizzazione, che corrisponde al momento dell¿alienazione del 10% del capitale, alla Commissione di Vigilanza spetterà la nomina di sette dei membri del Cda, mentre a scegliere gli altri due sarà il Ministro dell”Economia, Giulio Tremonti, che avrà anche potere di nomina del nuovo presidente, compito precedentemente affidato ai presidenti di Camera e Senato.
Dinanzi alle polemiche, lo scorso 11 maggio, in una lettera indirizzata agli attuali membri del Cda Rai – Giorgio Rumi, Francesco Alberoni, Marcello Veneziani e Angelo Maria Petroni – Tremonti ha comunqueinvitato tutti a mantenere la propria carica.
Di sicuro, per stabilire quali saranno le posizioni definitive dei membri del cda si dovrà aspettare la conclusione delle elezioni europee.
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