Italia
Soddisfazione in merito alle modifiche apportate alla Legge Urbani arriva dal senatore dei Verdi, Fiorello Cortiana, in prima linea nell¿opposizione alla nuova regolamentazione normativa in materia di pirateria, approvata lo scorso 18 maggio. Le nuove disposizioni hanno come obiettivo la lotta alla diffusione illegale via Internet di opere di ingegno e una serie di interventi a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo. Secondo quanto prevede attualmente la Legge Urbani, tutte le opere di ingegno che saranno immesse in Rete dovranno avere un bollino Siae e potranno essere scaricate privatamente. Chiunque provvedesse al downloading di opere senza tale iscrizione, rischia una sanzione di 154 euro che può arrivare fino a 1.032 euro in caso di recidiva. Le sanzioni sono diverse, a seconda che il reato viene commesso da chi lo faccia a scopo di lucro o se il downloading e lo scambio di file sulle reti peer-to-peer avvenga in realtà semplicemente per uso strettamente privato. Questo aspetto è stato quello su cui maggiormente si sono battuti gli oppositori al Dl Urbani. Si teme infatti che non sia abbastanza chiara la distinzione, con rischio per il semplice utente che dalla Rete scarica opere per un mero interesse personale e non per guadagnarci in barba al diritto d¿autore. Viene anche introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori. Novità anche per gli enti lirici – tra cui la riduzione dal 12 all”8% del contributo per la partecipazione di soci privati alle attività delle fondazioni – mentre restano stabilite a 90 milioni di euro per il 2004 le risorse per il cinema. I 655 emendamenti che erano stati presentati da maggioranza e opposizione all”art. 1 del Decreto legge sulle norme antipirateria e sui provvedimenti per il cinema erano stati tutti ritirati, prima dell¿approvazione finale del decreto. Cortiana aveva riassunto gli emendamenti proposti affermando che il decreto Urbani era in evidente contrasto con la Direttiva europea sulla proprietà intellettuale. Ma successivamente, dopo l¿impegno preso dal ministro a intervenire su alcune parti del testo di Legge, il senatore aveva deciso di ritirare gli emendamenti. Cortiana, presidente dell”Intergruppo Bicamerale per l”Innovazione Tecnologica, aveva definito il Decreto Urbani, un ¿Decreto sbagliato nel metodo e nel merito¿. E spiegato che ¿il testo prevede il carcere per chi scarica un file Mp3 o una film dalla Rete, prevede un bollino che di fatto bloccherebbe Internet in Italia, prevede una tassa su Cd, masterizzatori e software che soffocherà il nostro mercato dell”ICT¿. Da qui, l¿impegno di Urbani a presentare in un articolo apposito le necessarie correzioni che eliminino il rischio di conseguenze penali per chi scambia materiale protetto da copyright. A cominciare dalla formula scelta per indicare quando scattano le sanzioni per i pirati: l”attuale ¿per trarne profitto¿ dovrebbe tornare ad essere l”iniziale ¿per fini di lucro¿. Detto, fatto. Proprio ieri è arrivato alla stampa ilcomunicato del ministero per l”Innovazione e le Tecnologie. Al centro delle modifiche i punti più dibattuti dagli oppositori alla legge: verranno puniti solo quanti diffondono copie pirata “a fini di lucro” e sarà limitata l”applicazione del prelievo Siae. “Le modifiche, che andranno incontro alle sollecitazioni dei ”navigatori”, sono state definite a seguito di una riunione – tenutasi a margine del congresso di Forza Italia – cui hanno preso parte i ministri Giuliano Urbani e Lucio Stanca, il senatore Franco Asciutti e l”onorevole Ferdinando Adornato, presidenti delle commissioni parlamentari di merito per la legge vigente in materia“, si leggeva nella nota. In particolare, ha spiegato il ministro Stanca, “si è convenuto sulla immediata presentazione in Parlamento di un disegno di legge per modificare gli aspetti problematici delle legge di conversione del Dl sulla pirateria informatica e sulla tutela della proprietà intellettuale”. Tre, in sostanza, le modifiche concordate, recependo le indicazioni dell”opposizione. “Le penalizzazioni attualmente previste per chi duplica e diffonde, anche in Rete, copie pirata di film e musica ”per trarne profitto saranno invece applicate solo a chi lo fa ”a fini di lucro”, in tal modo verrà precisata meglio la fattispecie del reato e, quindi, ristretta l”area di applicabilità della norma“, si legge ancora nella nota. Con lo stesso provvedimento, inoltre, sarà limitata l”incidenza del prelievo a favore della Siae sulle vendite degli apparati di produzione. Infine, “verrà istituita una Commissione per la ridefinizione delle modalità di tutela del diritto di autore concernente la diffusione delle opere dell”ingegno per via telematica (il cosiddetto ”bollino blu”), che verrà costituita con decreto del Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, su proposta del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, presso il Dipartimento per l”Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Il senatore Cortiana ha commentato stamani che il Decreto sulla pirateria informatica, così come approvato, conteneva gravi errori tecnici riconosciuti da tutti, anche dallo stesso ministro Urbani. ¿Oggi – ha scritto in una nota il senatore Verde – il presidente della VII Commissione del Senato ha depositato il Ddl che li corregge, dando seguito agli ordini del giorno da me presentati. Devo dare atto al ministro Urbani e al presidente Asciutti della tempestività con cui hanno rispettato gli impegni presi con i Verdi in cambio del ritiro degli emendamenti ostruzionistici¿. Cortiana aggiunge però che la mobilitazione del popolo della Rete andrà avanti: dopo la pausa elettorale, questo provvedimento dovrà avere un canale preferenziale affinché sia approvato entro l¿estate. ¿Per questo è importante ¿ ha sottolineato ancora il senatore – che lo sciopero delle connessioni, giorno in cui si propone agli utenti di non collegarsi alla Rete, indetto per il 6 Giugno prossimo, riesca nel migliore dei modi¿. Ieri infatti nonostante le modifiche alla Legge, annunciate dal ministero, è stato mantenuto il netstrikecontro il sito del ministro Urbani. Si è trattato di una sorta di sit-in telematico, con migliaia di utenti che si sono collegati contemporaneamente al sito rendendolo, di fatto, non più visibile, da molti considerato ai confini della legalità: la protesta contro i siti in questione, secondo un comunicato anonimo, disponibile sempre online, durerà fino a quando i pirati non otterranno gli effetti sperati, ovvero la revisione della legge. E ieri infatti il sito del ministro Urbani è andato in tilt, e per gli utenti è stato impossibile accedervi. E già qualcuno sta pensando di estendere queste nuove forme di protesta anche ad altri ambiti. Già qualcuno ha proposto una nuova, più convenzionale forma di protesta: non presentarsi al cinema domenica 6 giugno. Il tamtam sta già facendo il giro della Rete, ma rischia di suscitare nuove divisioni nella Web Community, tra quanti giudicano i sit-in telematici e iniziative simili del tutto controproducenti (“rischiamo solo di passare per dei pirati della rete, esattamente quel che vogliono certi enti“), e quanti invece vorrebbero intensificare i netstrike, fino a che la legge Urbani non verrà modificata, perché si teme che, passate le elezioni, tutto resti uguale a prima.
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