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Settimane importanti per il futuro di Rcs MediaGroup, che negli ultimi tempi è al centro di speculazioni sull”allargamento del patto e sulla riorganizzazione dell”intero Gruppo, con l”eventuale scissione delle attività libri e l”ipotizzata uscita di Gemina.
All”accordo attuale partecipano Fiat con il 10,2%, Mediobanca con il 9,4%, Gemina con il 9,2%, il Gruppo Pesenti con il 4,8%, Generali con il 2,5%, Pirelli, Intesa, la Sinpar di Luigi Lucchini, la Finint di Roberto Bertazzoni, Edison e Mittel con quote sotto il 2%.
Proprio ieri Luigi Lucchini, presidente del patto di sindacato di Rcs MediaGroup in scadenza il 30 giugno prossimo, ha dichiarato di non credere in un rinnovo del suo incarico, anche se non esclude di rimanere azionista del Gruppo editoriale, e ritiene che i problemi all”interno dell”accordo possano essere risolti prima di quella data.
Parlando a margine dell”assemblea degli industriali di Brescia, Lucchini ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se volesse restare azionista: “Perché no?” e alla domanda se avesse intenzione di rimanere presidente del patto: “Conoscete la mia età, non credo di restare presidente, chiederò a qualcuno dei miei amici e soci di sostituirmi“.
Lucchini, presidente onorario dell”omonimo gruppo, ha 85 anni.
Sulla convocazione del patto, Lucchini ha dichiarato: “Lo dovremmo convocare, la scadenza è il 30 giugno, per quel momento dovremmo aver risolto dei problemi. Credo che i miei amici e soci vogliano risolvere il problema prima, non l”ultimo giorno”.
A questi cambiamenti va ad aggiungersi l¿incertezza determinata dai nuovi vertici del Gruppo Fiat, che ancora non si sa come gestiranno il caso Rcs.
Fino a che era in vita Umberto Agnelli, la società aveva osteggiato i cambiamenti previsti dai Romiti.
Alcune settimane fa, infatti, Cesare Romiti aveva proposto ai propri azionisti di scindere il Gruppo Rcs in due unità distinte.
Da quel momento è iniziato un vero e proprio braccio di ferro tra gli azionisti per sapere quali asset usciranno e chi possiederà cosa. Fiat ave preso una posizione molto forte insieme a Mediobanca per osteggiare queste modifiche.
I Romiti avrebbero voluto separare le attività della stampa ¿ Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, El Mundo e altre riviste ¿ da quelle che riguardano l¿editoria – Rizzoli, Fabbri, Bompiani in Italia, Flammarion in Francia ¿ per dar vita a due società separate, prevedendo poi la quotazione in Borsa della società scissa, Rcs2.
Si sosteneva infatti che la famiglia Romiti stava considerando l¿ipotesi di in un primo Gruppo, Rcs1 (stampa) che sarebbe finito nella mani degli attuali azionisti, e di un¿altra unità, Rcs2 (editoria, compresa la quota di El Mundo), che sarebbe toccata alla società Gemina e ad altri azionisti Rcs, da Tronchetti Provera a Pesenti, da Generali a Edison.
Secondo le indiscrezioni, la famiglia Romiti voleva prendere il controllo della maggioranza di Rcs2, conservando però delle quote in Rcs1.
Il piano in realtà non ha convinto alcuni membri del patto, in particolare la Fiat. L¿azienda automobilistica si sarebbe alleata con Mediobanca, Generali, Pirelli e con la famiglia Pesenti per difendere la tesi di una società Rcs2 interamente consacrata all¿edizione, quindi senza le partecipazioni di El Mundo.
Questi stessi azionisti si opponevano anche all¿ipotesi che i Romiti mantenessero un piede anche dentro Rcs1.
Il progetto dello spin off sembra ormai tramontato, anche se non è ancora detta l¿ultima parola. Secondo le indiscrezioni dell¿ultima ora l¿uscita di Gemina dal patto di sindacato di Rcs MediaGroup potrebbe avvenire in due fasi. Entro fine giugno Gemina potrebbe escludere dal patto poco più della metà della sua quota favorendo l”ingresso dei tre nuovi candidati (Diego Della Valle, Salvatore Ligresti e Francesco Merloni). La quota residua resterebbe vincolata al sindacato, ma con una opzione di cessione ai soci oppure a disposizione qualora dovesse tornare l”ipotesi di scissione della Rcs Libri.
Attualmente, da quanto si apprende, resta confermata la strada, già imboccata dai soci legati dall”accordo parasociale, per arrivare prima della scadenza di fine giugno all”ampliamento del patto stesso con l”ingresso di Diego della Valle e di Salvatore Ligresti (appare al momento più incerta l”entrata di Francesco Merloni), senza superare di molto l”attuale quota nel complesso vincolata (44,8%).
In un secondo momento, secondo la bozza finora emersa, si profila il disimpegno di Gemina con l”attribuzione alla famiglia Romiti, tramite una scissione, del settore Libri (e non di El Mundo). L”intesa alla quale si lavora dovrebbe inoltre fissare – secondo fonti del patto – i tempi per l”uscita dell”Amministratore delegato Maurizio Romiti. Alcune indiscrezioni apparse sul quotidiano La Repubblica parlavano addirittura della possibilità che all¿incarico ai vertici della holding fosse chiamato Vittorio Colao, attualmente Ad di Vodafone Italia.
Sicuramente il nuovo presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, tra l¿altro a capo della Federazione Italiana Editori Giornali e di Confindustria, avrà già in mente una precisa posizione riguardo al futuro di Rcs.
Secondo il quotidiano Finanza & Mercati , ¿L”ascesa di Luca di Montezemolo al trono torinese ha riportato in rapida caduta le quotazioni di Cesare Romiti e del suo primogenito Maurizio Romiti¿.
Secondo F&M, il piano di scissione degli asset di Rcs è ormai sul viale del tramonto, nessun incarico a Goldman Sachs per studiare il dossier dell”uscita morbida di Gemina da Rcs. Invece, per il quotidiano, Fiat e Mediobanca appaiono in pressing per una soluzione che ””vedrebbe la cessione pro-quota della azioni Gemina vincolate al patto in Rcs agli altri soci, mentre Gemina con il ricavato potrebbe riequilibrare al propria cassa””.
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