Iraq: le telecom occidentali a caccia di appalti per la ricostruzione dei network

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La ricostruzione delle reti telefoniche &#232 fondamentale per l¿Irak ancora scosso dalla guerra, con molte aziende europee pronte ad accaparrarsi un contratto in quello che sembra essere il settore pi&#249 attraente dal punto di vista del business.

In prima linea, gli operatori britannici, che sperano di ricevere una grossa fetta degli appalti telecom nel martoriato paese mediorientale.

&#200 questo il senso del messaggio trapelato nel corso di una riunione svoltasi a Londra nella sede del ministero del Commercio e dell¿Industria (DTI), alla quale erano presenti anche i rappresentanti delle societ&#224 telefoniche che operano in quattro Stati del sud dell¿Irak.

¿La Gran Bretagna pu&#242 fare affidamento su ingegneri tra i migliori del mondo, il suo mercato tlc interno &#232 uno dei pi&#249 competitivi e la sua Autorit&#224 di regolazione, l¿Ofcom, &#232 la migliore al mondo¿, ha dichiarato molto immodestamente il ministro del Commercio e dell¿Industria Mike O”Brien, basandosi sui dati del rapporto appena stilato dall¿European Competitive Telecommunications Association (ECTA).

Interrogato sull¿entit&#224 dei contratti che le imprese di sua Maest&#224 si sono aggiudicate nell¿Irak del dopo guerra, il ministro non &#232 stato per&#242 tanto preciso: ¿Si pu&#242 sempre fare meglio. Comunque tutto procede bene e speriamo di imbastire una relazione a lungo termine¿, portando British Telecom a diventare uno degli operatori in prima linea nella ricostruzione dei network telefonici.

Gli operatori iracheni stanno puntando innanzitutto sullo sviluppo di reti di comunicazione wireless e sui servizi satellitari, in sostituzione delle vecchie infrastrutture che, dove non sono andate distrutte, versano in condizioni fatiscenti.

&#200 il caso ad esempio dei commutatori installati da alcune societ&#224 francesi e giapponesi circa una dozzina di anni fa e che attualmente non riescono a soddisfare i bisogni della popolazione, sempre pi&#249 affamata di nuove reti che le consentano di entrare in contatto con il resto del mondo.

Le infrastrutture telecom, infatti, sono assolutamente carenti nel Paese: secondo l¿Autorit&#224 provvisoria della coalizione (Coalition Provincial Authority o CPA), su circa 23 milioni di abitanti, solo un milione di abitazioni possiedono una linea telefonica e, in un caso su 4 si tratta di un telefono cellulare.

A marzo, 50 mila iracheni hanno sottoscritto un abbonamento GSM.

Lo standard &#232 infatti il pi&#249 utilizzato nel Paese, nonostante le polemiche che ne hanno accompagnato la scelta: c¿era infatti chi pretendeva che per i network del Paese venisse utilizzato il CDMA, prodotto dalla statunitense Qualcomm. Quest¿ultimo standard potrebbe comunque essere utilizzato per connettere le localit&#224 secondarie.

Per rispondere alla domanda di infrastrutture telecom ¿ comprendenti l¿installazione di commutatori, di connessioni sotterranee, satellitari e sottomarine ¿ le offerte dei contendenti all¿aggiudicazione dei contratti dovrebbero partire da 75 milioni di dollari.

Uno di questi contratti &#232 stato appena assegnato al fornitore Usa Lucent Technologies, a cui il ministero della Difesa americano ha appena affidato il compito di rimettere in sesto le reti di comunicazione utilizzate dalle imprese del settore privato e dalle agenzie governative provvisorie.

In totale, finora Lucent ha ottenuto contratti per circa 100 milioni di dollari, mentre l¿israeliana Bechtel ¿ uno dei maggiori fornitori del ministero della Difesa ¿ si &#232 aggiudicata diversi appalti per l¿installazione di sistemi di commutazione a Baghdad e nei dintorni.

Le forze della coalizione non hanno reso noto quante societ&#224 sono in lizza per l¿assegnazione dei contratti, ma il business, quello &#232 sicuro, fa gola a molti.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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