Verifica positiva dell¿Authority sulle condizioni per la diffusione del digitale terrestre. Ma restano ancora grosse perplessità

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L”Autorit&#224 per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato all”unanimit&#224, su proposta dei commissari Silvio Traversa e Alfredo Mocci, la relazione con la quale esprime parere favorevole al verificarsi delle condizioni fissate dalla Legge Gasparri per la diffusione del digitale terrestre.

In particolare l”organo di garanzia guidato da Enzo Cheli doveva verificare, come previsto della Legge 24 febbraio 2004 n. 43, la quota di popolazione coperta dalle nuove reti digitali terrestri; la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; l¿effettiva offerta al pubblico di programmi anche diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche.

Ai sensi, di questa legge si d&#224 conto del verificarsi delle condizioni poste dalla stessa legge sulla complessiva offerta dei programmi televisivi digitali terrestri.

¿Le condizioni indicate dalla legge si sono verificate¿ si legge nella relazione dell”Autorit&#224 in via di trasmissione al Parlamento.

La relazione – come informa una nota ufficiale dell”Autorit&#224 – dopo l”invio agli organi costituzionali, sar&#224 pubblicata sul sito web dell”Autorit&#224 (www.agcom.it). Con la decisione di oggi l¿Authority ha deciso che Rete4 pu&#242 continuare a trasmettere in analogico e che Raitre potr&#224 mantenere la pubblicit&#224.

¿Il positivo accertamento da parte dell”Autorit&#224 delle condizioni fissate dalla legge, con il conseguente superamento del regime transitorio, ha comunque evidenziato alcuni elementi di criticit&#224 in merito allo sviluppo delle reti digitali terrestri”. E” quanto rileva l”Agcom. Secondo l”Autorit&#224, infatti, “il numero di trasmettitori in tecnica digitale &#232, allo stato, una percentuale ancora modesta di tutti gli impianti operanti sul territorio mentre permangono i problemi derivanti da una situazione sbilanciata e disordinata di utilizzo delle risorse scarse rappresentate dalle frequenze televisive”.

Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, dalla sua, ha dichiarato “Il digitale terrestre in Italia c”&#232 ed &#232 una realt&#224 che sta facendo continui progressi. Lo confermano i risultati della verifica compiuta dall”Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni sul digitale terrestre¿, come illustrato nella relazione al Parlamento e al Governo, approvata dal Consiglio dell”Authority. Il ministro ha aggiunto che “I risultati dimostrano che ci sono tutte le condizioni poste dalle legge perch&#233 si consideri ampliata l”offerta televisiva”.

Il decreto Salvareti, approvato con voto di fiducia lo scorso dicembre, affidava all”Authority il compito di verificare l”effettivo ampliamento dell”offerta televisiva in digitale, garanzia di maggiore pluralismo informativo.

Nel frattempo l”approvazione della legge Gasparri a fine aprile scorso ha sancito il passaggio alle trasmissioni in digitale terrestre e l”introduzione del Sic (Sistema integrato delle comunicazioni), che fissa un tetto limite del 20% alla quota di mercato di ogni operatore nel settore dei media.

La precedente versione della legge era stata respinta dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Le osservazioni del Capo dello Stato, contenute in un messaggio di 5 pagine, riguardavano punti chiave del provvedimento, come il Sic, il passaggio al digitale terrestre e il rischio di posizione dominante nel mercato della raccolta pubblicitaria. E infine la questione del trasferimento di Rete4 sul satellite.

Dopo aver richiamato diffusamente la sentenza 466 della Corte Costituzionale del 20 novembre 2002, e la deliberazione del 7 agosto 2001 dell”Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni, il Presidente aveva segnalato i punti che a suo avviso erano compatibili o meno con il pronunciamento della Consulta.

Si &#232 poi intervenuti successivamente sul decreto modificandolo in alcuni suoi aspetti e riprendendo il lungo e travagliato iter che ha portato nell¿aprile alla sua approvazione.

La Rai, in una nota, ha commentato positivamente l”ok dell”Authority al digitale terrestre. ¿L”impegno della Rai per lo sviluppo del digitale terrestre televisivo ha trovato il giusto riconoscimento nella decisione dell”Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni¿.

””Il nuovo sistema di diffusione del segnale Tv – aggiunge l”azienda – non segna solo un passo importante nella strada del progresso tecnologico, ma apre soprattutto una nuova fase della comunicazione televisiva, perch&#233 permette un ampliamento dell”offerta televisiva con la partecipazione di molteplici soggetti¿. Per la Rai ¿la decisione &#232 anche una conferma del lavoro fatto in soli 6 mesi, a dimostrazione delle capacit&#224 tecnologiche e professionali che l”azienda pu&#242 mettere in campo. E” stato grazie all”impegno del personale che la Rai – conclude la nota – ha potuto realizzare la diffusione del segnale sul territorio e avere gi&#224 in onda due nuovi canali Tv (Rai Doc e Rai Utile) con le prime prove di interattivit&#224¿.

Ma non sono stati tutti d¿accordo con la relazione dell¿Autorit&#224. Il Movimento Difesa del Cittadino manifesta grosse perplessit&#224 sull”operato della Authority, che ha letteralmente ignorato tutte le richieste di audizione provenienti dalle associazioni nazionali dei consumatori, affinch&#233 gli utenti fossero realmente tutelati nella attuazione di questa nuova tecnologia.

¿La relazione dell”Autorit&#224 per le Comunicazioni sullo stato del digitale terrestre sembra essere pi&#249 un augurio che una reale verifica della diffusione della nuova Tv¿, ha detto il Movimento.

¿La televisione digitale terrestre non &#232 affatto una realt&#224¿, prosegue MDC, ¿i decoder venduti sono poco pi&#249 di 200.000 mentre sussiste invece una generalizzata ingannevolezza nei messaggi pubblicitari inerenti i decoder gi&#224 denunciata all”Antitrust. La decantata interattivit&#224 attraverso cui sarebbe possibile partecipare direttamente a trasmissioni o giochi a premio &#232 a pagamento perch&#233 via telefono, ma nessuna pubblicit&#224 lo dice¿.

Il Movimento denuncia inoltre l”inadeguatezza degli impianti di antenna domestici nella ricezione del segnale TDT ed i costi ulteriori di circa 150 euro che i primi coraggiosi acquirenti dei decoder stanno affrontando per adeguare le antenne private, mentre nei condomini &#232 gi&#224 guerra tra vicini su chi debba sborsare i soldi.

La presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili &#232, inoltre, pura fantasia per il Movimento Difesa del Cittadino visto che il costo degli apparati interattivi &#232 di circa 450 euro meno il contributo statale di 150 euro pagato con le tasse degli stessi utenti. In Inghilterra i decoder costano circa 60 euro, mentre i tempi di attesa per la consegna in Italia si aggirano intorno ai 2 mesi. La stessa offerta di nuovi contenuti al pubblico &#232 poca cosa visto che la gran parte dei programmi &#232 identica a quella della Tv analogica.

Relazione dell”Autorit&#224 per le Garanzie nelle Comunicazioni

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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