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Le società di telecomunicazioni stanno facendo i conti con diverse difficoltà, alle quali si è aggiunto ultimamente anche l¿avvento di una nuova tecnologia, il VoIP, che rischia di destabilizzare i già fragili profitti legati alla telefonia fissa.
Dietro l¿acronimo VoIP (Voice over Internet Protocol) si nasconde un concetto molto semplice, che designa le tecnologie che consentono di digitalizzare la vocescomponendola in pacchetti, un po¿ come avviene per i dati trasmessi su Internet.
Gli impianti telefonici tradizionali, progettati per il traffico vocale, sono basati sulla tecnologia a commutazione di circuito (circuit switching). Quando si fa una telefonata il circuito di commutazione cerca una connessione fisica dal telefono del chiamante a quello del ricevente.
Nella commutazione di pacchetto (packet switching) invece non si realizza un circuito fisico tra trasmettitore e ricevitore: quando il trasmettitore ha un blocco di dati da spedire (nel caso del VoIP, voce), lo divide in blocchi più piccoli (pacchetti) che vengono trasmessi indipendentemente, uno alla volta, alla destinazione.
Il Voice Over IP, quindi, si concretizza nel trasferimento di conversazioni vocali sulla rete IP: la telefonata viene instradata via Internet attraverso un semplice server applicativo dell”azienda che, a quel punto, la inoltra sulla LAN/Wan aziendale oppure direttamente sulla tradizionale linea telefonica fino alla postazione dell¿utente destinatario.
Dunque, per poter effettuare una chiamata tramite VoIP, è sufficiente collegarsi al web, tramite il proprio fornitore d”accesso, utilizzare una cuffia con microfono incorporato o una cornetta specifica per PC e connettersi al Server IP, mediante un apposito software user-friendly.
Certo, la qualità della conversazione non è ancora delle migliori, ma trattandosi di un servizio a costo relativamente basso (quello della connessione alla rete) la gente e le imprese sembrano essere pronte a rischiare.
Le tecnologie di trasporto vocale su IP stanno cominciando a guadagnare sempre più terreno tra le diverse applicazioni tlc.
Nel 1999 esse non rappresentavano che l¿1,4% del totale delle infrastrutture tlc negli Usa, pari a un mercato di circa 71 milioni di dollari (dati Gartner Group).
Nel 2003 il mercato VoIP è passato al 56%, ossia a un valore di oltre 2 miliardi di dollari e, sempre secondo Gartner, il fenomeno è in piena ascesa tanto che nel 2007 la telefonia su Internet potrebbe rappresentare un mercato da 4 miliardi di dollari, il 97% del totale.
Queste previsioni, si sa, lasciano il tempo che trovano, perché sono sempre i consumatori a decretare il successo delle nuove tecnologie. Anche stando a questo assunto, però, il VoIP sembra avere un futuro brillante, dal momento che le aziende si dicono sempre più interessate a installare sistemi IP sulle proprie reti, per ottimizzare gli investimenti in Information & Communication Technology e ridurre i costi di gestione.
Pare infatti che oltre l¿80% dei 300 responsabili informatici interrogati dal sito specializzato Information Week siano fortemente interessati alla tecnologia.
Il 29% la usa già, il 18% la sta testando e il 34% prevede di installarla nel prossimo futuro.
Un¿azienda che si affida al VoIP, secondo i dati di Alcatel, beneficia di un ritorno sugli investimenti pari al 70% nel giro di 18/24 mesi, a fronte di investimenti per le infrastrutture ¿ che comprendono telefoni, risponditori, console per gli operatori, router e software di amministrazione del sistema ¿ di 150-200 mila euro.
Ma come calcolare il ritorno degli investimenti (ROI)?
Sicuramente, diversi vantaggi giustificano l¿investimento: tra questi innanzitutto il notevole risparmio sulle bollette telefoniche, che potrebbero ridursi anche della metà rispetto alle attuali connessioni telefoniche tradizionali.
Un altro vantaggio da non sottovalutare è quello derivante dall¿amministrazione centralizzata dei sistemi, che consente ai dirigenti aziendali di controllare i sistemi telefonici a partire da una sola console: tutti i trasferimenti e le modifiche di conto sono dunque enormemente facilitati, anche a distanza.
In più la telefonia IP apre la strada a nuovi e avanzati sistemi in aggiunta alla comunicazione verbale quali il Video conferencing, l”application sharing, e il white-boarding, capaci di rivoluzionare l”interazione e l”operatività a tutti i livelli, soprattutto considerando il fatto che oggi assistiamo al decentramento della filiera produttiva come strategia di molte tra le aziende europee.
I vantaggi del VoIP sono dunque tanti e gli operatori del settore, fiutato il business, si sono mobilitati alla ricerca di strumenti capaci di tranquillizzare le aziende che vogliono adottare la tecnologia.
Alcatel, ad esempio, ha realizzato un software capace di dare alle aziende una risposta accurata sul ROI incrociando più variabili: dal numero di dipendenti, al fatturato, dalle bollette telefoniche al numero delle sedi e alle loro dislocazioni geografiche.
¿Attualmente ¿ spiega il direttore vendite del gruppo francese ¿ l¿11% del traffico voce a livello mondiale transita su Internet. Dai dati raccolti dalla società di ricerche Gartner la percentuale lieviterà al 70%-80% entro la metà del decennio in corso. Questo significa che la domanda di soluzioni cresce repentina¿Tant¿è vero che già il 50% dei nostri nuovi prodotti si rivolgono alla telefonia IP¿.
Un esempio su tutti: in Francia, il Crédit Agricole Pyrénées Gascogne, 1800 dipendenti, 150 sedi, revenue di 100 milioni di euro, un budget IT di 10 milioni di euro l¿anno, ha investito 690 mila euro nella sostituzione delle apparecchiature analogiche obsolete con soluzioni di telefonia IP. Il risultato è stato un risparmio di 400 mila euro in poco più di un anno e mezzo, dovuto appunto alla riduzione dei costi delle chiamate tra le sedi periferiche, dei costi fissi per gli operatori nelle sedi, nonché ai risparmi delle telefonate verso i cellulari.
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