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Niente spin off per Rcs MediaGroup e rinnovo del Patto con gli attuali azionisti, più i tre ingressi attesi: Salvatore Ligresti (Premafin), Diego della Valle (Tod”s) o Francesco Merloni. Dalle ultime indiscrezioni trapelate da fonti della società, sembra essere questo l¿attuale orientamento
L”ipotesi di accordo, di cui ancora devono definirsi gli aspetti tecnici e legali, potrebbe essere considerato in questi giorni dagli azionisti.
Ma sicuramente appare tramontato, almeno per il momento, il progetto di una scissione del Gruppo. La smentita di questo spin off, che aveva sollevato varie polemiche tra gli soci stessi, è arrivato dallo stesso Cesare Romiti, che aveva presentato il dossier.
In questi giorni circolavano insistenti indiscrezioni sulla possibilità che il Gruppo decidesse di separare le attività della stampa ¿ Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, El Mundo e altre riviste ¿ da quelle che riguardano l¿editoria – Rizzoli, Fabbri, Bompiani in Italia, Flammarion in Francia ¿ per dar vita a due società separate, prevedendo poi la quotazione in Borsa della società scissa, Rcs2.
Si sosteneva infatti che la famiglia Romiti stava considerando l¿ipotesi di in un primo Gruppo, Rcs1 (stampa) che sarebbe finito nella mani degli attuali azionisti, e di un¿altra unità, Rcs2 (editoria, compresa la quota di El Mundo), che sarebbe toccata alla società Gemina che fa capo alla famiglia Romiti e ad altri azionisti Rcs, da Tronchetti Provera a Pesenti, da Generali a Edison.
Secondo le indiscrezioni, la famiglia Romiti voleva prendere il controllo della maggioranza di Rcs2, conservando però delle quote in Rcs1.
La società aveva confermato alla stampa che il dossier era allo studio ma “ad oggi – precisava – non è stato conferito alcun mandato di advisory né il tema ha ancora formato oggetto di esame da parte del Cda”.
“E” stata avviata la verifica se vi siano altri possibili interventi aggiuntivi e complementari, rispetto a quelli già contemplati nel piano, che possano favorire un”ulteriore e più accelerata creazione di valore per gli azionisti” e “tra gli interventi è stata presa in esame – si leggeva nel comunicato – anche la separazione di alcune attività″.
Ma ieri Cesare Romiti ha replicato un secco ¿No¿, di fronte a una precisa domanda sulla scissione. Il presidente di Rcs Quotidiani che non si è però sottratto a qualche indicazione sul vero nodo della partita, il rinnovo dell”accordo parasociale.
Una scadenza ¿che attira l”attenzione – ha riconosciuto l”ex presidente della Fiat -. Quindi se ne deve fare un altro – ha sottolineato – e ci sarà una riunione che stabilirà tutto“.
Quanto ai tempi, Romiti non ha escluso un rinnovo anticipato e ha replicato con un “non mi risulta” alle ipotesi di un rinvio di un anno delle decisioni. Tra le ipotesi circolate nelle ultime ore c”é infatti anche quella di un possibile patto-ponte, cioè un rinnovo del sindacato così com”é o con il solo nuovo ingresso di Ligresti, in attesa di trovare la soluzione adeguata.
Tra gli interessati ad entrare nel patto, c”è Salvatore Ligresti che ha richiesto ufficialmente di poter entrare, apportando l”intera quota (5,1%). Ancora da definire invece l”ingresso di Diego Della Valle (1,9%) e di Francesco Merloni (1%), oltre alla riconferma o meno di Gemina (9,2%).
Rimane tuttavia da definire l”entità delle quote da apportare al Patto da parte dei nuovi entranti.
Quanto a El Mundo, che secondo alcune voci avrebbe potuto passare sotto il controllo della famiglia Romiti insieme a Rcs Libri, in cambio della quota Gemina nel gruppo editoriale, “non c”è nessun progetto“, ha aggiunto Romiti.
Il piano in realtà non ha convinto alcuni membri del patto, in particolare la Fiat. L¿azienda automobilistica si sarebbe alleata con Mediobanca, Generali, Pirelli e con la famiglia Pesenti per difendere la tesi di una società Rcs2 interamente consacrata all¿edizione, quindi senza le partecipazioni di El Mundo.
Questi stessi azionisti si opponevano anche all¿ipotesi che i Romiti mantenessero un piede anche dentro Rcs1.
Da quando la gestione del Gruppo è passata nella mani dei due figli di Cesare Romiti, ¿I risultati finanziari della società non hanno cessato di andare giù¿, ha dichiarato una fonte.
Nel 2001, Rcs ha registrato 232 milioni di euro di perdite, contro un utile di 39 milioni nel 2000, e di 105,7 milioni nel 1997.
Nel primo trimestre dell¿esercizio in corso, la società ha registrato un utile pretasse in rialzo, ma sempre negativo a ¿4,4 milioni di euro.
Lo scorso anno, il perimetro del Gruppo è stato privato anche delle due società del tessile, Valentino e Fila, l¿una venduta al Gruppo Marzotto e l¿altra a degli americani.
Due anni fa si fece una gran parlare di questa storia, e del futuro che avrebbe avuto la società così ridimensionata. Qualcuno aveva anche considerato che la Fiat potesse farsi indietro per concentrarsi sulle proprie attività core. Ma la famiglia Agnelli non ha voluto rinunciare al Corsera.
Restano le critiche alla gestione Romiti, che sicuramente da tempo ormai non brilla.
Di fronte a questa situazione, l¿ipotesi della scissione potrebbe essere una soluzione elegante per dividersi questo piccolo mondo, con, da un lato, gli azionisti che si sono sbarazzati del loro nemico, e dall¿altro, una famiglia che manterrà un piede nella propria casa, aprendo però la porta a delle new entry.
Secondo alcune indiscrezioni, riportate da La Repubblica, si vocifera della possibilità che l¿Amministratore delegato di Vodafone Italia, Vittorio Colao, vada a prendere il posto dell¿attuale Ad Maurizio Romiti.
Addirittura pare che ieri sia arrivata la notizia che questa sostituzione ai vertici di Rcs possa arrivare entro questa settimana.
Alcuni rumor riportati da Il Giornale, riferiscono che il patto di sindacato della società sarà rinnovato per un anno, con l”ingresso di qualche nuovo socio, in attesa di cambiamenti più radicali che avranno invece luogo soltanto nel 2005.
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