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Si moltiplicano i test sulla sicurezza dei sistemi informatici dei Giochi olimpici, per assicurare la rete da eventuali intrusioni. Per Atos Origin un¿eventuale falla nei sistemi sarebbe la più grave minaccia per le Olimpiadi.
A meno di 100 giorni dall¿inizio dei Giochi di Atene, Atos Origin – leader nel mondo dei servizi globali di Information Technology (IT) – si mostra sereno riguardo alla sicurezza delle rete informatica dei Giochi, di cui si occuperà fino al 2008.
Questa rete ha subito centinaia di attacchi esterni dall¿ultima edizione, che si è tenuta nel 2002 a Salt Lake City. Atos crede che quest¿estate i pirati informatici faranno lo stesso e sferreranno i loro colpi ai sistemi informatici delle Olimpiadi.
¿Abbiamo registrato una forte attività Internet¿, ha dichiarato Yan Noblot, responsabile sicurezza per Atos Origin.
Ad Atene, il suo team avrà la responsabilità di esaminare i circa 200.000 alert, per classificarli e ¿individuare i comportamenti anomali¿, che in seguito saranno oggetto di un¿analisi tecnica più approfondita.
Tuttavia, la più grande minaccia per Yan Noblot non riguarderà la sicurezza informatica, ma quanto i rischi fisici: per esempio, se un individuo riesce a corrompere un impiegato per ottenere una tessera di accredito ufficiale, avrebbe accesso a differenti siti e installazioni.
E non si considera solo la minaccia del terrorismo, ma anche le manifestazioni no global.
¿Una defaillance nel processo di accreditamento, può tradursi in un rischio per la sicurezza fisica; è quindi diventare una situazione cruciale¿.
Sebbene sussistano ancora dei dubbi sul numero dei siti olimpici che saranno terminati per la cerimonia d¿apertura del 13 agosto, i responsabili informatici hanno previsto una seconda fase di messa a punto tecnica per il 14 giugno.
Riguarderà solo alcuni luoghi, e dovrà simulare la risposta delle squadre per i quattro giorni che si annunciano come i più pesanti per le Olimpiadi.
Uno degli investimenti più importanti riguarda un sistema di sicurezza di tipo militare Command and Control, che è costato 255 milioni di euro.
Yan Noblot spiega cha da qui all¿inizio delle Olimpiadi, saranno effettuai 200.000 ore di test, e dovranno essere individuati almeno 10.000 errori sui quali intervenire.
L¿infrastruttura è stata già testata. Il principio è quello di difendere dai rischi introducendo delle nuove tecnologie unicamente là dove sono necessarie.
In questo contesto, le piattaforme scelte sono quelle di Unix e Windows; Linux non aveva le stesse possibilità.
¿Per ridurre i rischi di un progetto, un buon metodo è quello di riutilizzare l¿architettura e i sistemi già provati¿, ha commentato il responsabile di Athos, aggiungendo che ¿Quando abbiamo cominciato, i sistemi Linux erano solo al loro inizio. A Salt Lake City, abbiamo usato Windows NT4 e oggi siamo configurati con Windows2000¿.
Il parco informatico dei Giochi Olimpici, diviso per 60 luoghi differenti, per 10.500 atleti e 21.500 rappresentati dei media, conterà in totale 1.400 Pc e 1.000 server. Il supporto tecnico sarà assicurato da circa 1.400 impiegati di Atos Origin, e da 2.000 volontari i cui precedenti penali sono stati verificati dalla polizia.
Precedentemente era IBM che curava i servizi Information Technology del Comitato Internazionale Olimpico (IOC – International Olympic Committee).
Nel 2002, Sema Group ha ottenuto il contratto dall¿IOC per quattro edizioni: dalle Olimpiadi invernali di Salt Lake City a quelli estivi di Pechino nel 2008. successivamente Sema si è fusa con la divisione informatica di Schlumberger, e oggi Schlumberger Semafa parte del Gruppo AtosOrigin.
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