Italia
Dopo l¿approvazione della Legge Urbani, che regolamenta la normativa in materia di diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, approvata dal Senato il 18 maggio scorso, diversi siti istituzionali sono stati oggetto di attacchi informatici. Si è trattato di un tentativo di rendere inaccessibili i siti Internet ufficiali per protesta contro il provvedimento antipirateria. Il tentativo sarebbe solo parzialmente riuscito grazie alle contromisure apportate dalle autorità. Per alcune ore della mattinata è stato difficile connettersi ai siti del governo e della Siae, mentre sono stati oscurati a lungo, quelli della Camera, del Senato e della Gazzetta ufficiale. La Polizia postale ritiene possibile che l”iniziativa sia riconducibile alle manifestazioni di protesta organizzate contro la legge Urbani. ¿Stiamo operando da ieri su questa vicenda, la segnalazione ci è giunta dai carabinieri e ci siamo immediatamente attivati. Il fatto è che il mondo Internet è talmente vasto e complesso che chi è in possesso dell”adeguata preparazione ha la possibilità di interferire in qualche modo. Ma in questo caso – precisano dalla Polizia postale – non si è andati più in lá di qualche disturbo sulla Rete¿. La via scelta per dare corpo alla protesta è quella delnetstrikeuna sorta di sit-in telematico, con migliaia di utenti che si collegano contemporaneamente allo stesso sito rendendolo, di fatto, non più visibile, da molti considerata ai confini della legalità: la protesta contro i siti in questione, secondo un comunicato anonimo, disponibile sempre online, durerà fino a quando i pirati non otterranno gli effetti sperati, ovvero la revisione della legge. La notizia è stata ripresa dalla Fapav (Federazione Antipirateria Audiovisiva), laFpm (Federazione contro la Pirateria Musicale) e la Fimi(Federazione dell”Industria Musicale Italiana), per riportare i dati di un¿indagine condotta da ACNielsenCRA, commissionata da FPM, secondo la quale tra gli utenti di Internet ed i possessori di Cd masterizzati cresce la consapevolezza dell”illegalità. Si è infatti ridotto il numero degli italiani che ritengono che non ci sia nulla di male ad acquistare un Cd masterizzato, secondo la ricerca, dal 51,2% del 2002 al 37,4%. I dati sono stati diffusi a pochi giorni dall¿approvazione della legge Urbani che ha come obiettivo la lotta alla diffusione illegale via Internet di opere di ingegno e una serie di interventi a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo, proposto dal ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani, sollecitato dalle industrie del settore e fortemente osteggiato da una parte degli utenti che lo ritengono illiberale. Secondo quanto prevede la Legge Urbani, tutte le opere di ingegno che saranno immesse in Rete dovranno avere un bollino Siae e potranno essere scaricate privatamente. Chiunque provvedesse al downloading di opere senza tale iscrizione, rischia una sanzione di 154 euro che può arrivare fino a 1.032 euro in caso di recidiva. Le sanzioni sono diverse, a seconda che il reato viene commesso da chi lo faccia a scopo di lucro o se il downloading e lo scambio di file sulle reti peer-to-peer avvenga in realtà semplicemente per uso strettamente privato. Questo aspetto è stato quello su cui maggiormente si sono battuti gli oppositori al Dl Urbani. Si teme infatti che non sia abbastanza chiara la distinzione, con rischio per il semplice utente che dalla Rete scarica opere per un mero interesse personale e non per guadagnarci in barba al diritto d¿autore. Viene anche introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori. Novità anche per gli enti lirici – tra cui la riduzione dal 12 all”8% del contributo per la partecipazione di soci privati alle attività delle fondazioni – mentre restano stabilite a 90 milioni di euro per il 2004 le risorse per il cinema. I 655 emendamenti presentati da maggioranza e opposizione all”art. 1 del Decreto legge sulle norme antipirateria e sui provvedimenti per il cinema sono stati tutti ritirati, per consentire la conversione del decreto che altrimenti sarebbe decaduto. Sicuramente non è uscito soddisfatto da questa battaglia il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente dell”Intergruppo Bicamerale per l”Innovazione Tecnologica, che definisce il Decreto Urbani, un ¿Decreto sbagliato nel metodo e nel merito¿. Cortina ha spiegato infatti che ¿il testo prevede il carcere per chi scarica un file Mp3 o una film dalla Rete, prevede un bollino che di fatto bloccherebbe Internet in Italia, prevede una tassa su Cd, masterizzatori e software che soffocherà il nostro mercato dell”ICT¿. Da qui, l¿impegno di Urbani a presentare in un articolo apposito le necessarie correzioni che eliminino il rischio di conseguenze penali per chi scambia materiale protetto da copyright. Il ministro ha assicurato che alcune modifiche saranno accolte nel provvedimento annuale sui Beni culturali, che dovrebbe essere presentato martedì prossimo alle Camere. A cominciare dalla formula scelta per indicare quando scattano le sanzioni per i pirati: l”attuale ¿per trarne profitto¿ dovrebbe tornare ad essere l”iniziale ¿per fini di lucro¿. Cortiana ha affermato che il decreto Urbani è in evidente contrasto con la Direttiva europea sulla proprietà intellettuale. Ma successivamente, dopo l¿impegno preso dal ministro, il senatore ha deciso di ritirare gli emendamenti. C”è da dire che non si sa ancora come sarà modificata tale legge nei singoli particolari e se ci sarà un annullamento totale o parziali delle sanzioni. Inoltre, occorre ricordare che nulla è stato detto sull”eliminazione del bollino Siae per i contenuti pubblicati su Internet e riguardo le tasse su Dvd e masterizzatori. ¿Non possiamo discostarci ¿ ha concluso Dal Pino – da un”Europa che nell”ultimo periodo ha emanato diverse Direttive per l”armonizzazione della tutela della proprietà intellettuale, introducendo normative disomogenee che riflettono interessi puramente nazionali, e chesono in contrasto con quelle vigenti in Europa”. Ma non tutti condividano, quanto dichiarato dagli oppositori alla Legge Urbani. Nei giorni scorsi Key4biz.it ha pubblicato un articolo a firma del Direttore generale della Fimi, Enzo Mazza, nel quale si poneva l¿accento su un altro aspetto della situazione. ¿Nessuno vuole mettere in dubbio l”importanza della rete internet o delle nuove tecnologie (che peraltro vedono oggi l”industria discografica in prima fila nell”offerta online), ma ciò non può significare l”esproprio di diritti altrui¿, ha scritto Mazza. Il Direttore generale della Fimi ha aggiunto che ¿Vi sono gruppi musicali o artisti che hanno già scelto di fornire liberamente le proprie opere anche su sistemi p2p ma non si capisce perché coloro che ritengono di non dover autorizzare la distribuzione gratuita dei propri brani tramite le reti di file-sharing debbano ¿subire¿ la diffusione illegale delle proprie opere¿. ¿Quale incentivo ci sarebbe alla creatività per artisti o etichette discografiche se automaticamente, non appena immessi in commercio, i brani musicali fossero offerti allo stresso tempo gratuitamente da migliaia di persone e ciò fosse considerato come una semplice copia personale?¿ Presentando i dati ACNielsenCRA, Fapav, Fpm e Fimi dicono di ritenere che contro la pirateria sia necessario esprimere posizioni inflessibili ed intransigenti a tutela del patrimonio culturale italiano. E affermano che “gli attacchi in corso ad alcuni siti istituzionali che sarebbero da ricondurre all”entrata in vigore della legge Urbani sulla pirateria confermano che le norme contenute nella nuova legge colpiscono al cuore coloro i quali ritengono che la rete internet sia un terreno in cui praticare l”illegalità“.
Pier Luigi Dal Pino del Comitato Italiano BSA (Business Software Alliance) ha dichiarato a Key4biz.it che ¿L”approvazione del decreto legge Urbani senza le modifiche richieste da BSA èuna grave sconfitta per il Paese ed un grave danno per l”industria dell”IT e per i consumatori italiani¿.
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprietà intellettuale