Europa
EMI, la terza casa discografica del mondo, ha annunciato oggi utili in ribasso, conformi alle attese del mercato.
La major ha registrato utili pretasse, escludendo le voci straordinarie e l”ammortamento del goodwill, di 163,3 milioni di sterline (243,7 milioni di euro) per l¿esercizio 2003-2004, chiuso il 31 marzo scorso, in perdita dell¿8,7%, come ha indicato la società in un comunicato.
Il fatturato è arrivato a 2,121 miliardi di sterline, con un calo del 2,5% rispetto all¿esercizio precedente. A tasso di cambio costante, il ribasso è stato dell¿1,4%.
La flessione subita da EMI, è sicuramente minore rispetto a quello subita dal mercato mondiale della musica, che per l¿esercizio in esame, si è ridotto del 5,6%, ha sottolineato nel comunicato EMI. La sua quota di mercato è aumentata per arrivare al 13,2%, contro il 12,7% di un anno fa.
Le vendita di musica sono aumentate per il 2% a 1,723 miliardi di sterline. Queste cifre sono conformi alle attese degli analisti, che prevedevano un utile pretasse compreso tra 161 e 167 milioni.
Eric Nicoli, presidente di EMI, ha dichiarato che ¿Per la prima volta da diversi anni, ci sono dei segni incoraggianti di miglioramento del mercato, in particolare negli Stati Uniti, che è il mercato più importante¿.
Aggiungendo che ¿Anche se alcune regioni rimangono difficili, ci aspettiamo che il mercato mondiale registri delle migliori performance rispetto allo scorso anno¿.
Il presidente di EMIha poi fatto riferimento alla pirateria, specie quella online, a cui le major discografiche attribuiscono gran parte della responsabilità per la crisi del mercato di settore. Nicoli ha riferito che gli sforzi della società, per contenere il dilagante fenomeno, stanno dando i primi risultati e si sta registrando una notevole crescita del downloading di musica dai siti legali.
A fine marzo, EMIha annunciato un rigido piano di tagli per ridurre i costi del Gruppo. Gli interventi riguardano in particolare la produzione di Cd e Dvd, cosa che in altri termini si traduce con la necessità di ridurre del 20% i dipendenti nelle varie divisioni. La major ha anche comunicato la propria intenzione di ridurre il numero degli artisti sotto contratto.
L¿utile netto per l¿esercizio 2003-2004 rimane negativo, per 71,6 milioni, contro un utile di 234,2 milioni dell¿esercizio 2002-2003.
Sugli utili dell¿esercizio in esame, bisogna calcolare una spesa di 138,3 milioni per la riorganizzazione del portafoglio artisti e un¿altra spesa di 16,5 milioni per la chiusura della produzione di Dvd e Cd in Europa e negli Stati Uniti.
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