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Il fornitore d¿accesso a Internet, America Online (AOL) ha dichiarato che il numero delle eMail commerciali non sollecitate (UCE – Unsolicited Commercial eMail) ricevute dai propri utenti si è ridotto del 20-30% da un anno a questa parte, ma una larga maggioranza di utenti dubitano ancora che il flusso possa diminuire rapidamente.
Una commissione del Senato americana ha convocato ieri una gran numero di operatori impegnati nella lotta allo spamming per commentare i primi risultati sortiti della legge federale entrata in vigore il primo gennaio scorso.
Questa legge, battezzata Can-Spam Act, si rivelata essere ¿una buona legge in un buon momento per delle buone ragioni¿, ha commentato il vicepresidente di AOL (Gruppo Time Warner) Ted Leonsis, che ha aggiunto che le nuove disposizioni normative hanno contribuito a ridurre la posta non desiderata che invade quotidianamente gli e-box degli utenti.
Il primo Isp del mondo ha sottolineato che da un anno, i propri abbonati hanno ricevuto in media 20-30% di spam in meno.
James Guest, presidente dell¿associazione dei consumatori Consumers Union, non si ritiene ugualmente soddisfatto della nuova legge federale, che prevede delle pesanti multe per coloro che inviano questo tipo di eMail, la maggior parte delle quali a contenuto chiaramente pornografico, senza chiedere un precedente consenso all¿utente.
Un¿indagine condotta lo scorso marzo, su più di 2.000 internauti statunitensi, ha rilevato che per l¿80% degli intervistati la quantità di spam ricevuta non si è ridotta rispetto a dicembre, il mese prima che entrasse in vigore la legge, ha dichiarato Guest.
Anche se questa legge rivela i notevoli sforzi delle istituzioni nel tentativo di arginare un fenomeno che sta diventando sempre più fastidioso, Guest ritiene che ¿¿l¿ingegnosità degli spammer sembra senza limiti ed è una grande sfida per il Congresso seguirne il ritmo¿.
Shinya Akamine, presidente del produttore di software antispam Postini, ha dichiarato che ¿¿i recenti arresti hanno riguardato piccoli operatori che inviano una quantità insignificante di spam¿.
Il presidente ha rimarcato che ¿lo spam diventa sempre più personalizzato e unico. Gli spammer mettono anche meno contenuti nei loro messaggi e meno contenuti vuol dire meno materia da rilevare per i filtri tradizionali¿.
Jana Monroe, rappresentante della divisione cyber-criminalita dell¿FBI, ha sottolineato che prima del Can-Spam Act, le autorità ¿erano prive di mezzi legali per poter rispondere adeguatamente al problema dello spam¿. Prima dell¿approvazione della legge, molti degli inquirenti ritenevano la lotta persa in partenza.
Un professionista del marketing online ha criticato l¿eccessivo slancio dei fornitori d¿accessi in questa lotta allo spam. ¿E¿ possibile ¿ ha detto Ronald Scelson, di Scelson Online Marketing ¿ trovarsi il nome dell¿azienda e l¿indirizzo IP (Internet protocol) completamente bloccati nello spazio di quattro ore e non poter così inviare le proprie eMail a più della metà di Internet¿, con notevoli disagi, specie per chi usa la Rete per motivi di lavoro.
Un¿azienda si trova così sulla Black List, proprio nel momento in cui cercava di conformarsi alle nuove disposizioni, spedendo delle eMail in cui si riportava chiaramente la propria identità e il carattere del messaggio, come richiesto dalla legge.
L¿Italia è stata tra i primi Paesi europei ad adeguarsi, il 16 settembre, alle normative europee in fatto di protezione dei dati, con il Codice delle Comunicazioni Elettroniche, adottato con il Decreto Legislativo n. 259 del 1 agosto 2003.
Il Garante per la privacy ha stabilito che l¿invio sistematico e a scopi di profitto di eMail non autorizzato può essere denunciato all¿autorità giudiziaria. Sono previste varie sanzioni ¿ multe fino a 90mila euro – e, nei casi più gravi, la reclusione da sei mesi a tre anni.
Per gli Usa, la promulgazione di questa legge rappresenta l¿ultima tappa di un iter durato sei anni, ma secondo il parere di alcuni esperti ci vorranno anni prima che produca dei risultati soddisfacenti.
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