Europa
Fermento a Bruxelles. L¿Unione europea sta preparando una lista di obiezioni che riguardano la fusione tra Sony e BMG (Bertelsmann Music Group).
La decisione era inizialmente attesa per il giugno prossimo, ma la Commissione Ue ha fatto recentemente sapere in un comunicato che la nuova data fissata è quella del 22 luglio.
I quattro mesi di indagine sono stati sospesi lo scorso 13 aprile, per dare tempo alla Commissione di ottenere informazioni aggiuntive necessarie da entrambe le parti.
Questo tipo di accordi richiedono un esame molto approfondito, avevano fatto sapere da Bruxelles.
Tilman Lueder, uno dei portavoce degli uffici del Commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti, aveva detto, a margine di una conferenza stampa indetta appositamente, che l”esame sulla fusione era stato ritardato dopo che l”Unione europea aveva chiesto ulteriori informazioni alle compagnie.
Lueder aveva detto che un nuovo ultimatum sul termine dell”esame sarebbe stato fissato quando le società avrebbero fornito le informazioni richieste.
La sospensione ha naturalmente spinto più in là la data di scadenza della revisione, originariamente prevista per il 22 giugno.
Sono stati effettuali alcuni studi sull¿impatto che la fusione delle due major della musica avrebbe sul prezzo dei dischi.
La Ue ha quindi delle obiezioni pesanti da contrapporre al progetto di fusione tra Bertelsmann e Sony.
Una fusione che i due giganti dei media ritengono necessaria dalla spettacolare crisi del mercato della musica. Ricordiamo che in Germania le vendite dei dischi sono cadute del 50% in soli tre anni.
Bisogna quindi reagire e reagire in fretta. Sony e BMG hanno scelto di avviare questa operazione, che porterà alla creazione della joint venture SonyBMG, per salvare le divisioni.
Il Commissario Monti, però non sembra essere dello stesso avviso. Secondo il Financial Times, le obiezioni dalla Commissione sono numerose.
Concentrazione del mercato, distorsione della concorrenza, il timore di violazione delle regole antitrust anche per quel che riguarda l”integrazione verticale di società affiliate attive su altri mercati, come quello Tv di BMG e servizi di music downloading e lettori portatili di Sony Corp.
Sono questi i nodi centrali, su cui saranno chiamati a rispondere le due major e sui quali dovranno operare dei rimedi, prima che la Commissione prenda la decisione definitiva, il 22 luglio prossimo.
Il Gruppo tedesco, sostiene la Ue, potrebbe ad esempio sfruttare la posizione leader nelle trasmissioni radiotelevisive in Europa della sua controllata RTL per dare accesso privilegiato alla musica SonyBMG.
La società giapponese invece potrebbe precludere il catalogo musicale della nuova jointventure ai suoi concorrenti nel campo dei servizi di downloading e dei lettori portatili di musica digitale.
L”intesa con Sony, notificata a Bruxelles il 9 gennaio, lascia separate le attività di pubblicazione, produzione e distribuzione di dischi delle imprese. Il rischio di posizione dominante riguarda invece l”ingaggio degli artisti, la registrazione delle canzoni, le operazioni di marketing per gli artisti e i loro lavori e la vendita di Cd.
Per quanto riguarda gli oppositori a questa fusione, preferiscono restare prudenti. Secondo L¿unione dei produttori indipendenti ¿¿e¿ davvero difficile poter sapere che decisione prenderà la Commissione¿.
Una soluzione potrebbe essere quella di cedere una parte della nuova unità. Sarebbero propensi verso questa soluzione, sia il Commissario Ue alla Concorrenza, Mario Monti, che le case discografiche indipendenti.
L¿altra possibilità per SonyBMG sarebbe di proporre degli accordi di distribuzione con le altre etichette.
In particolare nell¿ambito delle vendite di musica online. Sarebbe quello che Vivendi aveva proposto, quattro anni fa, al fine di avere l¿OK delle Autorità di Bruxelles alla sua fusione con Universal.
Questa seconda ipotesi sarebbe meno dolorosa per Sony e BMG, che non sarebbero costrette a cedere asset ai loro maggiori competitor.
I concorrenti come Apple e le etichette indipendenti europee riunite nell¿Associazione Impala stanno già affilando i coltelli.
Apple, la società presieduta da Steve Jobs, che si è lanciata nella musica con il negozio di dischi online iTunes Music Store, si è detta intimorita da questa fusione che darebbe a Sony un vantaggio considerevole in termini di concorrenza sul mercato del downloading.
D¿altra parte, il Gruppo giapponese dovrebbe lanciare prossimamente il proprio servizio, con il nome di Sony Connect e Music Box.
Dalla loro, gli indipendenti guidati dal patron di Naïve, Patrick Zelnik, e dal presidente di Impala, Michel Lambot, non risparmieranno le loro forze.
Ricordiamo che sono stati loro ad avere la meglio sul progetto di fusione Warner ed EMI, due anni fa.
Bertelsmann spera di ottenere l”OK e di chiudere l”accordo per settembre, secondo quanto riferito la scorsa settimana dal suo Amministratore delegato Günter Thielen.
Intanto dall¿Antitrust, hanno richiesto a tutti gli interessati, compresi coloro che osteggiano l”operazione, come alcune associazioni di etichette indipendenti, di trasmettere altri dati, memorie scritte e osservazioni utili a valutare con completezza la questione.
Lontano, quindi, dall¿ottimismo di Günter Thielen, che la scorsa settimana pensava di ottenere l¿OK dalla Commissione, con qualche aggiustamento sul mercato di qualche Paese in cui le due società operano. Sicuramente solo questo non sarà sufficiente per convincere l¿Antitrust.
Ma Bertelsmann e Sony avranno senza alcun dubbio tutto il tempo per spiegarsi nelle prossime settimane, quando dovranno decidere dei rimedi da adottare.
Da parte della Commissione, questa volta bisognerà che sia sicura del fatto suo, per opporsi ancora una volta a una fusione nella musica, anche perché ha già respinto diversi tentativi in soli quattro anni.
Ma anche per non essere accusata a posteriori d¿aver lasciato il mercato della musica affondare senza aprirsi ad alcuna soluzione.
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