Europa
La prima chiesa su Internet, ha fatto sapere che dovrà limitare le possibilità dei fedeli di interagire durante i sermoni virtuali a causa di diversi incidenti provocati da internauti blasfemi che sempre più spesso disturbano le funzioni con ingiurie sataniche urlate dall”altare.
Lanciata la scorsa settimana in Gran Bretagna, ¿The Church of Fools¿ permette di pregare on line in modo interattivo, cioè attraverso un avatar (un alter ego digitale) che può inginocchiarsi, cantare, discutere con gli altri fedeli ascoltare i sermoni o lanciare Alleluia a suo piacimento.
La chiesa virtuale è stata creata per permettere ai fedeli impossibilitati a recarsi fisicamente in un luogo di preghiera, di partecipare a funzioni religiose, ma anche per verificare se sia possibile praticare un culto online.
Secondo i creatori ¿ i metodisti britannici ¿ il sito attira tra le 5 mila e le 10 mila persone ogni giorno, 60 mila nei primi due giorni di apertura.
Ma, tra le schiere di fedeli che riempiono i banchi virtuali, anche diversi ¿disturbatori¿ che hanno costretto la società a eliminare la funzione che consentiva agli utenti di ¿gridare¿ le proprie riflessioni all¿intera congregazione durante i dibattimenti religiosi.
¿Come tutti i forum su Internet ¿ spiega il webmaster del sito Stephen Goddard ¿ abbiamo avuto qualche problema. Ogni giorno che passa, dobbiamo aumentare i livelli di sicurezza per eliminare i comportamento di disturbo, come le azioni profane¿.
Molti si sono infatti introdotti sul sito soltanto per gridare frasi blasfeme come ¿Satana vi ama¿, utilizzando nickname razzisti e costringendo i curatori del sito a chiudere al pubblico alcune zone come l¿altare e il leggio.
E, soprattutto, i responsabili del sito si riservano il diritto di disconnettere chiunque cerchi di creare problemi, in una sorta di ¿scomunica¿ virtuale.
¿In un certo senso – spiega ancora Goddard ¿ ci troviamo di fronte alle stesse difficoltà incontrate dai primi predicatori che dovevano affrontare l¿ ostilità delle persone che risiedevano nei pressi di nuove comunità religiose. Nonostante questo, però, la chiesa ha continuato a generare nuovi luoghi di culto. E così faremo noi, anche nel cyberspazio¿.
Come in ogni chiesa che si rispetti anche nella “Church of fools” vigono infatti regole e divieti: ad esempio non si può passeggiare tra i banchi o chattare con altri fedeli durante la funzione.
Queste restrizioni hanno causato non pochi problemi da parte di chi, pur non essendo animato da intenzioni blasfeme, disturbava le attività religiose credendo di trovarsi in una comune chat room e non in uno spazio sacro creato per la contemplazione.
Tutti gli elementi della chiesa virtuale ¿ il pulpito, i banchi, l¿altare, le arcate gotiche ¿ sono abbastanza verosimili, in senso cartoonistico, ma i predicatori e i membri della congregazione sono del tutto reali e si connettono via web uno con l¿altro per prendere parte alle funzioni.
Tra l¿altro, il sermone inaugurale è stato pronunciato dal vescovo di Londra Richard Chartres, che ha dichiarato: “Usiamo questo dono, fatto alla nostra generazione, per curare, non per ferire, per aprire gli occhi e le orecchie dello spirito”.
E reali sono anche le offerte in denaro, che il vicario invita a fare via sms.
I britannici non sono certo nuovi a bizzarre iniziative religiose: lo scorso anno è stata la volta della chiesa ¿portatile¿, una struttura gonfiabile completa di organo e pulpito in polivinile.
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