Italia
Diventa legge dello Stato il controverso Decreto Urbani in materia di diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, approvato ieri dal Senato. Le disposizioni normative hanno come obiettivo la lotta alla diffusione illegale via Internet di opere di ingegno e una serie di interventi a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo. Il Decreto ha ottenuto voto favorevole dalla maggioranza, mentre hanno votato contro Prc, Pdci e Verdi. Si sono astenuti Margherita, Ds e Udeur. La maggioranza ha fatto di tutto per fare approvare il Decreto, che altrimenti il 22 maggio sarebbe decaduto. L”assemblea di Palazzo Madama ha esaminato anche alcuni ordini del giorno presentati, alcuni dei quali accolti dal governo, come quello a firma del Verde Fiorello Cortiana, frutto di un accordo maggioranza e opposizione con la mediazione del ministro Urbani. I 655 emendamenti presentati da maggioranza e opposizione all”art. 1 del Decreto legge sulle norme antipirateria e sui provvedimenti per il cinema sono stati tutti ritirati. Secondo quanto prevede la Legge Urbani, tutte le opere di ingegno che saranno immesse in Rete dovranno avere un bollino Siae e potranno essere scaricate privatamente. Chiunque provvedesse al downloading di opere senza tale iscrizione, rischia una sanzione di 154 euro che può arrivare fino a 1.032 euro in caso di recidiva. Le sanzioni sono diverse, a seconda che il reato viene commesso da chi lo faccia a scopo di lucro o se il downloading e lo scambio di file sulle reti peer-to-peer avvenga in realtà semplicemente per uso strettamente privato. Questo aspetto è stato quello su cui maggiormente si sono battuti gli oppositori al Dl Urbani. Si teme infatti che non sia abbastanza chiara la distinzione, con rischio per il semplice utente che dalla Rete scarica opere per un mero interesse personale e non per guadagnarci in barba al diritto d¿autore. Viene anche introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori. Novità anche per gli enti lirici – tra cui la riduzione dal 12 all”8% del contributo per la partecipazione di soci privati alle attività delle fondazioni – mentre restano stabilite a 90 milioni di euro per il 2004 le risorse per il cinema. Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Giuliano Urbani, si è detto soddisfatto: ¿Il Parlamento ha riconosciuto l”urgenza che il governo ha indicato come motivo del Decreto legge¿. Urbani ha anche sottolineato che per quanto riguarda le misure antipirateria per scambi interpersonali vi è ¿bisogno di una sperimentazione perché siamo il primo Paese europeo ad adottarle¿. Sicuramente non esce interamente soddisfatto da questa battaglia il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente dell”Intergruppo Bicamerale per l”Innovazione Tecnologica, che definisce il Decreto Urbani, un ¿Decreto sbagliato nel metodo e nel merito¿. Cortina ha spiegato infatti che ¿il testo prevede il carcere per chi scarica un file Mp3 o una film dalla Rete, prevede un bollino che di fatto bloccherebbe Internet in Italia, prevede una tassa su Cd, masterizzatori e software che soffocherà il nostro mercato dell”ICT¿. Da qui, l¿impegno di Urbani a presentare in un articolo apposito le necessarie correzioni che eliminino il rischio di conseguenze penali per chi scambia materiale protetto da copyright. Il ministro ha assicurato che alcune modifiche saranno accolte nel provvedimento annuale sui Beni culturali, che dovrebbe essere presentato martedì prossimo alle Camere. A cominciare dalla formula scelta per indicare quando scattano le sanzioni per i pirati: l”attuale ¿per trarne profitto¿ dovrebbe tornare ad essere l”iniziale ¿per fini di lucro¿. ¿Ora – ha detto Cortiana – invito tutti quelli che hanno costruito questa battaglia insieme a noi a continuare a fare pressioni sul governo perché rispetti gli impegni presi¿. Impegniamo il governo a rispettare gli impegni. Sarà il titolo della campagna che partirà da oggi affinché il ministro non si tiri indietro. Il senatore verde ha aggiunto ¿¿vogliamo vincere la corsa contro l”ignoranza sui temi di Internet e della Società dell”Informazione, nella speranza che i Ministri smettano di decretare su materie delicate come questa, ma consentano di acquisire le conoscenze necessarie per un dibattito consapevole¿. Nella mattinata, in Senato, Cortiana aveva riassunto i 750 emendamenti proposti affermando che il decreto Urbani è in evidente contrasto con la Direttiva europea sulla proprietà intellettuale. Ma successivamente, dopo l¿impegno preso dal ministro, il senatore ha deciso di ritirare gli emendamenti. C”è da dire che non si sa ancora come sarà modificata tale legge nei singoli particolari e se ci sarà un annullamento totale o parziali delle sanzioni. Inoltre, occorre ricordare che nulla è stato detto sull”eliminazione del bollino Siae per i contenuti pubblicati su Internet e riguardo le tasse su Dvd e masterizzatori. Dal Pino ha informato che adesso il Comitato conta ¿sull”impegno preso da tutti, anche dal Ministro Urbani, per emendare il Decreto legge nell”ambito dell”intervento annuale sui beni culturali e le attività sportive, che sarà presentato alle Camere già settimana prossima, eliminando le disposizioni sul bollino virtuale e sull”estensione del compenso per copia privata¿. ¿Non possiamo discostarci ¿ ha concluso Dal Pino – da un”Europa che nell”ultimo periodo ha emanato diverse Direttive per l”armonizzazione della tutela della proprietà intellettuale, introducendo normative disomogenee che riflettono interessi puramente nazionali, e chesono in contrasto con quelle vigenti in Europa”. Da settimane ormai erano state organizzate diverse iniziative di protesta contro il Dl Urbani. Anche l¿Associazione consumatori Altroconsumo è intervenuta nel merito, ¿dobbiamo riscontrare ¿ si legge nella nota – che gli emendamenti approvati successivamente alla Camera hanno addirittura peggiorato il testo del provvedimento che continuiamo a ritenere incostituzionale, inopportuno e illegittimo, pericolosamente lesivo della certezza del diritto e nocivo per un sano sviluppo del mercato in questo settore¿. Lunedì scorso, l¿eurodeputato della Lista Bonino, Marco Cappato, ha organizzato un¿azione di disobbedienza civile in aperta violazione del decreto in questione. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell”azione, nella sede del Partito Radicale, sono intervenuti Fabrizio Veutro, legale esperto in materia informatica, ed Emmanuele Somma, Direttore di Linux Magazine, che hanno illustrato le disposizioni contenute nel Decreto e gli effetti negativi per la legittima diffusione delle opere d”ingegno in rete, nonché i rischi per le libertà individuali di tutti i cittadini, come si legge nel comunicato diramato alla stampa. L¿eurodeputato Cappato ha tenuto a precisare come l¿emanazione di un decreto d¿urgenza, ¿in una materia così delicata, sia non solo del tutto ingiustificata, ma anche illegittima sotto il profilo della legislazione comunitaria¿. A riguardo, Cappato spiega che le disposizioni normative della Ue prevedono la previa notifica all”Unione europea, conformemente alla Direttiva 98/34. L¿eurodeputato ha dichiarato che ¿¿la generalizzata criminalizzazione di un comportamento tanto diffuso quale lo scaricamento di materiale digitale in Rete non servirà all”industria per recuperare il ritardo accumulato nell”adeguamento del proprio modello di business¿. Invece, secondo Cappato rischia di ¿pregiudicare lo sviluppo di una Rete libera e aperta, in particolare relativamente alla diffusione di contenuti autoprodotti e di opere distribuite con il consenso dell”autore¿. Al termine della conferenza stampa, Cappato si è collegato con un computer a una rete di scambio peer-to-peer, da dove ha scaricato la versione non distribuita in Italia del film Blade runner, mostrando al pubblico presente i primi fotogrammi. Ed è proprio questo il punto della questione: se il ministro modificherà velocemente il decreto, Cortiana e il popolo della Rete avranno vinto, altrimenti sarà davvero una pesante sconfitta. Nel merito della vicenda è intervenuto anche Beppe Caravita: “Ora Urbani ha preso l”impegno (pubblico) a emendare il decreto sui tre punti (galera, tassa, bollino blu) eliminandoli usando la solita legge omminbus della Cultura. L”impegno è di farne una corsia preferenziale (in Commissione e sede deliberante) con approvazione veloce”. Marco Cappato invece fa notare la contraddittorietà della scelta di legiferare sapendo di aver proposto una legge sbagliata, e afferma critico: “Il fatto che un ministro inviti ad approvare, senza alcuna fondata motivazione di urgenza, ¿errori noti¿ (!!!) fa sprofondare il Parlamento italiano nel teatro dell¿assurdo. Chiedere di votare un testo che gli stessi presentatori considerano viziato da errori è operazione spiegabile solo con una fretta pre-elettorale imposta da attori esterni (le lobbies cinematorgrafiche nel caso del decreto Urbani)¿¿. Decreto legge recante interventi urgenti in materia di beni ed attività culturali
Pier Luigi Dal Pino del Comitato Italiano BSA (Business Software Alliance) ha dichiarato a Key4biz.it che ¿L”approvazione del decreto legge Urbani senza le modifiche richieste da BSA èuna grave sconfitta per il Paese ed un grave danno per l”industria dell”IT e per i consumatori italiani¿.
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Archivio delle News sul sul Decreto Urbani, la Direttiva europea e la Proprieta¿ intellettuale
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