Europa
I dirigenti che non fanno abbastanza per evitare che i dipendenti usino i computer aziendali per scopi illeciti dovrebbero rischiare anche la galera.
L¿ipotesi arriva da alcuni esperti legali secondo cui le aziende possono essere perseguite nel momento in cui ignorano, volutamente o no, quello che gli impiegati fanno attraverso le reti della compagnia.
In casi gravi, infatti, può succedere che un¿azienda ospiti senza saperlo sui propri Pc o server, immagini pedopornografiche e simili.
L¿uso illecito dei computer aziendali da parte dello staff è un problema molto più grave di quanto possa sembrare e le compagnie dovrebbero cominciare a prenderne coscienza, elaborando apposite strategie mirate ad arginare gli abusi.
Secondo uno studio dell¿ Information Security Breaches di PriceWaterHouseCoopers, per l¿8% delle compagnie prese in esame, questi abusi sono responsabili dei peggiori incidenti relativi alla sicurezza accaduti quest¿anno.
La disponibilità di software che prevengono la ricezione di immagini illegali sulle reti delle aziende ha relativamente limitato il fenomeno, ma ciò non toglie che questi strumenti da soli non bastano.
Le aziende sono infatti legalmente obbligate a fermare la diffusa pratica di scaricare e conservare immagini pornografiche o pedofile sui propri computer.
¿La legge ¿ spiega l¿esperto Brian Bandey ¿ fissa precise responsabilità penali sulle aziende e su quei dirigenti che hanno sia il potere che la responsabilità di stabilire le politiche e le strategie aziendali¿.
Stabilire precise policy contro questo tipo di abuso è determinante come dotare l¿azienda di sistemi anti incendio e i direttori che non provvedono possono dunque rispondere penalmente degli abusi dei propri dipendenti, per comportamento negligente.
¿Il modo più semplice per fermare quello che sta succedendo, è creare un precedente¿, quindi, perseguire qualche responsabile al più presto possibile, aggiunge Bandey.
La sanzione adeguata al comportamento negligente nei confronti di queste pratiche, potrebbe essere la pena detentiva, per un massimo di 10 anni.
Ma molte aziende non sono neanche consapevoli del rischio a cui vanno incontro permettendo questi comportamenti all¿interno delle proprie mura.
Molti non sanno e molti altri preferiscono non sapere, perché sapendo sarebbero costretti a prendere i provvedimenti adeguati.
George Godar, dello studio legale DLA, chiama in causa le forze dell¿ordine, che dovrebbero intervenire nel momento in cui sia palese la complicità dei responsabili aziendali.
¿Se il reato avviene con la connivenza o il consenso dei dirigenti, l¿azienda ¿ così come gli impiegati ¿ è anch¿essa colpevole¿.
I termini ¿consenso¿ e ¿connivenza¿ implicano infatti una collaborazione attiva al fatto e vanno al di là della negligenza, che è il non prendere le misure adeguate.
In genere, le aziende che scoprono materiale illecito sulle proprie reti si limitano ad allontanare il colpevole, senza prendere altre misure.
Per gestire al meglio questi abusi, dicono altri esperti, l¿azienda dovrebbe comunicare a tutti gli impiegati la propria policy sull¿abuso del web, rendendo il più possibile chiare le conseguenze per chi trasgredisce.
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