Banda larga: multa da 20 mln di euro a France Télécom per comportamento anticoncorrenziale

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Europa



Il Consiglio della Concorrenza (CC) ha condannato France Telecom a una multa di 20 milioni di euro per non aver rispettato una disposizione del febbraio 2000 che obbligava l¿operatore a dare facolt&#224 alla concorrenza di lanciare le proprie offerte nel settore della banda larga.

Il Consiglio ha definito di una ¿gravit&#224 eccezionale¿ il non rispetto di questi obblighi, che ¿ gi&#224 dal 2000 – avrebbe impedito agli operatori alternativi di sfruttare ¿l¿opzione 3¿ ¿ che prevede la locazione di una parte di rete fissa di FT a un operatore terzo – e di elaborare quindi delle offerte specifiche nel settore della banda larga.

Un portavoce dell¿operatore ha dichiarato che il gruppo sta per esaminare il contenuto della decisione per valutare un eventuale ricorso legale anche se, in questi casi, l¿istanza non &#232 sospensiva della pena.

La vicenda ha avuto inizio nel novembre del 1999, quando l¿operatore Neuf T&#233l&#233com ha fatto ricorso contro l¿operatore storico per abuso di posizione dominante. Il 18 febbraio del 2000, il Consiglio della Concorrenza ha quindi comunicato che il rifiuto di France T&#233l&#233com di permettere agli operatori terzi di sviluppare una propria offerta di accesso a Internet a banda larga poteva in effetti costituire una pratica anticoncorrenziale.

Il Consiglio in quella sede aveva dunque stabilito delle misure conservatrici che imponevano all¿operatore di proporre, entro al massimo otto settimane, un¿offerta tecnica e commerciale per l¿accesso alle proprie reti da parte della concorrenza. Offerta che permettesse agli altri operatori di esercitare una concorrenza effettiva sia per quel che riguarda le tariffe, sia la natura delle prestazione offerte.

¿Faremo di tutto per valutare l¿esistenza di una soluzione, ma non a tutti i costi¿, aveva riferito allora il direttore delle relazioni esterne del gruppo.

Ma come mostra la nuova delibera del CC e il montante della multa, l¿ex monopolista non ha fatto proprio tutto quanto era nelle sue possibilit&#224 per aprire il mercato della banda larga alla concorrenza.

Le offerte trasmesse da France T&#233l&#233com non sarebbero infatti state ¿conformi¿ all¿ingiunzione del Consiglio che, in un documento particolarmente severo, evoca un ¿comportamento anticoncorrenziale maggiore¿, spiegando che all¿epoca, la liberalizzazione dell¿ultimo miglio non era ancora stata regolamentata.

L¿unbundling del local loop (opzione 1) &#232 diventato infatti effettivo nel settembre del 2000, ma non &#232 mai decollato commercialmente prima di settembre 2003.

Gli operatori alternativi potevano dunque scegliere tra l¿opzione 5 ¿ cio&#232 rivendere il traffico acquistato da France T&#233l&#233com ¿ e l¿opzione 3 che, grazie a un ¿circolo virtuale¿ permette loro di gestire una rete Internet ad alta velocit&#224, lasciando il controllo della telefonia all¿ex monopolista.

Ed &#232 proprio l¿opzione 3 ad essere al centro del documento.

Il Consiglio della Concorrenza doveva verificare se un operatore poteva acquistare delle prestazioni da France T&#233l&#233com, per poi rivendere ai fornitori d¿accesso a Internet un servizio a condizioni che gli consentissero un margine sufficiente a coprire i costi.

Ora, secondo l¿Antitrust ¿ che evoca anche la grande complessit&#224 delle tariffe di France T&#233l&#233com ¿ i modelli basati su ipotesi multiple ¿¿mostrano che, in tutti i casi presi in esame, il margine netto &#232 inesistente o negativo¿.

¿La persistenza di questo comportamento anticoncorrenziale malgrado l¿ingiunzione del Consiglio, ha svuotato del suo contenuto la messa in opera dell¿opzione 3 e ha di fatto chiuso il mercato agli operatori concorrenti¿, indica il documento, sottolineando che Internet a banda larga &#232 un ¿bisogno forte¿ degli utenti.

¿Questo bisogno non &#232 stato soddisfatto che attraverso l¿opzione 5, opzione totalmente sotto il controllo di France T&#233l&#233com, dal momento che l¿opzione 1 non era ancora stata effettuata e l¿opzione 3 &#232 stata volontariamente bloccata, nonostante l¿ingiunzione del Consiglio di stabilire un tariffario adeguato¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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