Italia
A meno di un anno dalla sua nascita ufficiale ¿ sancita nel maggio 2003 – il Wi-Fi pubblico in Italia vive una situazione di ancora difficile interpretazione.
I numeri: 23 fornitori di connettività ¿ tra grandi operatori telecom, ISP e operatori minori ¿ 800 hot spot attivi a fine marzo 2004 e 16.000 utenti unici.
Questi dati ¿ raccolti dall¿Osservatorio permanente sul Wi-Fi in Italia della School of Management del Politecnico di Milano ¿ si prestano, dicevamo a interpretazioni diverse e che devono tenere conto, in ogni caso, del fatto che il mercato si trova ancora in una fase embrionale e ogni conclusione sarebbe superflua e priva di fondamento.
Innanzitutto, non bisogna dimenticare che, come per ogni nuova tecnologia, la curva di diffusione ha i suoi tempi fisiologici che non si lasciano in alcun modo condizionare dal grande entusiasmo mediatico che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni.
La situazione, inoltre varia da operatore ad operatore e da location a location: il 75% degli hot spot è infatti in mano 3 operatori che gestiscono il 90% delle sessioni.
In base a queste osservazioni, appare evidente che il mercato ¿ considerando le caratteristiche del business della connettività nel nostro Paese ¿ non può sostenere economicamente troppi operatori. Ciò non vuol dire che le start up non hanno possibilità di inserirsi e approfittare del business, ma piuttosto che gli operatori minori devono mettere a punto in fretta un modello di business capace di sostenere lo sviluppo nel lungo periodo e una capacità esecutiva in grado di guidare scelte operative puntuali.
Per capire quale potrebbe essere l¿evoluzione del mercato nei prossimi anni, bisogna in primo luogo capire le strategie dei diversi protagonisti del Wi-Fi pubblico: i grandi operatori ¿ cosiddetti top player multicanale ¿ considerano il Wi-Fi come un supporto al proprio business tradizionale, un servizio da offrire per evitare di perdere competitività rispetto agli altri fornitori di connettività dati.
Tra questi, alcuni stanno sviluppando le proprie reti di hot spot, mentre altri puntano su accordi di acquisto wholesale e roaming con altri operatori.
Gli operatori minori, invece, sono quelli che stanno mettendo a punto il modello di business più efficace, basato sullo sviluppo di una propria rete.
Il tasso di crescita semestrale degli hot spot è dell¿80%: attualmente quelli attivi sono 800 (erano 650 a dicembre 2003).
Entro la fine di quest¿anno – secondo le previsioni fornite dagli operatori ¿il numero di punti d¿accesso dovrebbe raggiungere quota 2500.
Per quanto riguarda la loro distribuzione, il 50% è attualmente collocato in hotel e centri congressi, il 20% in negozi e centri commerciali, i, 12% in pubblici esercizi. Meno numerose le location negli aeroporti, stazioni e porti, anche se alcuni di essi hanno un notevole ¿peso¿ dal punto di vista del mercato potenziale che intercettano.
Geograficamente, il maggior numero di hot spot è incentrato in Lombardia (25%), seguita da Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Campania.
Molti operatori, comunque, offrono ancora il servizio gratuitamente: in alcuni casi perché non hanno terminato la ¿messa a punto¿ del servizio, in altri perché non è stata ancora definita una precisa strategia commerciale, in altri ancora perché si attende una copertura più capillare in modo dav offrire un servizio adeguato all¿utenza.
Le strategie di pricing sono dunque ancora tutte da definire: eccezion fatta per Telecom Italia, tutte le altre tariffe si basano su carte prepagate, acquistabili presso le location oppure on line.
Per capire quale sarà l¿evoluzione del mercato Wi-Fi pubblico nel prossimo futuro, bisogna tenere conto di tre elementi fondamentali: il contesto di riferimento all¿interno del quale il mercato si colloca, l¿ecosistema complessivo e l¿interazione con i servizi di telefonia mobile (GSM e UMTS).
Con contesto di riferimento ¿ spiegano i ricercatori del Politecnico ¿ si intendono innanzitutto le caratteristiche del mercato della connettività nel nostro Paese, ma anche le caratteristiche strutturali delle nostre imprese a amministrazioni pubbliche a livello di cultura ICT.
L¿ecosistema è invece l¿insieme di fattori che caratterizzano lo sviluppo del paradigma Wi-Fi in Italia: tra questi, la diffusione capillare degli hot spot pubblici da una parte, e la penetrazione delle Wlan private in ufficio e in casa dall¿altra.
Altri fattori essenziali, la penetrazione dei dispositivi abilitati alla connessione (laptop, palmari e terminali industriali) e l¿incremento dell¿usabilità del servizio per l¿utente finale.
Per quanto riguarda invece l¿interazione tra reti Wi-Fi e reti cellulari, sebbene per ora le due tecnologie abbiano attualmente ambiti di utilizzo differenti, esistono già alcuni ambiti di sovrapposizione, in cui l¿esito finale sarà condizionato sicuramente dalle strategie degli operatori della telefonia mobile, sia in termini d servizi offerti che di pricing.
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