Italia
Presidente
ASSOPROVIDER
Forse perché il tempo non passa invano, sembra proprio che fra i politici italiani, da sempre concentrati solo sulla TV, stia nascendo la consapevolezza dell¿importanza e della pervasività di Internet per famiglia e per azienda.
Due segnali per tutti?
Il primo è il tentativo di regolamentare la guerra per la distribuzione degli audiovisivi fra la tanto considerata TV e Internet (che ha visto il Ministro Urbani in prima fila con il suo ben noto dl)
Un secondo segnale è l¿avvio di iniziative di sostegno allo sviluppo della larga banda da parte del Governo, come la creazione di due nuove società a capitale pubblico controllate da Sviluppo Italia. Le due neonate sono InnovazioneItalia (mission dichiarata: sviluppo della domanda di banda larga) e Infratel (mission dichiarata: sviluppo di offerta di banda larga).
Mentre del dl Urbani molto ci siamo occupati tutti (e Key4biz in prima linea), oggi approfitto della vostra ospitalità per parlare, appunto, della nascita delle controllate di Sviluppo Italia.
In un convegno, organizzato all¿interno di ForumPA appena concluso, le due nuove società sono state presentate, forse assieme per la prima volta e comunque con la presenza del loro management ai massimi livelli. Si tratta fra l¿altro di due società dotate di un discreto patrimonio iniziale di 300 milioni di euro (Fondi CIPE), dotazione notevole in questi tempi di finanze pubbliche ristrettissime, e per questo l¿occasione era da non perdere.
Nonostante data e ora non fossero proprio felici, il convegno nonè sfuggito ad Assoprovider (www.assoprovider.net), che ha voluto partecipare per capire meglio la mission delle neonate, sulle quali finora ci erano giunte solo informazioni non complete.
Assoprovider è una associazione di Internet Service Provider (ISP) e le aziende ad essa associate si occupano di larga banda e servizi Internet. Volevamo dunque capire bene che faranno InnovazioneItalia e Infratel.
Non essendo fra gli oratori invitati, avremmo voluto almeno distribuire un nostro documento sull¿evento, ma l¿organizzazione del ForumPA ci ha detto che ciò non era possibile, trattandosi di convegno sponsorizzato (oggi si sponsorizza tutto, ovviamente, nessuno si scandalizza, e quindi anche una fiera dedicata completamente alla fornitura alla P.A.).
Una cosa che ci lasciava molto perplessi in questo convegno era la partecipazione come oratori, accanto a Sviluppo Italia e alle sue due neonate società, tutte pubbliche, solo di due aziende private, Telecom Italia e Fastweb, che per giunta hanno stretto accordi proprio sul progetto larga banda (utilizzo della rete ex Telecom Italia/Socrate da parte di Fastweb in alcune grandi città italiane).
Le associazioni di imprese Internet che sarebbe stato ben più logico invitare al convegno, figuravano del tutto assenti (Assoprovider compresa).
Pur essendo sicuri che si trattasse solo di una scelta infelice degli organizzatori del convegno, siamo comunque andati al convegno e responsabilmente abbiamo rinunciato pure alla distribuzione del nostro documento in sala, nel rispetto di quanto richiestoci da ForumPA e dagli sponsor del convegno medesimo.
Pur essendo un¿iniziativa ospitata all¿interno di ForumPA, nel convegno si e¿ parlato per la verità molto poco della larga banda per la P.A, mentre si è parlato, e molto, come era logico del digital divide italiano in generale e se e in quale settore esso sia più forte.
E¿ sembrato emergere fra gli oratori come il maggior digital divide sia piuttosto fra le PMI (le famiglie e le PA del Nord e Sud sembrano esserne affette in minore misura); dunque a eliminare il digital divide fra le PMI del Nord e del Sud Italia, ma anche fra zone urbane e non urbane dello stesso Nord, sarà dedicato tempo e danaro di Innovazione Italia e Infratel.
Delle due nuove società in realtà InnovazioneItalia è partita prima ed ha già dichiarato in che modo intende operare.
Ancor prima del convegno si sapeva che il grosso della dotazione finanziaria attuale di InnovazioneItalia (140 milioni di euro) sarà in questa fase assorbito dal progetto di un mega-portale del turismo italiano.
Assoprovider cercava al convegno una smentita alla grandissima preoccupazione da parte di tutti gli operatori privati che gestiscono portali e siti dedicati al turismo (albergatori, ristoranti, associazioni locali e nazionali di imprenditori, tour operator etc) che questa iniziativa non finisca con l¿oscurare i loro investimenti, e contemporaneamente impedisca in futuro di lavorare a ISP e Web agencies per la fornitura di servizi al turismo; un portale da 140 milioni di euro può rappresentare di certo un pericoloso concorrente per qualunque iniziativa privata sul WEB dedicata al turismo. La ricetta per lavorare in sinergia anziché in contrapposizione non sembra ancora esserci, anche se è stata affermata la disponibilità da parte di InnovazioneItalia a cercarla.
Le parole invece del rappresentante della capogruppo Sviluppo Italia al convegno, secondo cui ci sono alcune cose interessanti sul WEB turistico italiano, ma vanno recuperate all¿interno di un unico quadro-portale unitario, sono risultate più che inquietanti, non traducibili in una pratica per chi conosce bene il WEB.
Infratel ha invece cominciato ad operare successivamente a InnovazioneItalia e si è finora limitata a una analisi dell¿esistente per quanto riguarda la larga banda in Italia, con mente sgombra da pregiudizi a quanto dichiarato in questa fase.
Qui ci sentiamo (modestamente) di suggerire una idea di Assoprovider, che cioè approfittando di questo lavoro svolto da Infratel, si crei finalmente un catasto pubblico delle infrastrutture TLC italiane, per permettere agli operatori che ne abbiano bisogno, di conoscere la disponibilità di risorse, facendo uscire le infrastrutture TLC dall¿aura di mistero che le circonda.
Su quanto detto al convegno da parte di Telecom Italia sottolineiamo che:
1)non ci trova d¿accordo l¿idea esposta da Telecom Italia, con la motivazione di non disperdere fondi pubblici nel duplicare le risorse (ma quelle di Telecom Italia sono risorse private, non pubbliche finora) di suggerire a Infratel di non duplicare dorsali intercittadine già esistenti; questo in termini di antitrust lascerebbe le tratte di fibra già esistenti fra grandi città di fatto in regime di eterno monopolio, con la giustificazione di una non duplicazione delle risorse;
2)non ci va bene ed è pure ingeneroso verso il Governo, da parte di una azienda come TelecomItalia, dominante nella fornitura di adsl in Italia, indicare come esigui i 26 milioni di euro di contributi alla larga banda dell¿ultima finanziaria, chiedendone ben di più. Per Assoprovider, l¿adsl non ha proprio bisogno in Italia di contributi per diffondersi; i contributi andrebbero meglio spesi per lo sviluppo di tecnologie alternative, che non mettano la larga banda in mano ad un sola tecnologia con relativo fornitore.
Alla fine del convegno è stato dato spazio ad interventi dal pubblico e ho potuto puntualizzare che Assoprovider si aspetta che Infratel e InnovazioneItalia aiutino le PMI italiane di tutti i settori merceologici (dal tessile al metalmeccanico, dal turismo all¿agricoltura) senza escludere o danneggiare proprio le PMI fornitrici di servizi Internet, come quelle rappresentate da Assoprovider, che hanno pari diritto ad essere tutelate e prosperare della altre. Inoltre godendo gli ISP di Assoprovider di una prossimità territoriale con la PMI italiana, e di una mentalità proprio da PMI, cosa che un grande operatore ha in misura molto inferiore, il nostro contributo se accettato permetterà ad Infratel e InnovazioneItalia di calibrare al meglio il proprio lavoro a favore delle PMI.
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