Europa
La Commissione europea ha adottato una strategia comunitaria per aiutare l¿Europa a mettersi in testa al settore in rapido sviluppo della nanotecnologie, vale a dire la scienza dell¿infinitamente piccolo.
La comunicazione intitolata ¿Verso una strategia europea a favore delle nanotecnologie¿ prevede una serie di raccomandazioni e di iniziative volte a rafforzare le attività di ricerca e di sviluppo (R&D) europee in questo campo.
Propone un approccio integrato per rafforzare la R&D europea nel settore delle nanoscienze e aiutare a elaborare con le nanotecnologie dei prodotti commerciabili a beneficio della società.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, bisognerà prendere un certo numero di misure essenziali per rafforzare gli investimenti e le infrastrutture della R&D, migliorare la formazione del personale impiegato nella ricerca, rafforzare il trasferimento delle tecnologie in Europa e il loro finanziamento, tener conto delle incidenze delle nanotecnologie sulla società e rafforzare la cooperazione internazionale in direzione di un approccio responsabile della R&D nel campo delle nanotecnologie a livello mondiale.
Philippe Busquin, membro della Commissione europea responsabile della Ricerca, ha dichiarato: ¿Le nanotecnologie diventeranno rapidamente uno dei comparti della R&D tra i più promettenti e più rapidamente in crescita. Per dare spazio all¿eccellenza europea nel campo delle nanoscienze, la ricerca deve tradursi in dei prodotti e processi commerciabili¿ per dare un nuovo impulso alla realizzazione degli obiettivi orientati sulla conoscenza dell¿accordo di Lisbona e fare della Ue la locomotiva del mondo, l¿Europa deve aumentare i propri sforzi e i propri investimenti collettivi in questo settore”.
Busquin ha aggiunto che per questo sarà necessario che la Ue contribuisca alla creazione di un ambiente favorevole all¿innovazione nel settore delle nanotecnologie, in particolare per le PMI.
¿Necessarie quindi – ha spiegato Busquin ¿ stabilire delle partnership pubblico-private forti¿¿. Allo stesso tempo, bisognerà assicurare che le applicazioni nanotecnologiche siano elaborate in maniera responsabile e in modo trasparente.
Le nanotecnologie: in gioco miliardi di euro
La ricerca nelle nanoscienze e nelle nanotecnologie punta a controllare la struttura e il comportamento fondamentale della materia nei livelli atomici e molecolari, per migliorare le performance e il valore aggiunto dei prodotti e dei processi esistenti.
L¿attuale mercato mondiale di questi prodotti e processi è stimato in circa 2,5 miliardi di euro.
Alcuni analisti prevedono che questo mercato potrebbe arrivare fino a centinaia di miliardi di euro entro il 2010, per poter poi superare i 1.000 miliardi.
Esiste già sul mercato un certo numero di prodotti realizzati grazie all¿impiego delle nanotecnologie, come dei nuovi tipi di schermi per il computer, delle vernici che resistono ai graffi, alcune creme e prodotti medici, ma anche delle valvole cardiache. Questi prodotti non rappresentano tuttavia che solo la punta dell¿iceberg.
La ricerca sulle nanotecnologie avrà delle ricadute su quasi tutti i settori tecnologici negli anni che verranno, e porterà a nuovi sviluppi, in particolare nel settore della sanità, le tecnologie dell¿informazione, la produzione e lo stoccaggio di energia, i nuovi materiali, la produzione e la ricerca ambientale.
Bisogna rafforzare gli investimenti in R&D nelle nanotecnologie per competere sui mercati internazionali
L¿Europa ha cominciato da subito a investire nella R&D per le nanoscienze e le nanotecnologie. Nel corso degli ultimi anni, sono stati realizzati grossi progressi. Ma l¿Ue non potrà rimanere competitiva a livello internazionale, senza investimenti costanti e crescenti e un azione di coordinamento a livello europeo.
L¿Ue vanta un¿eccellente base di conoscenza del settore: ha registrato il 32% delle pubblicazioni internazionali nel campo delle nanotecnologie nel periodo 1997-1999, contro il 24% degli Stati Uniti e il 12% del Giappone.
Ma, proporzionalmente, oggi l¿Europa investe meno dei suoi principali concorrenti: gli Usa e il Giappone investono maggiormente nelle nanotecnologie, e il divario andrà allargandosi nei prossimi anni se L¿Europa non prenderà presto delle misure adeguate.
La Comunicazione approvata ieri punta a colmare questo gap e a fare dell¿Europa la regione più dinamica del mondo, conformemente ai principi fissati a Lisbona nel 2000.
L¿Ue raccomanda quindi di triplicare gli investimenti comunitari pubblici nella R&D sulle nanotecnologie entro il 2010 per mantenere e rafforzare la posizione dell¿Europa in rapporto ai suoi principali concorrenti.
Il 6° programma-quadro comunitario (2002-2006) prevede 1,3 miliardi di euro per la ricerca nel settore nanotecnologie e in materiali nuovi, e la Commissione vorrebbe un ulteriore ampliamento del budget comunitario per il periodo 2007-2013.
Un approccio europeo integrato
Una delle differenze essenziali tra l¿Ue e i propri principali concorrenti è che questi ultimi dispongono di programmi coordinati o centralizzati nel campo della R&D per le nanotecnologie.
Di conseguenza, è importante migliorare la coordinazione dei programmi di ricerca nazionale in Europa, per aiutare l¿Europa stessa a mantenere il proprio primato nel campo delle nanoscienze.
A riguardo, alcuni progetti finanziati dall¿Ue incoraggiano già delle partnership, ma il sostegno finanziario fornito dai programmi-quadro comunitari deve essere ulteriormente rafforzato per assicurare che l¿Europa utilizzi al meglio le risorse previste.
La Comunicazione invita anche gli Stati membri a realizzare in Europa una infrastruttura di R&D competitiva a livello mondiale, promuovendo l¿insegnamento e una formazione interdisciplinare per il personale di ricerca, mettendo fortemente l¿accento sulle prospettive economiche, assicurando delle condizioni favorevoli per il trasferimento delle tecnologie e l¿innovazione industriale, in particolare dei meccanismi finanziari adeguati e delle norme comuni.
Tutti questi fattori sono essenziali per assicurare che il primato nel campo della ricerca possa tradursi in prodotti e processi produttori di ricchezza.
La Comunicazione mette ugualmente in luce anche la necessità di individuare i problemi relativi alla sicurezza, alla salute e all¿ambiente associato alle nanotecnologie, e di promuovere delle procedure di stima dei rischi per tutte le tappe del ciclo di vita delle tecnologie. Questi aspetti potrebbero essere trattati a livello internazionale per assicurare che le nanotecnologie siano sviluppate in modo sicuro e responsabile nel mondo intero, a vantaggio di tutti.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito http://www.cordis.lu/nanotechnology/
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