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Dopo aver decisamente smentito le indiscrezioni che la volevano pronta ad abbandonare il 3G, Hutchison Whampoa ha fatto sapere che procederà, invece, alla cessione a Procter & Gamble del proprio 20% nella joint venture cinese Procter & Gamble-Hutchison Limited.
Dall¿operazione, che verrà completata entro giugno, HW dovrebbe ricavare circa 2 miliardi di dollari, che andranno probabilmente a compensare le perdite nel settore della telefonia mobile di terza generazione.
La multinazionale, di proprietà del tycoon asiatico Li Ka-Shing, sta dunque procedendo alla cessione delle attività considerate non strategiche come aveva annunciato già da tempo.
Il colosso ¿ i cui interessi spaziano dai servizi portuali all¿energia ¿ ha investito più di 22 miliardi di euro per la commercializzazione delle tecnologie di telefonia mobile di terza generazione, ma i ritardi accumulati nell¿implementazione del sistema hanno pesato in modo significativo sulle altre attività della società.
Ecco perché, nei giorni scorsi, era circolata insistente la notizia di un prossimo abbandono degli asset nella telefonia mobile.
Le indiscrezioni erano state diffuse dalla banca d¿affari Nomura ¿ secondo cui la multinazionale si sarebbe ritirata dal 3G entro il 2006 ¿ ma anche dagli analisti della Standard & Poor¿s, che dichiaravano che le divisioni europee di telefonia mobile non avrebbero avuto le capacità per sopravvivere all”attuale situazione del mercato.
Il gruppo ha comunque smentito subito quest¿eventualità, dichiarando che la banca avrebbe realizzato il report senza alcuna consultazione con i manager della società, basandosi esclusivamente sulle speculazioni degli analisti.
Questi, tra l¿altro, si sono contraddetti in diversi punti, affermando ad esempio che la società ha le risorse e le competenze per proseguire le attività, ma sarebbe lo stesso costretta ad abbandonare il settore entro il 2006.
¿Abbiamo chiarito in passato, e in particolare in occasione dell”annuncio dei nostri risultati annuali del 2003, che le perdite EBIT saranno maggiori nel 2004 rispetto al 2003 ¿ si legge nel comunicato di Hutchison – ma che questo era nelle nostre previsioni. Inoltre confermiamo, per il business 3G, la previsione del breakeven dell”EBITDA per fine 2005. Questo tipo di business richiede un tempo più lungo per il raggiungimento del breakeven e rimaniamo fiduciosi riguardo alle prospettive di lungo termine per le nostre attività 3G¿.
Il gruppo sottolinea inoltre che alla fine del 2003, la disponibilità di cash e gli investimenti di liquidità ammontavano ad oltre 23 miliardi di dollari.
L¿abbandono del settore, dunque, è fuori discussione, specialmente ora che sembrano essere risolti i problemi che hanno impedito alla società di raggiungere gli obiettivi che si era preposta in termini di abbonamenti.
Il gruppo ha infatti concluso una serie di accordi ¿ l¿ultimo con LG – per la fornitura di nuovi apparecchi 3G.
Il produttore sud coreano, in particolare, dovrebbe fornire 3 milioni di apparecchi entro la fine di quest¿anno.
A rafforzare le speranze di Hutchison nella telefonia di terza generazione, anche le dichiarazioni del Financial Times, secondo cui gli operatori mobili britannici hanno iniziato a tagliare le tariffe dei servizi voce in risposta proprio al crescente successo di 3 UK.
E così ai molti clienti intenzionati ad abbandonare i loro tradizionali gestori per passare a 3, vengono offerti nuovi telefonini e tariffe più convenienti.
L¿operatore ha scatenato dunque una vera e propria guerra delle tariffe, attraendo sempre più utenti grazie proprio a pacchetti molto convenienti sulle chiamate vocali: 500 o 750 minuti di chiamate vengono offerti rispettivamente a 25 e 35 sterline mensili.
Per conservare i clienti, gli altri operatori sono stati dunque costretti a proporre tariffe altrettanto convenienti.
3 Italia e 3 UK sono stati i primi operatori in Europa lanciare i servizi di terza generazione, ma le loro performance in termini di abbonati sono state inferiori alle previsioni: la situazione, comunque, sembra stia già cambiando anche grazie all¿introduzione sul mercato di nuovi telefonini più attraenti e funzionali e al miglioramento delle reti.
In Italia, di fatti, l¿arrivo dei nuovi modelli ¿ forniti da Motorola e Nec – ha dato subito nuovo imput agli abbonamenti e all¿Arpu: nel solo mese di febbraio, la società ha convinto 70 mila nuovi clienti con un ricavo medio mensile che ha raggiunto i 64 euro.
Attualmente in Italia, 3 copre con le sue reti il 63% del territorio.
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