Italia
Banda larga nelle aeree rurali, progetto sul quale si sono impegnate le Istituzioni e gli operatori, ma che solleva grossi dubbi.
In una comunicazione presentata oggi, la Commissione Ue sostiene che impiegare fondi pubblici nell¿ambito di questo progetto possa distorcere la concorrenza e avere effetti negativi sul futuro sviluppo del mercato, in particolare quando un certo livello di investimenti privati è già presente.
A riguardo, sottolinea l¿esecutivo europeo è necessario rispettare il principio della ¿neutralità tecnologica¿ e seguire i criteri stabiliti nelle guidelines sui fondi strutturali pubblicate nel luglio 2003.
Una prima valutazione sui risultati raggiunti dal programma eEurope e sullo sviluppo della larga banda sarà fornita nel rapporto sulla ¿Iniziativa sulla crescita¿ che sarà sottoposto al Consiglio europeo della primavera 2005.
L”Ue farà inoltre le necessarie valutazioni nella prima metà del 2006, come parte delle valutazione su eEurope 2005.
Dalla comunicazione della Commissione europea, presentata sempre oggi a Bruxelles, emerge che l¿Italia, insieme alla Francia, è il Paese europeo che registra la maggiore crescita delle connessioni a banda larga tipo DSL.
Il documento fa il punto sullo sviluppo della banda larga in Europa e sui piani nazionali presentati dagli Stati membri alla fine del 2003.
L¿Italia è inoltre il Paese dove si registrano oltre 350.000 utenti di telefonia 3G, quella dei videofonini.
Per quanto riguarda i piani nazionali, il documento della Commissione cita come esempio l”iniziativa presa dal governo italiano nel 2003 relativa al contributo di 75 euro per la connessione alla larga banda, che ha riguardato oltre 350.000 utenti per un finanziamento complessivo pari a 27 milioni di euro. La misura è prevista anche nel 2004 per altri 30 milioni di euro.
L¿Italia è impegnata in prima linea per quanto riguardo lo sviluppo dell¿Internet veloce, di una banda larga che riesca a coprire tutto il Paese indistintamente da Nord a Sud.
E¿ di questo che si è discusso oggi a Lamezia Terme alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, del sottosegretario di Stato Giancarlo Innocenzi, del presidente Infratel Francesco Chirichigno e dell¿Amministratore delegato di Sviluppo Italia Massimo Caputi. Presenti anche le autorità regionali.
In una conferenza stampa organizzata stamani al Centro Agroalimentare, è stato presentato il Programma Banda Larga per il Mezzogiorno, sottoscritto oltre che dal ministero delle Comunicazioni, anche dal ministero per l¿Innovazione e le tecnologie, dal ministero dell¿Economia e delle Finanze e da Sviluppo Italia.
Obiettivo, quello di colmare il divario tecnologico ed il gap infrastrutturale che penalizza le regioni del meridione d”Italia rispetto alle zone più avanzate del centro-nord e contemporaneamente accelerare gli investimenti in ricerca e sviluppo, rilanciando il Paese dal punto di vista dell¿innovazione tecnologica.
Il programma interessa tutte le regioni del Mezzogiorno, più l”Abruzzo e il Molise. In questi territori saranno realizzate infrastrutture telematiche in 205 agglomerati industriali, in 67 capoluoghi di provincia e in tutte le città con più di 50mila abitanti.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, il programma, che ha già visto l”assegnazione da parte del Cipe di 270 milioni di euro, prevede, una volta a regime, investimenti complessivi pari a 1.930 milioni di euro, di cui 930 per la realizzazione delle infrastrutture e 1.000 per il sostegno alla domanda e i servizi.
Le risorse pubbliche previste sono pari a 1.150 milioni di euro, di cui 650 per le infrastruttre e 500 per i servizi.
Il governo ha affidato a Sviluppo Italia, l”agenzia nazionale per lo sviluppo d”impresa e l”attrazione degli investimenti, l”attuazione del programma tramite due società di scopo: Infratel Italia, per la realizzazione delle infrastrutture funzionali allo sviluppo della banda larga, e Innovazione Italia, per lo sviluppo dei programmi e dei servizi a favore dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese da veicolare sulle reti broadband.
¿La larga banda – ha detto il ministro Gasparri – vuol dire Internet veloce, vuol dire avere accesso alle banche dati delle pubbliche amministrazioni, delle unità sanitarie locali, navigare per conoscere, per commerciare, per vendere o comprare pacchetti turistici¿.
Il ministro ha continuando sottolineando che ¿¿oggi in alcune parti questo servizio si svolge con rapidità, e in pochi secondi ci si connette e ci si collega, in altre parti d”Italia questa connessione richiede invece diversi minuti. Lo scopo che si prefigge il governo è quella di realizzare investimenti, d”intesa con le Regioni, con gli enti locali, con le imprese private, per rendere ugualmente rapido in tutta Italia questo servizio¿.
¿Il tempo di connessione è un valore economico ¿ ha aggiunto il ministro ¿ anche pochi secondi creano la differenza¿, determinando un netto svantaggio delle aree non connesse a banda larga, rispetto alle più coperte aree del Nord di Italia.
La rete di connessione telematica è quindi diventa indispensabile per attrarre anche nuovi investimenti.
¿La banda larga ¿ ha detto il ministro ¿ deve essere considerato un servizio universale, e tutti devono avere pari opportunità d¿accesso¿.
Se non si decide di avviare degli immediati Piani per il Mezzogiorno, questo rischia di essere tagliato fuori dal resto di Italia, e anche dall¿Europa, dove tutti i Paesi sono impegnati nella costruzione delle ¿autostrade digitali¿, che non vogliono dire solo comunicazione veloce, ma anche maggiore produttività per le imprese, più servizi al cittadino, trasparenza, efficienza amministrativa e partecipazione democratica.
Il Programma, dal lato dell¿offerta, prevede la realizzazione della infrastruttura fisica dei MAN (anelli urbani e al servizio degli agglomerati industriali da mettere a disposizione degli operatori), dei connessi servizi di accesso alla rete e di trasporto mentre, dal lato della domanda, promuove il consumo dei servizi applicativi multimediali.
Saranno realizzati MAN (Metropolitan Area Networks, reti a copertura di aree metropolitane) in 67 comuni capoluogo di provincia, nei centri abitati con popolazione superiore ai 50mila abitanti e in 205 agglomerati industriali.
Importante la ricaduta della banda larga nel settore della Pubblica amministrazione, per portare avanti l¿eGovernment, ma porta anche notevoli vantaggi per la PMI e, per i programmi scostatici innovativi, per la telemedicina, le carte d¿identità digitali, e altro.
Nel suo intervento, Francesco Chirichigno ha spiegato che attualmente la presenza della banda larga nella regione Calabria è ancora complessivamente carente e soprattutto molto differente sul territorio, per chiare difficoltà aerografiche.
¿Le famiglie e le unità locali raggiunte dall¿Adsl – ha detto Chirichigno – sono pari al 54,7% del totale, ma distribuite solo su 59 comuni dei 409 totali. Gli investimenti previsti da Infratel ¿ ha continuato Chrichigno – che saranno pari a 120 milioni di euro, di cui 100 milioni in tratte di fibra e 20 milioni in apparati ottici, permetteranno di estendere la copertura dell¿Adsl ad un altro 40% delle famiglie ed unità locali e di aumentare del 60% il numero dei comuni raggiunti¿.
In conclusione il presidente di Infratel ha dichiarato che ¿complessivamente si prevede di raggiungere il 95% delle famiglie ed unità locali presenti sul territorio lasciando per i comuni residui la possibilità di essere raggiunti dal segnale tramite copertura satellitare o di avviare progetti ad hoc¿.
Massimo Caputi, Ad di Sviluppo Italia, soggetto attuatore del programma,ha detot in conclusione che ¿¿la rete della banda larga sarà una struttura immateriale che varrà di più del ponte sullo Stretto¿.
¿E¿ impensabile ¿ ha continuato ancora Caputi ¿ che un operatore calabrese impieghi 4 volte in termini di tempo, rispetto a uno lombardo¿.
Non è giusto che in questa fase di sviluppo tecnologico, alcune aree d Italia vengano penalizzate perché non sono attrezzate come altre, necessario quindi intervenire subito in modo che anche il Mezzogiorno d¿Italia possa superare questo digital divide ed essere traghettato a pieno titolo verso la società dell¿informazione.
© 2004 Key4biz.it