Italia
Telecom Italia Mobile (Tim) potrebbe presto avviare una collaborazione con l¿operatore libico El Madar Telecom a cui la società italiana fornirà consulenza e know how.
Sebbene la divisione mobile del gruppo Telecom Italia non sembra abbia intenzione di effettuare alcuna acquisizione, l¿interesse verso il mercato libico è confermato da alcune fonti finanziarie.
All¿inizio di aprile, Tim è stata ammessa alla gara per acquisire la licenza del secondo operatore di telefonia Gsm in Arabia Saudita, in un consorzio con altri cinque operatori locali. La conclusione dell”iter è prevista a luglio.
Alla gara partecipano anche altri 10 operatori tra cui Vodafone, Deutsche Telekom, Bouygues Telecom e Telefonica
Il mercato mobile nel paese, secondo alcune stime, dovrebbe raggiungere nel 2007 quota 8 miliardi di dollari, contro i 3,4 del 2002 grazie alla forte crescita della domanda di servizi mobili.
Attualmente infatti solo un quinto della popolazione dell”Arabia Saudita (pari a 25 milioni di persone) ha sottoscritto un contratto di telefonia mobile, una percentuale che dovrebbe salire all”80% entro o prossimi 3 anni.
Il ministero delle Telecomunicazioni di Riad spera di ricavare dall”assegnazione delle licenze circa 1 miliardo di dollari, ma ha imposto che il gestore straniero, in partnership con almeno cinque investitori sauditi, possegga una quota della società mista compresa tra il 15% e il 49%.
La settimana scorsa, l¿amministratore delegato del gruppo, Marco De Benedetti, dichiarava che l¿interesse principale di Tim era il mercato sud americano ¿¿dove vogliamo essere leader nel continente¿.
In Brasile, ad esempio, il gruppo italiano ha registrato nel corso del primo trimestre risultati nettamente al di sopra delle aspettative: TIM Celular, operatore GSM in fase di start-up, ha raggiunto, al 31 marzo 2004, 3.008 mila linee (+22% rispetto a fine 2003), mentre le società già operanti in tecnologia TDMA (Tele Nordeste Celular, Tele Celular Sul e Maxitel) hanno raggiunto 517 mila linee GSM (+126% rispetto a fine 2003).
L¿ad non ha pero escluso altre prospettive riguardanti la zona intorno al Mediterraneo, e l”Arabia Saudita e la Cina, dove però l¿ingresso nel mercato per le aziende straniere appare molto difficoltoso.
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